L'omeopatia è sopratutto rapporto umano: in questa rubrica potrete chiedere a un'esperto consigli e suggerimenti su come affrontare e risolvere i vostri problemi con l'omeopatia.
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Buonasera Dottore,

cosa ne pensa delle intolleranze alimentari che stanno aumentando a dismisura nella gente in questi ultimi anni. Sono sempre esistite ma non si conoscevano, o il nostro corpo si sta ribellando a tutto questo cibo industriale e raffinato?

 Io come tanti altri ormai sono risultato intollerante al frumento, alle proteine del latte e forse uovo e riso che fra l’altro questi ultimi due non consumo quasi mai, quindi come è possibile? Ho eseguito il test ELISA che sembrerebbe uno dei più attendibili. Che fare? E’ veramente necessario e utile evitare il cibo interessato o il problema è più profondo e va trattato omeopaticamente?

Grazie

Luciano

Buongiorno,

la sua domanda è interessante e credo che non basterebbe un intero convegno a dare una risposta definitiva. La mia opinione comunque è che le intolleranze alimentari siano una risposta parafisiologica o se preferisce quasi patologica alla quantità di stimoli enorme alla quale siamo sottoposti.

Cominciando dai vaccini a cui siamo assoggettati sin dalla tenerissima età di due mesi per arrivare a farmaci di ogni tipo spesso somministrati senza alcun criterio, senza dimenticare l'enorme iperstimolazione di immagini, suoni, frequenze e così via. Poi c'è il problema dell'alimentazione, perchè è evidente che ci alimentiamo male, in maniera sbrigativa e cioè finalizzata a riempirci più che a mangiare e con cibi per lo più scadenti e raffinati. L'organismo si ribella, certamente, ma spesso lo fa in maniera inappropriata ed incongrua individuando negli acari o nei pollini il nemico, altre volte in modo più coerente come ad esempio nei celiaci che giustamente si oppongono all'adulterazione del grano costantemente aggiunto di glutine per migliorarne la panificazione.

Come difendersi? Francamente è difficile. Siamo creando una specie di mondo artificiale asettico ed impersonale in cui un po' di polvere può diventare nociva, però ingurgitiamo ogni giorno quote di veleno nei cibi, nell'informazione, nelle immagini e nei farmaci.

L'unico modo secondo me è limitare il più possibile l'esposizione agli stimoli suddetti. Evitare per quanto possibile le vaccinazioni, limitare l'uso dei farmaci allo stretto necessario, utilizzare l'omeopatia per cure costituzionali profonde, digiunare di tanto in tanto, spegnere tutte le nostre connessioni internet, cellulari e quant'altro, fare lunghe passeggiate e prendere bagni di sole.

Altra cosa: liberarci dalle paure. Il modo migliore per avere potere sull'altro è soggiogarlo è creare un mondo di paura. Io penso che l'apparato della prevenzione in medicina fatte salve le debite eccezioni sia solo una grande idrovora di denaro pubblico ed un modo per tenere le persone assoggettate a visite continue, utilizzo di farmaci e acquisto di macchinari sempre più nuovi e perfezionati.

La cosa grottesca è che malgrado diagnosi sempre più raffinate e cure sempre più costose di tumore si muore sempre di più e ci si ammala sempre di più. Pensando a questo mi dico che è meglio soffrire di intolleranza alimentare o di allergia: l'organismo in questi casi forse cerca una via per difendersi meglio dall'ambiente! In realtà se osserviamo un bambino molto piccolo con attenzione, intendo un bambino di un anno, da poco svezzato, verifichiamo con stupore che egli sa come alimentarsi, rifiuta i cibi che sono indigesti e cerca quelli che gli sono utili. Tanti anni fa i bambini piccoli grattavano i muri e ne mangiavano piccoli pezzettini alla ricerca del calcio che era utile per la loro salute! Ecco, forse dovremmo imparare a sentire il nostro corpo, recuperarne le esigenze, comprendere ciò di cui abbiamo bisogno e ciò di cui possiamo fare a meno. Ovviamente è un'impresa ardua poiché siamo completamente aggiogati ad un sistema che ci offre nutrimento a basso costo, e tutta una serie di comodità moderne e “social”, ma che in cambio ci chiede un'adesione totale ad esso.

