L'omeopatia è sopratutto rapporto umano: in questa rubrica potrete chiedere a un'esperto consigli e suggerimenti su come affrontare e risolvere i vostri problemi con l'omeopatia.
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Salve,

sono una ragazza della provincia di Napoli, ho trovato casualmente questo sito e spero tanto possiate aiutarmi in questo mio problema! 

Soffro, da molti anni, di infiammazioni alla ghiandola del Bartolini, forse circa 10 anni. Mi si è sempre infiammata nel corso degli anni, aumentando di volume ogni volta che provassi desiderio nei momenti di intimità, ma senza mai portare dolore, ed è sempre sparita da sè. 

Quest'anno invece, mi sta capitando che la ghiandola si infiamma al punto tale che devo inciderla. Il ginecologo che me l'ha già incisa lo scorso dicembre, mi ha consigliato di effettuare la marsupializzazione, ma nell'attesa di pensarci bene su cosa fare, mi si è poi rigonfiata pochi giorni fà, causandomi abbastanza dolore. 

Mi rivolgo ad un omeopata, perchè, prima di effettuare qualsiasi operazione chirurgica, voglio tentare di risolvere in altri modi. Ho saputo di persone che grazie all'omeopatia hanno migliorato la loro bartolinite.

Attualmente sto assumendo alvand 500 mg e va leggermente meglio, ma volevo gentilmente sapere se potete aiutarmi con una cura omeopatica o darmi dei consigli, sia per il momento in cui la ghiandola dovesse gonfiarsi e creare ascesso, e sia per prevenire le recidive.

Ringrazio anticipatamente per l'eventuale risposta e porgo distinti saluti.

Patrizia

 

Gentile signora Patrizia,

si rivolga senz'altro ad un omeopata (unicista) prima di tentare un intervento. Va subito detto che tutti gli organi hanno una loro funzione e vanno curati con una cura unitaria di tutto l'organismo, piuttosto che eliminati.

Nella pratica medica omeopatica l'indagine è rivolta a tutta la persona e la patologia, nel suo caso la bartolinite, viene considerata come un effetto complessivo di un disagio dell'intero organismo; piuttosto che una patologia isolata dal resto dell'organismo stesso. In questa ottica l'intervento chirurgico non può avere un significato terapeutico ma ha la sua validità solo di fronte ad una ostruzione meccanica urgente che debba essere rimossa per non compromettere altre funzioni!!

Cordialmente,

dott. Carlo Melodia 

Buonasera scrivo, per un consiglio/consulto per la mia ragazza:
due anni fa è stata operata e curata con chemio e radio per tumore mammario sx g3 her2 positivo, a distanza di due anni il seno è a posto ma la malattia si è spostata ai linfonodi mediastinici senza ancora intaccare organi quali polmone, fegato etc.
Dato che dovremmo fare un altra chemio potreste dirmi alcuni rimedi naturali per rendere piu' efficaci le cure?? Esistono anche rimedi omeopatici altrenativi alle cure tradizionali, con quali risultati?? Quanto puo' incidere l'alimentazione strettamente vegan?? Su internet ho letto di ogni e volevo chiedere qualche parere sui succhi di verdure come terapia oncologica. C'è qualcosa di vero??
cordiali saluti

 

Gent.mo Carlo

l’argomento è sicuramente complesso, di non facile approccio. Come sempre si consiglia la visita presso un medico omeopata unicista che potrà prendere in carico la sua ragazza.

Detto questo si possono aggiungere alcune considerazioni e suggerimenti:

-dieta vegana: sul web veda i filmati del Prof Berrino, il quale consiglia una dieta strettamente vegetariana durante i periodi della chemioterapia in quanto si aiuta l’organismo a far funzionare meglio fegato e reni che hanno il compito di detossificare l’organismo, apportando acqua, sali minerali e vitamine. Diversi lavori scientifici sono recentemente stati pubblicati a supporto.

- Per quanto riguarda la medicina omeopatica ci sono senz’altro diversi tipi di approccio:

- una cura costituzionale di fondo dove il medico omeopata unicista prescrive un rimedio per la totalità del quadro morboso della sua ragazza, tenendo in conto l’aspetto mentale, generale e fisico. È una terapia che mira a rafforzare il “terreno” della sua compagna. A questa è possibile aggiungere eventualmente in corso di trattamento

- una cura di supporto alle terapie tradizionali, undrenaggio che potrebbe consistere, fatto salvo diverso parere medico:

—— Detox fee: 2 cucchiai in un litro d’acqua da bere durante il giorno

—— Nux vomica 6ch: 2 granuli  mezz’ora prima dei 3 pasti

—— Microflor 130 (microorganismi probiotici) 1 bustina al giorno in 1 bicchiere d’acqua per aiutare l’intestino a sopportare l’azione del chemioterapico.

