le vostre domande
L'omeopatia è sopratutto rapporto umano: in questa rubrica potrete chiedere a un'esperto consigli e suggerimenti su come affrontare e risolvere i vostri problemi con l'omeopatia.
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- Scritto da Carlo melodia
Buongiorno,
Sono una donna di 59 anni e da tempo mi curo con l'omeopatia. L'anno scorso un omeopata m'ha prescritto un rimedio per rallentare la tiroide, visto che gli sembravo magra (Arsenicum Iodatum 200K). Io l'ho preso, ma, subito dopo ho avuto i risultati delle analisi del sangue, che dicevano che la mia tiroide funzionava perfettamente, né troppo, né poco. A distanza di qualche mese (quasi otto), sto avendo dei grossi problemi: il mio peso aumenta anche se non mangio niente, soffro di stitichezza (prima ero un orologio), i miei capelli e la pelle sono divenuti molto secchi e sento come una strana pressione alla gola, un senso di costrizione e di nodo alla gola. Vorrei sapere se c'é la possibilità di annullare l'effetto di quel rimedio erroneamente prescritto.
Grazie per il gentile auito e cordiali saluti,
A.B.
Gentile signora,
Le faccio prima qualche domanda:
1) quale era il motivo della visita quando è andata dall'omeopata?
2) quando ha iniziato ad aumentare di peso ha controllato il TSH?
3) scrive che si cura con la medicina omeopatica, quali sono stati i rimedi assunti in precedenza?
Dal punto di vista dell'assunzione di Arsenicum iodatum, siccome mi sembra di capire che lo ha assunto una sola volta, una eventuale patogenesi (sintomi che emergono nella sperimentazione del rimedio) è difficile che duri tanto tempo!
Inoltre l'esperienza sperimentale di Arsenicum iodatum ci insegna che la sintomatologia che emerge porta ad un aumento dell'appetito anche vorace inizialmente senza aumento di peso e diarrea continua escoriante ed incapacità a contenerla!
La sperimentazione di Arsenicum iodatum non ha neanche provocato senso di costrizione o di tappo o altro alla gola.
Infine per la pelle ed il cuoio capelluto Arsenicum iodatum sperimentalmente ha provocato: prurito persistente e produzione di eczemi secchi etc.
A questo punto faccio delle considerazioni:
1)Perchè ha fatto andare avanti la sintomatologia che descrive senza parlarne con il medico?
2)Escludo che la dose di Arsenicum iodatum, alla luce di quanto illustrato sopra, possa essere responsabile dei sintomi descritti ma il cambio del suo equilibrio può avere a questo punto altre cause.
3) Ha assunto dopo Arsenicum iodatum altri rimedi come Ignatia o Lachesis o Nux vomica?
4) Ha assunto farmaci, integratori o altro?
5) Da quanto tempo è in menopausa?
Gli interrogativi naturalmente servono a farla riflettere insieme a me ed ad osservarsi!
Non ho la pretesa di fare una diagnosi online ma solo darle una guida a come poter dialogare meglio con il suo medico.
Detto ciò segua il mio consiglio: vada dal suo medico omeopatico descriva i suoi sintomi ed assuma un rimedio che corrisponda a detta sintomatologia lamentata e vedrà che tutto rientrerà!
Cordialmente,
dott. Carlo Melodia
- Scritto da Carlo Melodia
Gent.mi dottori,
ho 32 anni, peso 42 kg e sono alta 1,62 cm.
Da alcuni mesi ho spesso un forte bruciore all'esofago e mi è stato diagnosticato il reflusso gastroesofageo (non mi sono però sottoposta a gastroscopia).
Sono stata da un omotossicologo che, dopo avermi fatto un test di biorisonanza, mi ha detto che secondo lui ho il terzo chakra bloccato, una parassitosi e micosi, e intolleranza alla proteina del latte vaccino.
Mi ha prescritto (segue ricetta medica con diverse sostanze):
- antiacido cps 1 prima di colazione, pranzo, cena
- complesso omeopatico cps 1 dopo colazione e cena
- estratto di semi di pompelmo, 20 gocce dopo colazione, pranzo e cena.
Nel flacone delle gocce di estratto di semi di pompelmo si raccomanda di non superare le 24 gocce giornaliere. Secondo la posologia prescritta, dovrei quasi triplicarle.
Come mi devo comportare?