Salve mi chiamo Lena sono della provincia di napoli e da quasi 28 anni ho la vitiligine. Di cure ne ho fatte tante risultati scoraggianti, tramite internet ho letto delle testimonianze positive per la cura della vitiligine con l'omeopatia. Gradirei sapere, dove operate, il dott. a cui rivolgermi e se avete un protocollo che vi ha dato buoni risultati. 

Resto in attesa di una vostra risposta

Saluti

lena

Cara Lena,

in medicina omeopatica non esistono protocolli perchè la cura è centrata sulla persona. I protocolli a cui siamo avvezzi nella medicina allopatica sono il contrario di ciò che ogni omeopata ritiene saggio: curare il malato e non la malattia. Avere un protocollo significa rendere le persone degli oggetti, o meglio dei numeri da sottoporre in maniera seriale a terapie concordate in altre sedi. In medicina omeopatica la terapia nasce dal confronto diretto tra medico e paziente, questo è il punto da cui scaturisce il rimedio più opportuno per la persona in quello specifico momento della sua vita. Un indicazione per un medico omeopata competente la può trovare inviando una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Salve, io soffro di ciclo mestruale molto irregolare causato da ovaio micropolicistico. 

Vorrei provare una cura a base di THUJA OCCIDENTALIS E PULSATILLA ma non so in quali dosi e diluizione devo assumerle. 

Avevo letto che per entrambe andrebbe bene 5CH ma in che quantità e per quanto tempo? 

Grazie mille per la disponibilità.

Gentile amica,

tutto va bene, ma deve essere valutato da un medico competente della materia. In medicina omeopatica non esiste l'equivalenza malattia-medicina cosa a cui spesso assistiamo nella medicina allopatica. I rimedi debbono essere assegnati sulla base delle caratteristiche individuali e non della malattia. Così facendo lei rischia di assumere inutilmente i rimedi che probabilmente non si attagliano alla sua specifica individualità ed inoltre un solo rimedio è alla volta è la strada migliore da percorrere in questi casi.

Gentile omeopata,

scrivo per avere un parere sulla mia situazione.

Ho l'ovaio policistico che mi causa acne su tutto il viso. Fino a Febbraio 2014 ho assunto la pillola Diane che ovviamente non mi ha curata ma per anni, grazie alla sua assunzione, sono stata senza acne. 

A marzo mi sono rivolta ad un omeopata che mi ha prescritto: Rubus Ideaus (la sera) e Ribes Nigrum (la mattina); Agnocasto dopo pranzo..e da un mese ho assunto Pulsatilla 3 volte al giorno.

Sinceramente non ho notato miglioramenti, anzi da pochi giorni ho davvero tanti brufoli grossi sulla guancia destra e mascella destra e tanti più piccoli sul resto del viso.

Cosa ne pensa di questo trattamento? Se è adatto, qual è il tempo di azione della pulsatilla?

La ringrazio..
Sonia

 

 

Cara Sonia,

lo scopo dell'assunzione di ormoni è quello di sopprimere i suoi sintomi. Tuttavia la soppressione di un movimento vitale per quanto disfunzionale tende sempre ad aggravare i problemi, non a migliorarli e questo sia sul piano del dinamismo vitale, sia per gli inevitabili effetti collaterali dei farmaci.

Come ha potuto verificare quando ha interrotto la pillola non aveva risolto i suoi problemi di acne, li aveva solo sospesi ed ora sono ritornati più forti di prima.

Personalmente non sono in grado di giudicare a distanza la bontà della cura del suo omeopata, né se l'aggravamento in corso fa parte del processo di cura, però posso assicurarle che questi problemi con la medicina omeopatica si possono affrontare. Ciò che è importante è anche un assetto mentale diverso di colui che viene curato. Innanzitutto non avere fretta: il corpo si deve liberare delle tossine accumulate; e poi praticare molta attività fisica, cercare di perdere di peso ed avere cura nell'alimentazione limitando per quanto possibile tutti gli alimenti di derivazione animale e dolciumi, fumo di sigaretta, caffè ecc.. Bisogna consentire al corpo di depurarsi aiutando in modo naturale l'azione dei rimedi che le vengono prescritti.