 Personalmente le consiglio in ogni caso, piuttosto che provare da soli in casa, di farsi seguire da un medico omeopata.

Affrontare il trattamento omeopatico come unica terapia mi sembra in questo caso non utile; mentre affiancare omeopatia dieta vegana (o anche digiuno) e omeopatia, sempre seguito da un medico invece mi sembra l'approccio ideale. 

Con l’augurio di esserle stato utile

cordiali saluti

Dr Francesco Siccardi

Buonasera dottore le scrivo in merito ad un reflusso che mi è stato riscontrato dall'otorino il mese scorso. Mi aveva prescritto il peptazol e il micotherapy gastro e micotherapy hericium ma hanno fatto effetto solo all'inizio ora dopo aver scoperto tramite esame delle feci che sono positiva al l'helicobacter il mio medico mi ha prescritto antibiotici, ma io preferirei evitare il chimico e mi hanno consigliato di assumere i rimedi omeopatici fsm crotalus e fm cinnabaris. Come rimedi vanno bene x questo batterio mi sta tornando il bruciore alla gola tra l'altro. Grazie buona serata 

Lettera firmata

Gentilissima,

mentre per la medicina convenzionale è semplice, una volta fatta la diagnosi, stabilire un rapporto tra farmaco e patologia. Per la medicina omeopatica diventa più complesso decidere la terapia in quanto nessun rimedio è antibiotico ma la sua azione sulla etiologia batterica risulta indiretta in quanto il rimedio omeopatico stimola l'organismo a riequilibrarsi; anche in termini di ph e quindi a ricreare un terreno biologico naturale nel quale non è possibile all'HP di vivere.

Detto ciò la conseguenza è evidente in termini di terapia. Nel primo caso un antibiotico che sarà il risultato di un antibiogramma, nel secondo, omeopatia, l'attenzione è verso lo studio unitario del malato e da qui, per similitudine, sarà possibile diagnosticare il rimedio adatto. Perciò non creda a chi le ha detto aprioristicamente che un certo rimedio omeopatico curi questo o quello!!

Cordialmente,

dott. Carlo Melodia

Buongiorno dottore ,sarei interessata ad una terapia omeopatica per ilcontrollo della fame nervosa ,velocizzareil metabolismo ..riuscire finalmente a dimagrire . sono moltopigra e spesso percolmare il senso di vuot mangio tutto quello che capita ::-( so dell'antimonium crudum  vorrei la posologia e se èpossibile avere una vera eproprio terapia. non assumo famaci tranne aloe e tè verde. attendo fiduciosa una risposta grazie mille monia

 

Gent.ma Monia

in medicina omeopatica per prescrivere un rimedio è necessario che il medico valuti la sua anamnesi dove emergono caratteristiche mentali, generali e fisiche così da prescrivere quel rimedio unitario che, se somministrato ad una persona sana, sviluppi lo stesso quadro morboso.

Rimedi per la fame nervosa ce ne sono molti, da mettere sempre in relazione al paziente.

Se lei dice che Antimonium crudum è il rimedio che copre il suo quadro generale, fatto salvo la prescrizione del medico, può essere assunto nella modalità di:

Antimonium crudum 6ch Dynamis

5 gocce mattino e sera x 30 giorni.

Qualora il rimedio non fosse stato prescritto da un medico, l’ideale sarebbe proprio una visita da un medico omeopata unicista che potrà reperire nella sua città con l’aiuto del farmacista di sua fiducia che saprà consigliarle quello più vicino a lei.

La fame nervosa fa parte di un unicum “Monia” e visto che lei dice di essere pigra può iniziare con un’alimentazione corretta, in quanto regolare l’assunzione di carboidrati complessi come le farine, può contribuire a normalizzare la sensazione di fame. Deve diminuire le farine, dare preferenza alla verdura, alla frutta e al pesce con spuntini di 1 frutto e di poche noci o nocciole, secondo sua tollerabilità. Indispensabile poi iniziare il movimento: percorrere almeno 4-5 km al giorno di buon passo senza entrare in affanno contribuisce senz’altro al consumo di adipe (almeno 40-50 minuti di seguito al giorno) e a scaricare l’energia nervosa in eccesso, prendendosi cura di sé.

Come integratore può assumere, sempre fatto salvo diverso parere medico, il Blue Tonic in ragione di 2 capsule a colazione x 40-50 giorni.

