le vostre domande
L'omeopatia è sopratutto rapporto umano: in questa rubrica potrete chiedere a un'esperto consigli e suggerimenti su come affrontare e risolvere i vostri problemi con l'omeopatia.
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- Scritto da Carlo Melodia
salve, soffro da 4 anni di un problema di ipersalivazione con cattarro, che mi sta' dando un enorme fastidio.Praticamente inghiotisco continuamente saliva,ma una parte densa si ferma nel rinofaringe(catarro bianco). E' cosi' denso che lo posso sollevare con un dito. Per questo motivo sono obbligato a sputare frequentamente. L'ottorino mi ha consigliato alla fine di farmi operare , con la chiusura dei dotti. Ho i dotti ingrossatti e in gola e bocca tanta saliva. Ho letto che esistono alcuni prodotti omeopatici per il mio problema . Tipo PILOCARPINUM, LOBELIA INFLATA E IPERICO.La medicina non riesce ad aiutarmi, mi chiedevo se voi in qualche modo potete farlo.
DISTINTI SALUTI LUCA
Gentile Luca,
siamo concordi con Lei che prima di passare a soluzioni chirurgiche vada intrapreso un iter medico. Naturalmente come più volte indicato in questa rubrica l'invito è quello di rivolgersi, se ritiene di volersi curare con la medicina omeopatica, ad un medico omeopatico e non, come spesso avviene, di ricercare soluzioni online. In Sardegna ci sono diversi medici omeopatici, basta informarsi.
cordialmente,
dott. Carlo Melodia
L'8 aprile è possibile ottenere una visita gratuita da medici omeopati: www.luimo.org, www.presidioomeopatiaitaliana.it
- Scritto da Carlo Melodia
Gentile Dottore,mi sono avvicinata con interesse sempre crescente alla medicina omeopatica in seguito a un artrite da streptococco.Ho effettuato un ciclo di terapia"pluralista"che avrei preferito "unicista",e dopo un miglioramento si sono ripresentati tutti i sintomi.Inizio allora la terapia vera e propria col Rhus tox 30 ch per 3 v al di.Aggravamento omeopatico pesante e immediato,nell arco di 6 settimane,sempre presente con miglioramenti blandi e poco incisivi.Risultato esaurimento energie , peggioramento umore esacerbazione di tutti i sintomi.Sfinimento totale.Ora il terapista mi cambia la diluizione con 50 LM in forma liquida(terapia nn ancora iniziata,per diluizione nn reperibile).Ora mi chiedo,leggendo Hahnemann,se la ripetizione per 5 settimane del rimedio in granuli a potenza costante,e il mancato intervento per ridurre l aggravamento prima che mi riducessi in questo stato,si potesse evitare e se addirittura possa avere pregiudicato,anche se adesso la prescrizione è corretta,la sua efficacia,dato che la mia energia vitale e sopportazione del dolore è ai minimi termini.Voglio continuare a curarmi con l omeopatia,ma con maggiore coscienza.
La ringrazio,cordialmente
Sonia
Gentile Sonia,
la terapia pluralista naturalmente è di tipo sintomatologico in quanto più rimedi contemporaneamente sono finalizzati ad agire su più piani. Non entro nel merito della terapia effettuata anche perchè bisognerebbe conoscere il suo caso clinico e la sua individualità. Ma, legandomi a ciò che scrive, Le faccio notare che anche la sua mancanza di energia rappresenta un sintomo che va valutato per la successiva prescrizione! Effettivamente la 50LM rappresenta un dosaggio poco usato ed è il motivo per cui non lo trova in commercio. Comunque nella sua domanda c'è gia una analisi chiara da cui deve trarre le conseguenze se desidera continuare le cure omeopatiche,
cordialmente,
dott. Carlo Melodia
- Scritto da Carlo Melodia
Salve, sono un ragazzo di 33 anni che soffre di rosacea dal 2013.
Non presento ne’ pustole ne’ papule ma continui episodi di rossori al viso(flushing) da settembre ad ottobre, quindi con l’abbassarsi delle temperature.
Questi flushing, che hanno nel naso il punto debole, mi colpiscono verso le ore serali per i motivi piu’ svariati: docce calde, cibi piccanti o caldi, sbalzi termici ma anche in maniera spontanea, questo fenomeno di vasodilatazione si presenta tutte le sere inevitabilmente per il periodo sopra citato.
Ho provato per quanto concerne l’omeopatia, ad assumere in un primo momento sanguinaria canadensis sia 5ch che 7ch, poi in un secondo momento con mutus lachesis, infine anche l’arnica(tutte in forma di opercoli sotto la lingua) ma senza successo.
