le vostre domande
L'omeopatia è sopratutto rapporto umano: in questa rubrica potrete chiedere a un'esperto consigli e suggerimenti su come affrontare e risolvere i vostri problemi con l'omeopatia.
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- Scritto da Antonio
Gentile dottore,
sono uno studente di 25 anni. Un amico, mio coetaneo, qualche mese fa ha iniziato una serie di sedute da un dottore omeopata per perdere peso e "risolvere" delle intolleranze che erano state riscontrate.
In questo tempo ho cercato di capire cos'è e come funziona l'omeopatia e mi sembra una scienza interessante e molto utile, soprattutto non dannosa (anche se confrontandoci con i nostri amici, studenti di medicina e farmacia, abbiamo notato che non le danno grande credito). La nota negativa è che gli integratori alimentari e i medicinali sono alquanto proibitivi.
Ultimamente mi sorge qualche dubbio:
1. è normale che le intolleranze cambino spesso?
2. perché si ottiene il risultato desiderato solo assumendo anche gli integratori e i farmaci?
3. potrà riprendere un'alimentazione normale e sospendere l'assunzione degli integratori e dei farmaci?
La ringrazio per l'attenzione.
Antonio
Gentile Antonio,
si pone molti interrogativi e mi sembra giusto.Diciamo subito qualcosa sul primo interrogativo relativo alla credibilità della medicina omeopatica. Va detto che l'Italia rappresenta il fanalino di coda per l'utilizzo della Medicina Omeopatica in Europa (in Belgio la usa il 50% dei cittadini) e nonostante ciò si è passati da circa 2 milioni di fruitori del 1990 agli attuali 10 milioni con circa 20mila medici. Tutto ciò spontaneamente nonostante le campagne mediatiche contro e senza pubblicizzarsi! Poi c'è una cosa che sfugge a molti: ovvero che i medici Omeopatici vengono dal mondo convenzionale e quindi questo passo viene fatto alla luce di una ampia capacità di giudizio. Quindi come disse la dottssa A.Alma Rodriguez in congresso di fronte al presidente dell'Ordine dei Medici di Napoli di quel tempo "il medico omeopatico è due volte medico per la capacità di poter discriminare tra la metodologia omeopatica e quella allopatica essendosi formato nelle Università statali e poi nelle scuole di formazione omeopatiche". Tutto ciò non avviene nel campo convenzionale dove i medici, che si dicono contrari alla Medicina Omeopatica, non sanno neanche argomentare il motivo fermandosi al luogo comune dell'acqua fresca contenuta nei rimedi omeopatici; stabilendo a torto il primato della chimica piuttosto che della fisica sulla fisiologia umana. Cosa che invece si sta dimostrando una concezione superata da tempo in campo biologico e biofisico; ma queste concezioni restano ancora lontane dalle conoscenze della farmacologia e quindi mediche. D'altra parte a rafforzare quanto affermo sul piano dell'ignoranza, per aver formato per decenni numerosi medici in Medicina Omeopatica, nessun medico allopatico che abbia seguito un corso di Omeopatia è rimasto ancorato sulle vecchie idee allopatiche ma si è subito convertito alla metodologia omeopatica; quindi parlare "contro" è solo frutto di ignoranza e per sentito dire. Perchè tutto ciò, a chi giova denigrare la Medicina Omeopatica e perchè? Chi mette in giro luoghi comuni o inventa protocolli di sperimentazione omeopatica, che non sono tali, al fine di dimostrare l'inefficacia con la falsificazione? Perchè si sfugge ad un confronto? Le do uno spunto di lettura, uno dei tanti http://www.cbgnetwork.org/5846.html . Per quanto riguarda il suo amico e la sua esperienza omeopatica che lei descrive mi viene un dubbio. Dal momento che la Medicina Omeopatica si basa sui rimedi omeopatici prescritti secondo il principio dell'analogia e non su integratori, che non hanno a che fare con i principi precedenti, siamo sicuri che si tratti di Medicina Omeopatica? Inoltre è difficile che un medico Omeopatico visiti un paziente con la frequenza da Lei descritta, in quanto si deve attendere l'azione completa del rimedio e quindi si parla a volte di mesi di attesa tra una prescrizione ed un'altra. Inoltre le intolleranze alimentari possono variare in base alla predisposizione del malato e all'uso ripetuto che si fa di certi alimenti ma basta suggerire al paziente di fare una dieta di rotazione o variata e fargli assumere il giusto rimedio omeopatico.
Cordialmente,
dott. Carlo Melodia
- Scritto da Marco
Egr.dottori,
sono un ragazzo di 31 anni e in passato ho avuto due esperienze di attacchi d'ansia e momenti di depressione, che sono stati curati con SSRI (escitolapram). Sono sempre stato un grande "pensatore", cioè mi incastro nei problemi fino a che non riesco a risolverli, ma ci sono problemi che non riesco, ovviamente, a gestire, e questi pensieri mi provocano grande dispendio di energia; in questi due momenti di ansia e depressione mi succedeva proprio che la paura di avere di nuovo gli attacchi mi avevano procurato depressione.
Sono sempre stato molto sensibile agli psicofarmaci: sertralina mi procurò grave depressione e insonnia per un mese, poi il dottore me lo cambiò con cipralex che attualmente prendo a dosi minime.