Egr. Dottore mi è stata diagnosticata una riduzione della cartilagine al ginocchio sinistro (senza versamento), la quale mi porta dolore ai lati del ginocchio quando lo piego e scricchiolii tipo sabbia quando salgo le scale. Ho 49 anni e mi hanno detto che l'unica cura è fare delle infiltrazioni locali, io sto assumendo di mia iniziativa dei sali tissutali Silicea e Calcium Fluoratum.

Quale farmaco omeopatico mi potrebbe consigliare? Grazie

Anna

Cara Anna i sali di Schuesserl che lei sta usando non mi hanno mai dato grandi soddisfazioni e non la ritengo una strada particolarmente utile. Ciò che posso dirle è che il ginocchio è un'articolazione molto complessa che richiede un'attenzione particolare. Come ogni articolazione ha bisogno di muoversi e l'esercizio più utile è il nuoto o la cyclette senza carico. Inoltre non so se è il suo caso, ma è fondamentale calare di peso. In quanto alle infiltrazioni che suppongo di acido ialuronico in molti casi apportano una riduzione della sintomatologia algica, ma solo temporaneamente in quanto vanno a costituire una sorta di cuscinetto che meccanicamente sostituisce la cartilagine mancante, dopo un po' di tempo occorre ripeterle.

Queste sono le soluzioni della medicina allopatica.

Per ciò che riguarda la medicina omeopatica esiste una vasta gamma di rimedi che può essere prescritta, ma che deve concordare per similitudine con la sua realtà clinica così come essa emerge durante la visita medica. Bryonia, Ruta, Apis, Rux Toxicodendrum sono alcuni dei molti rimedi che potrebbero essere usati nel suo caso probabilmente insieme ad una cura costituzionale. Un altro appunto sul ginocchio è la sua natura “spirituale” : il dolore al ginocchio ci ferma, ci impedisce di progredire. Il suo essere cerniera tra la gamba e la coscia simbolicamente ci richiama un raccordo tra l'alto ed il basso. Che cosa c'è nella sua vita che le impedisce di andare avanti? Perchè è necessario che si fermi? Che cosa sta scricchiolando? Forse non ha pensato sufficientemente a sé stessa o a qualcuno che le è caro, magari troppo presa dagli affanni della vita quotidiana ha dimenticato il rapporto con la parte “alta”, con la sua natura spirituale, con Dio. Il fatto che il ginocchio sia il sinistro che simbolicamente rappresenta  l'oscuro, il femminino, il numinoso e l'incoscio, costituisce nel suo caso una suggestione potente.

So che può apparire stravagante questa spiegazione, ma come il ginocchio si trova al crocevia dell'arto inferiore, anche lei si trova in un'età che soprattutto per una donna è un'evidente snodo esistenziale. Interroghi sé stessa, può darsi che riceva risposte che potrebbero aiutarla per la risoluzione del suo disagio.

Sono Angy

ho 47 anni, da 16 convivo con questa malattia.

Faccio bolo steroideo quando ho crisi, vorrei conoscere un neurologo che apprezzi l'omeopatia.

In

Cara Angy,

vorrei conoscerlo anche io...

Scherzo ovviamente, ma neanche troppo! Tuttavia il problema è più facile da risolvere di quanto sembri poiché in realtà è sufficiente che lei si faccia seguire da un neurologo che abbia una sufficiente apertura mentale da accogliere il suo desiderio di essere curata in modo alternativo alla medicina tradizionale. Penso che un neurologo del genere si possa trovare. L'importante è che contemporaneamente lei possa trovare anche un bravo omeopata con il quale iniziare un rapporto terapeutico al fine di individuare la terapia più opportuna per limitare il ricorso continuo alla terapia cortisonica. Non è necessario dunque trovare un neurologo che sia anche omeopata, è sufficiente avere un neurologo buono e poco presuntuoso che accetti di valutare insieme al collega omeopata la possibilità di iniziare un percorso terapeutico che possa prevedere una progressiva diminuzione dei farmaci, una loro diversa assunzione ecc. Tutto questo in funzione della suo benessere e dei suoi desideri, poiché è questo che in realtà conta.

finiti ringraziamenti

Buongiorno!