Vorrei chiedere se l’omeopatia presenta una terapia valida nei confronti di questo fenomeno, che rappresenta per me una situazione piuttosto invalidante a livello sociale.
Grazie mille per l’eventale tempo dedicatomi.
Claudio
Gentile Claudio,
la medicina omeopatica può senz'altro aiutarla ma sotto la guida di un medico esperto. Tentativi di assumere rimedi sulla patologia non hanno riscontro in medicina omeopatica in quanto la stessa patologia può essere curata da diversi rimedi perchè la scelta terapeutica non avviene su indicazione della causa clinica (rosacea nel suo caso) ma sull'intera sintomatologia del malato.
Cordialmente,
dott. Carlo Melodia
- Scritto da Stelio Mazziotti
Egregio Dottore,
Le scrivo per chiederLe un parere
.
Soffro di polimiosite da più di 30 anni. I crolli di calcio hanno formato numerose calcificazioni nelle articolazioni e nel tessuto connettivo, soprattutto a carico degli arti inferiori (dal polpaccio alla caviglia). Questo provoca anche la rottura della cute e la formazione di ulcere che poi faticano molto a cicatrizzare.
Ho letto che il cloruro di magnesio può favorire il dissolvimento di questi accumuli di calcio indirizzandolo dove è giusto che sia: nelle ossa. La mia farmacista mi ha già confermato la cosa ma gradirei molto la Sua conferma.
Io assumo immunosoppressori e antiipertensivo potrebbero esserci controindicazioni?
Ho letto anche che gli integratori di magnesio esistono in varie forme:
Carbonato di magnesio o Cloruro di magnesio, o legato a sostanze organiche (es: magnesio aspartato, magnesio oxiprolinato, magnesio gluconato etc.) e queste ultime formulazioni con magnesio consentono, solitamente, un migliore assorbimento a livello intestinale.
Quale di queste, a Suo parere, è maggiormente indicata per il mio caso?
In che quantità assumerne perchè abbia effetto sulle calcificazioni?
Se è utile per stabiilire il dosaggio ho 50 anni e peso 60 kg.
Inoltre ho letto che la soluzione con magnesio può essere applicata anche sulle ulcere per stimolarne la cicatrizzazione. Mi conferma anche questo?
La ringrazio anticipatamente per la cortese risposta.
Distinti saluti
Graziella
Risponde il Dr. Stelio Mazziotti di Celso
Gentile signora,
Impacchi di (Cloruro) Magnesio possono giovare alla calcinosi cutanea da polimiosite. La questione tuttavia esula dal campo di pertinenza della medicina omeopatica, che comunque piuttosto che con integratori intenderebbe agire, individuando il rimedio specifico per ciascun paziente, sulla capacità dell'organismo di assorbire, metabolizzare e regolarizzare naturalmente i suoi elettroliti ed oligoelementi.
- Scritto da Carlo Melodia
Buongiorno,
mi sono accorta di soffrire di meteoropatia, e di stare molto male con il freddo, il vento e umido,
- Scritto da Carlo Melodia
Salve,sono una ragazza di 25 anni e soffro da anni di acne seppur non in una forma gravissima. La mia acne è causata da una predisposizione genetica da parte della famiglia di mio padre,dato che lui e miei parenti soffrivano tutti di questa patologia da giovani. Ho voluto fare anche degli esami ormonali ed un esame transvaginale per capire se avevo problemi alle ovaie,ma è risultato tutto regolare e il ciclo mestruale è perfetto. Di conseguenza ho dovuto accettare che il mio fosse una predisposizione genetica e che non so se potrò mai guarire...Ho comunque voluto rivolgermi a voi perché mi è stato detto che molte persone che soffrono di acne decidono di curarsi con l'omeopatia. Vorrei avere delle informazioni se possibile,chiedendovi in che modo l'omeopatia può aiutare il paziente affetto da acne?Premetto che sono stata da diversi dermatologi,ma nessuno ha saputo aiutarmi anzi una finito con il peggiorare la mia situazione.Ho avuto da poco una dermatite causata dall'eccessivo utilizzo di creme/gel farmaci da mettere sopra i brufoli,che a lungo andare hanno seccato molto la mia pelle che è delicata di suo.Non le dico i saponi che mi hanno dato...tutti prodotti troppo aggressivi che mi hanno infine scatenato questa situazione.Ora la dermatite va meglio ma la pelle è divenuta ancora più sensibile,non tollero tanti saponi e non so neppure con quale detergente potermi lavare.Sono davvero disperata...riuscissi quanto meno a curare l'acne mi sentirei già un pochino meglio,per questo ho deciso di scriverle.Spero tanto che possiate consigliarmi e fare chiarezza su come l'omeopatia potrebbe aiutarmi.Vi ringrazio,un caro saluto. Chiara.