Nel ringraziarvi, porgo cordiali saluti
Vittoria
Gentile Vittoria,
grazie per averci interpellato e per la fiducia. Come sempre le nostre risposte su questo forum servono a dare al cittadino una visione informata relativa alla medicina omeopatica; in modo da consentirgli di sviluppare una capacità discriminante che lo faccia diventare attore della propria scelta terapeutica.
Infatti pensiamo che il motivo per cui Lei ci sottopone il Suo caso è per sapere come il medico omeopatico si regola nell'approccio con il malato; e naturalmente riferirlo al Suo caso.
La finalità della prassi medica omeopatica è finalizzata a fare una diagnosi di malato analoga ad un rimedio sperimentato; rimedio che diventa diagnosi e terapia allo stesso tempo. Questo perchè la medicina omeopatica, unica metodica medica che fa ciò, fa ricerca medica unitaria ed in una unica relazione tra la persona e il suo strumento di cura. Tutto ciò attraverso la sperimentazione di droghe a dosi infinitesimali sull'uomo sano. In pratica il laboratorio uomo fa emergere le proprietà della droga sperimentata da una parte ed allo stesso tempo le proprietà della droga rappresentano dall'altra le modalità con cui l'uomo può ammalare! Tutto ciò è lontano anni luce o meglio dire non esiste nella ricerca convenzionale che studia le malattie dell'uomo da una parte e sperimenta da un'altra, in laboratorio, in vitro o sugli animali. Per questo motivo la medicina convenzionale è in eterno affanno per la provvisorietà della propria impostazione metodologica che non consente mai di trovare unnesso di causalità tra il malato e la terapia; quest'ultima si basa su probabilità statistiche di malattie (non di malato) trattate e guarite essendo il risultato di una ricerca indiretta.
Fatta questa doverosa premessa risulta che la cura delle cause della malattia è quella che emerge da una persona considerata in modo allargato ed unitario piuttosto che relativa solo alle manifestazioni patologiche; esse rappresentano un risultato di un disordine sottostante.
La Sua pirosi ed il Suo reflusso gastrico denunciato non sono, presi isolatamente, elementi diagnostici per la medicina omeopatica in quanto centinaia di rimedi omeopatici hanno procurato nello sperimentatore una sintomatologia artificiale similare ed hanno curato, per similitudine di malato, la stessa. Ma la scelta del rimedio opportuno, tra tanti, avviene dopo aver effettuato una anamnesi storica ed attuale che tenga conto di ogni manfestazione psico fisica peculiare: dal mentale, al generale ed al fisico, che possono correlarsi in modo unitario con la sofferenza lamentata; da qui consegue la diagnosi che è rappresentata dal rimedio omeopatico unitario.
Viceversa l'impostazione che la diagnosi di reflusso di per se possa essere sufficiente a decidere la terapia appartiene al paradigma della medicina allopatica o convenzionale.
Detto ciò è evidente che la terapia che sta seguendo, senza entrare nel merito dell'efficacia clinica, non appartiene alla medicina omeopatica,
cordialmente,
Carlo Melodia
- Scritto da Carlo Melodia
Salve dottori! Sono la mamma di un bimbo che ha compiuto 3 anni a luglio ed ha cominciato ad andare all asilo.. volevo porvi un quesito...ho chiesto alla mia pediatra di darmi una cura omeopatica per far stare meglio il mio bimbo e per non farlo ammalare in quanto va all asilo ed essendo un po delicato per tosse e raffreddori(ha avuto episodi di bronchiolite quando era piu piccolo). La pediatra mi prescrive oscillococcinum e flu off! La cosa e 'molto strana adesso sono alla 3 dose ma ogni settimana si presenta lo stesso problema...appena do l oscillo il giorno dopo aumenta la tosse il raffreddore e si presenta la febbre...le prime due settimana e ' durata 3 gg l ultima 1 pomeriggio...e lo stesso giorno in cui gli ho dato la somministrazione nel giro di un ora e'arrivata una forte tosse e raffreddore. Volevo avere da voi un parere in quanto la mia pediatra non sa se farlo interrompere oppure continuare in quanto secondo lei il bimbo starebbe facendo gli anticorpi...ho paura di creargli dei problemi in quanto sta male! Grazie per la cortesia!
Risponde il dr. Carlo Melodia
Spettabile signora, grazie per la fiducia e per averci interpellato.