Con l’augurio di esserle stata utile

Cordiali saluti

Dr Francesco Siccardi

Buonasera Dottore,
Ho 40 anni e da due anni che soffro di diverticoli al colon, li ho sempre curati con la medicina tradizionale quindi antibiotico e mesalazina facendo cicli mensili. Ora è da una quindicina di giorni che sono passato alla medicina omeopatica xke mi sono stancato di prendere tutti quei farmaci. La cura che mi hanno dato e la seguente
1. Mucosa compositum due fiale a settimane x 5 settimane
2. Interleuchina 10, 20 gocce mattina e sera prima dei pasti x tre mesi
3. 2 compresse al giorno di krilling D.
Vi scrivo x chiedere come mai da quando ho iniziato questa cura ho di nuovo episodi di diarrea e feci molle? Il dottore che mi segue ha detto che all'inizio della cura e normale, a me sembra strano. Questi episodi con la cura tradizionale non mi erano più capitati.
Vi ringrazio per l'attenzione

Saluti Luigi

 

Gentile sig. Luigi,

grazie per averci consultato.

Innanzitutto Lei parla di diveticoli ma non di una diagnosi (diverticolosi) o altro? Infatti la mesalazina-asacol(?) che Lei ha assunto viene somministrata nei sospetti di rettocolite ulcerosa e morbo di Crohn. Detto ciò la terapia attuale che Lei definisce cura omeopatica in effetti è lungi da esserlo.

Si tratta di omotossicologia che metodologicamente non si distacca dalla metodologia convenzionale in quanto la scelta del farmaco è strettamente determinata dalla patologia.

La medicina omeopatica è tutt'altra cosa!

I rimedi vengono prescritti in analogia dei sintomi complessivi del malato e vengono prescritti come rimedi unitari, ovvero uno alla volta.

I rimedi omeopatici sono sperimentati sull'uomo sano per evidenziare le proprietà di indurre sintomi artificiali di malattia e prescritti per similitudine!

Nulla di tutto ciò è rappresentato nelle cure che Lei sta effettuando! Quindi non sono omeopatiche!!!

Purtroppo c'è ancora molta ignoranza in giro e quindi confusione. Il "consenso informato" esplicito ovvero sottoscritto dal paziente rappresenta un obbligo deontologico per il medico che deve informare il cittadino sul senso medico delle cure che il paziente dovrà effettuare. Credo e spero che nel Suo caso il medico non Le avrà detto che prescriveva cure omeopatiche; penso che questa definizione sia stata estrapolata da Lei.

Credo di averLe dato la possibilità di poter discriminare tra una cura ed un'altra.

Cordialmente,

dott. Carlo Melodia

Buonasera dottore,
Le scrivo perché ultimamente sono un pochino giù di morale, diciamo quasi depresso.
La motivazione di tale stato d'animo mi è data da un'amore lontano.
Mi spiego meglio, io e la mia ragazza viviamo circa a 100km di distanza e come può capire vederci è molto complicato a causa di orari di lavoro molto spesso incompatibili.
Lei mi aveva promesso di trasferirsi qui da me ma dopo molti problemi e vicessitudini, tra le quali la morte di sua madre a cui lei era legatissima, la cosa non si è ancora realizzata.
La cosa mi delude molto e mi crea un forte stress..
Un amico mi aveva proposto di prendere del rescue remedy o ignatia amara, però non mi fido molto e vorrei il consiglio da un esperto.
Sono certo che lei saprà consigliarmi e aiutarmi.
Se avesse bisogno di altre informazioni sono a sua disposizione.
Cordiali saluti

 

Grazie per averci interpellato.

Come saprà, se ha già letto altre lettere sul nostro sito, i medici che intervengono non hanno mai indicato terapie ma solo cercato di spiegare la metodologia della medicina omeopatica; tutto ciò per evitare erronee auto prescrizioni e terapie cosiddette omeopatiche il più delle volte suggerite da amici o da figure che fanno abuso della professione medica!

Detto ciò, se le sue vicissitudini arrivano nella sfera di una vera e propria sofferenza, intesa come una condizione che limita la sua vita di tutti i gg, vale la pena di affidarsi ad un buon omeopata che valuterà, dalla visita medica, la scelta del giusto rimedio omeopatico. Esso non necessariamente dovrà essere Ignatia ma tanti altri come: Lachesis, Lycopodium, Natrum muriaticum, Pulsatilla.......

consideri anche che i sentimenti che ha descritto sono sensazioni normali e belle da provare e che fanno parte dei ricordi della vita di ciascuno di noi! Però, come detto sopra, se la sua ansietà diventa eccessiva ed i sentimenti si tramutano in ossessioni segua il nostro consiglio di parlarne con un medico! 