Gentile Chiara,
il buon senso, a parte tutto, ci suggerisce che l'organismo vivente non può essere considerato come un insieme di apparati separati, come avviene per l'assemblaggio di una automobile. Quindi separare la pelle, da tutto il resto e pensare di curarne le manifestazioni sopprimendole con terapie locali appare ingenuo se non delittuoso; in una epoca dove la medicina conosce le relazioni metaboliche a partire dalla matrice del DNA ma poi nei fatti terapeutici non sa essere conseguente fermandosi ad agire sugli effetti piuttosto che sulle cause. Il tutto peggiorato dal fatto che le " specializzazioni " in medicina creano ambiti di competenza e segnano confini virtuali; cosa che riduce, nel sanitario, la visione complessiva del malato.
Come Lei giustamente osservava l'acne soggiace ad una causa sia essa genetica o altro.... Presupponendo quindi che l'acne, come è realmente, rappresenta una conseguenza e non la causa di se stessa, essa andrebbe curata in termini di malato piuttosto che nell'isolamento del concetto di malattia!!! In tal senso scrissi un articolo sulla pelle, lo trova in Internet col il titolo "l'apparato tegumentario, Carlo Melodia" le giro anche un Link http://issuu.com/edizionisalus/docs/bio_1_09/2 ma lo trova anche in altre forme forse meglio leggibili.
La medicina omeopatica si rivolge al malato e quindi non cura l'acne come malattia; ma lo fa attraverso una indagine complessiva della persona portatrice. Questa indagine farà emergere, secondo analogia di tutta la sintomatologia unitaria del malato, una diagnosi di rimedio; esso agirà dall'interno stimolando una reazione autonoma competente, nell'organismo, orientata a ripristinare il disordine precedente. Va da se che essendo il principio di guarigione intrinseco alla reattività dell'organismo i fattori genetici rappresentano una limitazione. Ma anche in questo caso il progetto di vita di cui siamo portatori si esprimerà al meglio sotto lo stimolo del rimedio adeguato.
Sperando di averLe dato le informazioni richieste Le invio cordiali saluti,
dott. Carlo Melodia
- Scritto da Carlo melodia
Buongiorno,
Sono una donna di 59 anni e da tempo mi curo con l'omeopatia. L'anno scorso un omeopata m'ha prescritto un rimedio per rallentare la tiroide, visto che gli sembravo magra (Arsenicum Iodatum 200K). Io l'ho preso, ma, subito dopo ho avuto i risultati delle analisi del sangue, che dicevano che la mia tiroide funzionava perfettamente, né troppo, né poco. A distanza di qualche mese (quasi otto), sto avendo dei grossi problemi: il mio peso aumenta anche se non mangio niente, soffro di stitichezza (prima ero un orologio), i miei capelli e la pelle sono divenuti molto secchi e sento come una strana pressione alla gola, un senso di costrizione e di nodo alla gola. Vorrei sapere se c'é la possibilità di annullare l'effetto di quel rimedio erroneamente prescritto.
Grazie per il gentile auito e cordiali saluti,
A.B.
Gentile signora,
Le faccio prima qualche domanda:
1) quale era il motivo della visita quando è andata dall'omeopata?
2) quando ha iniziato ad aumentare di peso ha controllato il TSH?
3) scrive che si cura con la medicina omeopatica, quali sono stati i rimedi assunti in precedenza?
Dal punto di vista dell'assunzione di Arsenicum iodatum, siccome mi sembra di capire che lo ha assunto una sola volta, una eventuale patogenesi (sintomi che emergono nella sperimentazione del rimedio) è difficile che duri tanto tempo!
Inoltre l'esperienza sperimentale di Arsenicum iodatum ci insegna che la sintomatologia che emerge porta ad un aumento dell'appetito anche vorace inizialmente senza aumento di peso e diarrea continua escoriante ed incapacità a contenerla!
La sperimentazione di Arsenicum iodatum non ha neanche provocato senso di costrizione o di tappo o altro alla gola.
Infine per la pelle ed il cuoio capelluto Arsenicum iodatum sperimentalmente ha provocato: prurito persistente e produzione di eczemi secchi etc.
A questo punto faccio delle considerazioni:
1)Perchè ha fatto andare avanti la sintomatologia che descrive senza parlarne con il medico?
2)Escludo che la dose di Arsenicum iodatum, alla luce di quanto illustrato sopra, possa essere responsabile dei sintomi descritti ma il cambio del suo equilibrio può avere a questo punto altre cause.
3) Ha assunto dopo Arsenicum iodatum altri rimedi come Ignatia o Lachesis o Nux vomica?