Purtroppo c'è molta disinformazione sulla medicina omeopatica. Nel caso raccontato il trattamento di suo figlio non è omeopatico in quanto è aspecifico. Il prodotto somministrato infatti non fa parte dei rimedi omeopatici che per definizione fanno emergere le loro proprietà dopo la sperimentazione sull'uomo sano. Il prodotto in questione non viene sperimentato e corriponde al paradigma del vaccino classico ma con l'aggiunta di essere stato diluito e dinamizzato fino a non contenere più gli agenti biologici di partenza. Quindi la prescrizione non è sottoposta alla legge omeopatica della similitudine ma a quella della opportunità e quindi lo si prescrive a tutti indistintamente come preventivo influenzale secondo la prassi vaccinale convenzionale. Lo stesso discorso vale per Fluoff prescrito per rafforzare le difese immunitarie; non è un trattamento omeopatico in quanto è diretto in modo aspecifico ad una funzione dell'organismo e non alla complessità secondo il principio della similitudine.
Detto ciò suo figlio si avvantaggerebbe di un trattamento omeopatico classico attraverso un rimedio unitario analogico alle proprie necessita al fine di recuperare una propria autonomia reattiva; che al momento risulta deficitaria.
Per quanto riguarda il fatto che il bambino accentui i propri disturbi dopo l'assunzione del prodotto ciò sta ad indicare una propria idiosincrasia in tal senso e quindi il medico deve trarne le conseguenze!
Le invio cordiali saluti,
dott. Carlo Melodia
- Scritto da Dr. Vincenzo Rocco
Buongiorno,
Chiedo cortesemente un'informazione su nux vomica: Un uso prolungato del farmaco omeopatico (10 gocce 3 volte al giorno per alcuni mesi) potrebbe per caso rallentare il lavoro dell'intestino?
Grazie
Andrea
Gentile Andrea,nel quesito non ci dice di quale dosaggio di Nux vomica si tratta, 6ch, 39ch, 6LM....o altro. Come spiego in altre risposte ai pazienti il rimedio omeopatico, non essendo un farmaco, a breve spiegherò su questo sito la differenza, non va usato nella stessa dose per più tempo. Infatti il farmaco convenzionale si usa per più tempo in quanto agisce con i suoi effetti primari intrinseci e quindi deve opporsi continuamente ai sintomi dell'organismo malato, mentre il rimedio (per similitudine ) agisce stimolando nell'organismo una reazione secondaria riparatrice del tutto naturale. Quindi non c'è bisogno di ripetere il rimedio omeopatico tanto a lungo, una volta migliorati i sintomi, altrimenti si corre il rischio che questi riappaiano in quanto la ripetizione, non necessaria, fa emergere i sintomi del rimedio come nella sperimentazione. Nel caso di Nux vomica tra i sintomi sperimentali c'è proprio la stitichezza come rallentamento della spinta nonostante ci sia il desiderio di evacuare.
dr. Carlo Melodia
Tornate a visitarci. Presto un intervento chiarificatore su cosa sono gli effetti secondari dei rimedi omeopatici!
La redazione.
- Scritto da Giulio
Buongiorno,vorrei porre cortesemente una domanda,ho 58 anni,obeso,con problemi di fibrillazione cardiaca cronica,sindrome tossico dismetabolica,gotta cronica,da 1 mese pero' mi si e presentata una dermatite da stasi (almeno come me lhanno diagnosticata i medici) che mi provoca a entrambi gli arti inferiori bruciore e dolore anche per 2 ulcere che si sono venute a formare in entrambi alle caviglie e che essudano continuamente. Ho provato a bendarmi con bende a base di ossido di zinco e ittiolo,mettere su creme varie tipo HALICAR,antibiotici ma nulla,sopratutto queste ulcere che non si rimargino e che spurgano liquido trasparente,cosa devo fare Ill.mi dottori,mi potete consigliare Voi? Grazie,grazie di cuore.Con cordialita.Giulio.
Spettabile sig. Giulio,
la prima cosa di cui deve essere consapevole è che il suo organismo si comporta unitariamente; ovvero ogni manifestazione organica è espressione di una stessa disarmonia. Fatto ciò si affidi ad un medico che La segua con una visione unitaria, dall'alimentazione alla terapia. In medicina convenzionale il medico che possiede questo tipo di visione è l'internista. In medicina omeopatica il medico è quello che pratica l'unicismo.
Cordialmente,
dott. Carlo Melodia
- Scritto da Dr. Vincenzo Rocco
Buongiorno ho fatto i prelievi di sangue e ho scoperto di essere allergica alle graminacee e alla betulla. Ho una rinite allergica con secrezioni di muco ,prurito al naso e alla gola ed eruzioni cutanee con prurito e a volte anche otite cosa mi consiglia di prendere come farmaci omeopatici ?io gia' ho assunto pollini e ribes nigrum e un po' son migliorata grazie distinti saluti
Spettabile signora,
dalla sua mail non risulta che il suo iter sia stato seguito da un medico omeopatico come dovrebbe essere per la delicatezza della diatesi!