Cordialmente,

dott. Carlo Melodia 

Salve, mi chiamo Pamela e ho 32 anni...sono al termine della seconda gravidanza a distanza di quasi 6 anni dalle precedente. Nella precedente durante L allattamento ho sofferto di emorroidi soprattutto all' inizio quando stavo molto seduta con il bimbo. Dopo qualche mese il disturbo è passato ma in questa gravidanza ho iniziato a soffrirne molto di più e già dal secondo trimestre, ho provato vari rimedi ma non ho risolto. Oggi ho acquistato il rimedio aesculus hippocastanum 1dh macerato glicerico e pensavo di provarlo ma non saprei dosaggio ed uso. Premetto che sono alla 37 esima settimana e sono in attesa di partorire. Posso assumere il rimedio ora e dopo il parto durante L allattamento? Da bere diluito nell acqua o posso anche fare applicazioni locali? Diluito o puro?
Grazie infinite

Spettabile signora Pamela,

auguri per la sua gravidanza. 

La medicina omeopatica basa la sua conoscenza dell'uomo attraverso una sperimentazione inedita di sostanze infinitesimali su sperimentatori sani che manifestano sintomi indotti artificialmente dal rimedio omeopatico assunto; i sintomi che produce nello sperimentatore rappresentano le proprietà curative del rimedio secondo il principio di similitudine con i sintomi del malato.

Detto ciò, in estrema sintesi, la medicina omeopatica non viene prescritta sulla patologia (nel suo caso emorroidi) ma sulla sintomatologia complessiva che lei avverte nel suo stato particolare.

Le faccio degli esempi:

l'omeopata tiene conto del suo umore, delle cause che hanno favorito la stasi emorroidaria, dei sintomi generali e locali come emorroidi a grappolo, interne, esterne, lateralità dx o sx, sanguinanti o meno, migliorate da lavaggi freddi o caldi, delle sensazioni soggettive come punture, bruciori, prurito, peso.... etc

A questo punto si sceglierà il rimedio "omeopatico" corretto che agirà complessivamente sul suo stato generale in modo unitario in quanto mirato a Pamela, piuttosto che alle sue emorroidi come se fossero una appedice staccata dal suo corpo!!!

Spero di averle chiarito le differenze di impostazione e di approccio della medicina omeopatica rispetto al problema descritto e quindi risulta impossibile, partendo dalla diagnosi relativa alle emorroidi dolenti, stabilire un rimedio rispetto a tanti altri che potrebbero servire al caso!

Cordialmente,

dott. Carlo Melodia

Salve mi chiamo Luigi sono di roma in questo periodo si sente molto parlare di meningite,navigando su internet ho visto che c'è la possibilita di seguire una profilassi omeopatica con il meningococcinum.vorrei provarlo sia per me che per tutta la mia famiglia (ho una figlia di 12 anni).Come va assunto per quanto tempo e in che dosi?grazie

 

Spettabile,

innanzitutto la ringraziamo per averci interpellato.

In base alla Sua richiesta necessita fare chiarezza e quindi distinguere metodologicamente il paradigma della medicina omeopatica dalla isopatia.

La prima, omeopatia, si basa sulla legge di similitudine tra i sintomi prodotti da sostanze diluite e dinamizzate e preventivamente sperimentate sull'uomo sano ed i sintomi del malato; per cui la sostanza in questione diventa anche mezzo di cura.

Nel caso della isopatia di cui lei parla, non vi è sperimentazione da cui emergono le proprietà delle sostanze in questione. Ma il paradigma si basa su preparazioni contenenti l'agente che produce la patologia che si vuole prevenire. Quindi in assenza di uno sviluppo di sintomi sperimentali è difficile predire le proprietà del rimedio così preparato.

Con la medicina omeopatica, soprattutto in India, sono state fatte prevenzioni di massa a basto costo nelle epidemie di vario tipo usando semplicemente dei rimedi che producevano in sperimentazione sintomi simili a quelli della epidemia in atto; che ad un attento osservatore clinico si manifestano con sintomatologie di gruppo di volta in volta differenti come avviene per l'influenza.

In medicina omeopatica ci sono anche rimedi prodotti con agenti patogeni, come ad esempio tuberculinum, che vengono usati sempre per similitudine in varie situazioni cliniche, e non per la tubercolosi, secondo il principio di similitudine.

Spero, in queste poche righe, di averle dato il senso metodologico che distingue la scienza omeopatica dalla isopatia alla quale Lei si riferisce.

Cordialmente,

dott. Carlo Melodia