4) Ha assunto farmaci, integratori o altro?
5) Da quanto tempo è in menopausa?
Gli interrogativi naturalmente servono a farla riflettere insieme a me ed ad osservarsi!
Non ho la pretesa di fare una diagnosi online ma solo darle una guida a come poter dialogare meglio con il suo medico.
Detto ciò segua il mio consiglio: vada dal suo medico omeopatico descriva i suoi sintomi ed assuma un rimedio che corrisponda a detta sintomatologia lamentata e vedrà che tutto rientrerà!
Cordialmente,
dott. Carlo Melodia
- Scritto da Carlo Melodia
Gent.mi dottori,
ho 32 anni, peso 42 kg e sono alta 1,62 cm.
Da alcuni mesi ho spesso un forte bruciore all'esofago e mi è stato diagnosticato il reflusso gastroesofageo (non mi sono però sottoposta a gastroscopia).
Sono stata da un omotossicologo che, dopo avermi fatto un test di biorisonanza, mi ha detto che secondo lui ho il terzo chakra bloccato, una parassitosi e micosi, e intolleranza alla proteina del latte vaccino.
Mi ha prescritto (segue ricetta medica con diverse sostanze):
- antiacido cps 1 prima di colazione, pranzo, cena
- complesso omeopatico cps 1 dopo colazione e cena
- estratto di semi di pompelmo, 20 gocce dopo colazione, pranzo e cena.
Nel flacone delle gocce di estratto di semi di pompelmo si raccomanda di non superare le 24 gocce giornaliere. Secondo la posologia prescritta, dovrei quasi triplicarle.
Come mi devo comportare?
Nel ringraziarvi, porgo cordiali saluti
Vittoria
Gentile Vittoria,
grazie per averci interpellato e per la fiducia. Come sempre le nostre risposte su questo forum servono a dare al cittadino una visione informata relativa alla medicina omeopatica; in modo da consentirgli di sviluppare una capacità discriminante che lo faccia diventare attore della propria scelta terapeutica.
Infatti pensiamo che il motivo per cui Lei ci sottopone il Suo caso è per sapere come il medico omeopatico si regola nell'approccio con il malato; e naturalmente riferirlo al Suo caso.
La finalità della prassi medica omeopatica è finalizzata a fare una diagnosi di malato analoga ad un rimedio sperimentato; rimedio che diventa diagnosi e terapia allo stesso tempo. Questo perchè la medicina omeopatica, unica metodica medica che fa ciò, fa ricerca medica unitaria ed in una unica relazione tra la persona e il suo strumento di cura. Tutto ciò attraverso la sperimentazione di droghe a dosi infinitesimali sull'uomo sano. In pratica il laboratorio uomo fa emergere le proprietà della droga sperimentata da una parte ed allo stesso tempo le proprietà della droga rappresentano dall'altra le modalità con cui l'uomo può ammalare! Tutto ciò è lontano anni luce o meglio dire non esiste nella ricerca convenzionale che studia le malattie dell'uomo da una parte e sperimenta da un'altra, in laboratorio, in vitro o sugli animali. Per questo motivo la medicina convenzionale è in eterno affanno per la provvisorietà della propria impostazione metodologica che non consente mai di trovare unnesso di causalità tra il malato e la terapia; quest'ultima si basa su probabilità statistiche di malattie (non di malato) trattate e guarite essendo il risultato di una ricerca indiretta.
Fatta questa doverosa premessa risulta che la cura delle cause della malattia è quella che emerge da una persona considerata in modo allargato ed unitario piuttosto che relativa solo alle manifestazioni patologiche; esse rappresentano un risultato di un disordine sottostante.
La Sua pirosi ed il Suo reflusso gastrico denunciato non sono, presi isolatamente, elementi diagnostici per la medicina omeopatica in quanto centinaia di rimedi omeopatici hanno procurato nello sperimentatore una sintomatologia artificiale similare ed hanno curato, per similitudine di malato, la stessa. Ma la scelta del rimedio opportuno, tra tanti, avviene dopo aver effettuato una anamnesi storica ed attuale che tenga conto di ogni manfestazione psico fisica peculiare: dal mentale, al generale ed al fisico, che possono correlarsi in modo unitario con la sofferenza lamentata; da qui consegue la diagnosi che è rappresentata dal rimedio omeopatico unitario.
Viceversa l'impostazione che la diagnosi di reflusso di per se possa essere sufficiente a decidere la terapia appartiene al paradigma della medicina allopatica o convenzionale.
Detto ciò è evidente che la terapia che sta seguendo, senza entrare nel merito dell'efficacia clinica, non appartiene alla medicina omeopatica,
cordialmente,
Carlo Melodia