L'allergia non è una malattia che determina questo o quell'allergene. Invece è proprio il contrario: la sostanza a cui si è allergici evidenzia solo lo stato del malato ma non è la causa. Se avesse esteso la sua indagine ad altri allergeni facilmente sarebbe emerso un numero più alto di sostanze implicate. Le terapie mirate servono a poco come quelle desensibilizzanti. Si toglie la sensibilità ad una certa sostanza ma non si cambia la tendenza e man mano si scopre di avere "nuove " allergie (ed è solo e sempre per la stessa causa che resta immutata con simili terapie). La medicina omeopatica non cura i malati attraverso rimedi che contengono la sostanza a cui si è allergici in piccole dosi; questa si chiama isopatia (l'uguale) mentre l'omeopatia si basa sul simile. Simile che si orienta sulla persona allergica considerata unitariamente in modo che la guarigione avvenga per elimininazione delle cause piuttosto che per neutralizzazione degli effetti; la seconda con conseguente tendenza immodificata ad essere allergici (come già spiegato).
In conclusione, da quanto sopra, tragga delle conclusioni in modo consapevole su come gestire la sua salute alla luce di una visione unitaria dell'organismo e si affidi ad un professionista piuttosto che al "fai da te",
cordialmente,
dott. Carlo Melodia
- Scritto da Dr. Vincenzo Rocco
Gentile dottore,
sono una ragazza di 32 anni con dermatite atopica dalla nascita. Negli ultimi mesi, a seguito di alcuni episodi frequenti di attacco della patologia (incentrati su braccia e mani) mi sono rivolta a un medico omeopata che mi ha prescritto una cura, partendo da Curasyn n.4, per poi passare ad altri rimedi. Fin dal primo momento la dermatite è molto peggiorata, addirittura ho avuto un episodio di orticaria su entrambe le braccia e mani, e al momento mi ritrovo con macchie di dermatite su tutto il corpo, specialmente su pancia e gambe. Le uniche parti non colpite sono viso e collo (anche se il collo è spesso pruriginoso ma riesco a controllare lo sfogo con creme). Parallelamente è aumentato anche il prurito, che in molti casi precede la comparsa di nuove chiazze e ho notato la concomitanza con il termine dei pasti, quindi con la terapeuta abbiamo concordato delle prove di intolleranza. Sono risultate intolleranze a farina bianca, lieviti, zuccheri, caffè, latticini e altri alimenti. Premetto che seguivo dieta vegetariana consumando regolarmente cereali specie integrali, frutta e verdura, legumi, veramente pochi cibi spazzatura. Al momento il consiglio della terapeuta è, tra gli altri, di consumare prodotti a base di farina (ma mai bianca) non più di due volte alla settimana
La mia domanda è: può una terapia omeopatica far emergere lintolleranza ad alimenti che prima non mi davano problemi, o forse non davano reazioni così manifeste? Se sì, sarà temporanea e potrò tornare ad alimentarmi regolarmente? Tenga presente che avevo già problemi a prendere peso, e con l inizio del nuovo regime sono scesa a 46kg.
Se il peggioramento può essere inquadrato nellambito dellaggravamento omeopatico, entro quanto posso aspettarmi anche un solo lieve miglioramento? A parte lorticaria, tutti i nuovi attacchi di dermatite non hanno subito recessioni ma continuano a estendersi sul corpo.
Esistono nuove diete basate sullesclusione dei cereali e legumi dalla dieta, e un aumento considerevole delle proteine animali (es. dieta paleo). Molti ne sostengono lefficacia nelle malattie della pelle, ma non causerebbero sbilanciamenti per favorire altre patologie?
La ringrazio per la disponibilità e i suoi preziosi consigli.
Cristina
Gentile Cristina,
iniziamo dalle sue idiosincrasie, che ha praticamente dall'infanzia. Mi sembra che la sua reattività intrinseca porti, non solo al manifestarsi degli eczemi, ma anche ad edemi tipo orticaria!?