Sto impazzendo per risalire alle cause di un problema di dermatite, e ad una conseguente soluzione. Tra le varie alternative ho pensato anche che potesse essere un effetto collaterale del ledum palustre, e per questo le scrivo di seguito, per chiedere un parere a riguardo.

Nell'estate 2012 sono andata in vacanza a Zanzibar, e dato che la profilassi antimalarica non è obbligatoria, ma si tratta comunque di un paese Africano, con il suggerimento di amici e parenti ho cominciato a prendere il ledum palustre una settimana prima di partire, con l'intenzione di prenderlo anche per tutta la durata della vacanza. Dopo un giorno scarso con esposizione discontinua al sole (con protezione solare 50, al termine del quale la pelle non era scottata), hanno cominciato a prudermi alcune zone della pelle, che mi pare siano accomunate dal fatto che sono aree dove si suda di più: bassa schiena, sotto al seno, "riga" a metà pancia, interno gomiti. In tutte queste zone sono venute fuori bolle come se il mio corpo trattenesse il sudore sotto pelle. 
Per far passare l'effetto ho dovuto prendere cortisonici perché anche senza più espormi al sole in nessun modo la reazione non passava. 

Potrebbe essere stato causato dal ledum palustre?

Inoltre temo che il mio fisico abbia conservato una certa "memoria", perché da allora ogni volta che vado al mare, anche senza fare il bagno, e sempre con una protezione adeguata, mi tornano le irritazioni negli stessi identici punti.. E alla fine devo sempre bombardarmi di cortisone. Il dermatologo non si spiega bene la causa perché dice che se fosse un'allergia al sole ce l'avrei in tutto il corpo e non solo in quei punti, e inoltre quando vado in montagna, prendendo il sole solo in faccia, non mi succede assolutamente nulla. 

Come ultima informazione aggiungo solo che dato che ho visto che i problemi legati alla sudorazione spesso sono correlati al sovrappeso, io sono una 31enne normopeso (1.63 di altezza e 52 kg di peso).

Infine se avesse qualche suggerimento di qualche terapia omeopatica sulla quale informarmi ne sarei grata.

Buona giornata,

Ilaria

 

Cara Ilaria,

 

Le informazioni che lei mi fornisce sono purtroppo insufficienti, ma escluderei l'ipotesi da lei formulata. Certamente Ledum Palustre è un rimedio con molti sintomi cutanei e sembra che abbia una certa capacità di proteggere dalle punture degli insetti, ma sarei cauto a suggerirlo come profilassi antimalaria. In ogni caso occorrerebbe sapere che tipo di potenza ha utilizzato, per quanto tempo, conoscere di più il suo stato di salute generale e soprattutto poter osservare le sue eruzioni cutanee per poter valutare di che natura ed entità siano. In ogni caso nulla che non si possa curare con la medicina omeopatica. Perchè non smette di prendere cortisone e non si fa visitare da un omeopata unicista?

 

   Gent. le dottore

una esperta omeopata mi ha prescrittto 10 gocce ogni 2 ore di Argentum Nitricum 200k. All'omeopata, essendo una conoscente, ho però nascosto di essere HIV+. Può dirmi se è controindicato in pazienti affetti dal virus hiv? la ringrazio. Vincenzo

 

 

No, non esiste alcuna controindicazione e se il rimedio è correttamente prescritto può essere utile per lo stato generale di salute.

Mi permetto però di sottolineare l'importanza di far conoscere al medico tutta la situazione clinica, senza eccessive ritrosie. Peraltro è importante anche riconoscere la propria difficoltà ad esprimersi compiutamente ed esaminarne le motivazioni. Vergogna? Pudore? Tendenza ad essere silenziosi? Propensione a proporsi come persona differente da quello che si è?

Tutte queste notizie possono essere importanti per valutare correttamente il caso in esame.