Consideri, a proposito dei test di intolleranza e di allergia, che, se questi test si ripetono a distanza di tempo, si trovano variati i risultati per il fatto stesso che in base al consumo di un certo alimento o al contatto con un certo allergene l'organismo sensibile può manifestare una nuova idiosincrasia. Tutto ciò sta a significare che il problema va osservato dalla parte dell'organismo piuttosto che dell'alimento o dell'allergene. Non esiste di per se un alimento più cattivo di un altro, in questo senso, ma solo persone più o meno sensibili. In alcune persone le fragole, le cipolle, la pesca, le noci, la cioccolata, e così via, possono creare vere e proprie reazioni edematose anche gravi o anche eczematose, ma non potremmo in assoluto stabilire che detti alimenti siano intrinsecamente pericolosi. Detto questo, la conseguenza logica che emerge da quanto sopra illustrato è che l'attenzione del medico deve essere indirizzata soprattutto alla parte recettiva, ovvero all'organismo malato inteso unitariamente. A proposito, ha indagato sulla funzionalità della sua tiroide (dosaggio ormoni ed anticorpi)?
Arriviamo alla Medicina Omeopatica. Seguendo sempre il ragionamento iniziato sopra emerge che la sua, scusi il termine, patologia, è un risultato visibile di un disquilibrio più interno che va indagato dall'omeopata attraverso lo studio della persona, di Cristina, nella sua storia biopatografica unica, nel suo modo di essere, comportamenti, relazioni fino alla particolarità dei suoi sintomi fisici modalizzati. Alla fine l'omeopata prescriverà un rimedio unico, analogico, alla sintomatologia di Cristina. D'altra parte un approccio che invece parta dalla patologia della pelle per decidere la scelta del prodotto da somministrare ( per di più complesso, quello di cui mi parla ) non si discosta dal paradigma della allopatia che parte dalla malattia per prescrivere la terapia senza bisogno di conoscere l'individualità che sta dietro ad ogni manifestazione di malattia; anche se la malattia si presenta apparentemente uguale nei suoi tratti comuni in molte persone. In pratica il complesso terapeutico che lei assume viene prescritto sulla diagnosi di malattia (della pelle) piuttosto che su quello di malato. Ciò non corrisponde allo statuto epistemologico proprio della Medicina Omeopatica che vede nel malato, visto in modo unitario, la centralità della propria indagine medica e nella sperimentazione pura la ricerca del rimedio unico da prescrivere secondo il principio della similitudine.
In pratica ed in definitiva si tratta di avere una giusta informazione sull'impostazione terapeutica che il suo medico sta seguendo e condividerne, come paziente, in modo consapevole, la scelta!
Sperando di esserle stato di aiuto,
cordialmente,
dott. Carlo Melodia
- Scritto da Dr. Vincenzo Rocco
Salve, ho 35 anni e da circa un anno soffro di entesiti su quasi tutte le articolazioni. Non ho ancora una diagnosi certa perchè tutti gli esami fatti finora sono negativi. Il sospetto è che si tratti di artrite psoriasica perchè ci sono casi in famiglia.
Vorrei sapere, visto che per ora si tratta solo di manifestazioni entesitiche, se posso utilizzare i seguenti farmaci omeopatici consigliatimi qualche tempo fa da un amico omeopata e se il dosaggio è corretto:
seguono una serie di medicinali composti di diverse sostanze come arnica rame etc. .
Posso utilizzare tutti questi prodotti insieme?
Spettabile sig. Nico Nitti,
ho letto con attenzione la sua email.
In relazione alla diagnosi di malattia, trattandosi di malattia reumatica, i marcatori sono diversi e non sono quelli delle semplici indagini di routine. Ma consideriamo il fatto in assenza di diagnosi. Restano i suoi sintomi, sia quelli visibili come eventuali gonfiori articolari e sia quelli soggettivi come le percezioni del disagio come tipi di dolori, periodicità, cause concomitanti etc.
Descritto tutto ciò ancora non possiamo fare una diagnosi omeopatica che ha sempre carattere di individualità, come risulta dalle percezioni peculiari della sua entesite. Ma in aggiunta a ciò l'omeopata ricerca un quadro unitario che risuona e si estende al suo umore, ansie, memoria... concentrazione... sonno... energia.... digestione.....sensibilità al caldo, freddo.... alvo...& altro.
Un solo rimedio può contenere nella sua fisionomia l'analogia con il suo quadro di malato; sarà quello, unico, il suo rimedio di cura.
L'elenco di farmaci che trascrive sotto, invece, è mirato all'azione sintomatologica. Ciò non fa parte della metodologia della medicina omeopatica che come accennato sopra si serve di una indagine medica raffinata per la cura del malato unitariamente piuttosto che intervenire qua e là su alcuni sintomi della malattia,
cordialmente,
dott. Carlo Melodia