Devo dire che l'umore è buono, ma in entrambe le volte in cui ho preso in maniera continuativa tale farmaco ho sempre avuto problemi prima sessuali (soffro da sempre di eiaculazione precoce, e mi ritrovavo, nei mesi che prendevo dosi piu alte, ad avere nullo qualsiasi desiderio sessuale); diminuendo le gocce, la mia forte apatia e ottundamento emotivo è diminuito, ma ho come la sensazione di non riuscire ad amare.
Ho una relazione stabile da 10 anni e improvvisamente tanti dubbi, tanti problemi, e zero emozioni. Inoltre non noto più alcun tipo di energia positiva: adrenalina, sensazioni positive azzerate, così come quelle negative. Insomma, piatto.
Volevo provare con l'omeopatia, ma il medico che mi segue non approva. Dice che non ci sono basi scientifiche, documenti in merito, ma solo il caso.
E' possibile risolvere questi problemi con l'omeopatia? Voglio una vita di nuovo normale!
E' possibile passare dagli psicofamaci alle cure omeopatiche? E' vero che potrebbero peggiorare la mia situazione, facendomi tornare gli attacchi nel primo periodo?
In Internet le notizie sono contrastanti, alcuni parlano solo di effetto placebo. Testimonianze ne avete?
In attesa di un vs riscontro, pongo cordiali saluti e vi ringrazio.
Marco
Gentile Marco,
partiamo dalla fine della lettera e diciamo subito che i medici omeopatici sono prima medici convenzionali; essendosi diplomati nelle università statali. Significa che hanno tutte le basi e le capacità discriminanti per stabilire l'efficacia di una terapia o meno. In generale, per mia esperienza, i negativisti della medicina omeopatica si nascondono dietro il termine scientifico senza conoscere altro. Dietro questo termine "scientifico" c'è il laboratorio di chimica che vuole trovare nel rimedio omeopatico quello che non c'è ovvero la chimica. Detto ciò, e non scomodando la storia e le statistiche sulle epidemie di malattie mortali curate con la medicina omeopatica, lei avrà visto come la medicina omeopatica non venga pubblicizzata dai suoi operatori. In effetti non ha bisogno di farlo in quanto, nonostante gli attacchi contro l'omeopatia, più di nove milioni di italiani la usano e decine di migliaia di medici ex convenzionali la professano e gli Ordini dei medici hanno istituito elenchi in cui detti medici sono iscritti per aver frequentato corsi, oltre alla laurea classica, di medicina omeopatica.
Riguardo alla sua sensibilità agli psico farmaci e agli aggravamenti denunziati questi sono coerenti con la sua personale idiosincrasia e ai siti di azione del farmaco che in definitiva agisce in modo depressivo sul SNC con la finalità di alleggerire le sue sensazioni di ansia. Naturalmente tutto ciò avviene supponendo, nella realtà del malato, una alterazione biochimica in eccesso o in difetto da regolare.
Siccome ogni malato di ansia è uguale solo a se stesso ne risulta che i farmaci selezionati a questo scopo possano avere contro indicazioni in questo o in quello.
Nel paradigma della medicina omeopatica la diagnosi di ansia o di depressione non viene isolata per affrontare la scelta terapeutica ma il medico, nella sua indagine passa dal generale al particolare ovvero peculiare del malato inteso come unico ed unitario nel suo percorso di vita sino all'attualità. Il rimedio di cura dovrà essere analogico a questo dinamismo del malato e quindi si adeguerà in modo specifico e senza danni.
Operativamente tutto ciò è semplice in un organismo che mostra i primi sintomi. Mentre lo svezzamento da farmaci divemta più complesso.
Se lo crede abbia un approccio con un medico omeopatico nella sua zona perchè, oltre alle generalità di questa mia risposta che si basa su sue notizie scritte, possa valutare con maggiore attenzione, con la presenza del malato un iter terapeutico adeguato.
Cordialmente e auguri!
dott. Carlo Melodia
- Scritto da Georgya
Buona sera Dottor Melodia,
mi chiamo Georgya, ho 36 anni e le scrivo per chiederle un consiglio su un problema che mi perseguita da tempo.
Nel novembre 2014, dopo una visita dall'omeopata, ho seguito una terapia (per l'ansia) con i rimedi di Argentum Nitricum ed Ignatia Amara (in granuli per un mese).
In tutti questi mesi ho riscontrato (gradualmente) parecchi effetti positivi sia a livello mentale che fisico di cui sono pure un pò stupita, ma rimane un grosso neo (se così lo posso definire) ovvero l'insonnia.
Dopo tutti i miglioramenti positivi (che accennavo prima) mi aspettavo un miglioramento anche a livello del sonno, visto che la mia ansia non è più pesante come una volta.
Mi sento più tranquilla ed in grado di affrontare le giornate, ma il cattivo sonno è diventato un vero inferno.
Dormo abbastanza bene nella prima parte della nottata, ma poi mi sveglio (per un bisogno, per fame, per caldo, ecc. ecc.), mi riaddormento con difficoltà e la mattina ho sempre schiena, spalle e muscoli facciali tesi e doloranti (non so se chiamarli spasmi).
Passo l'intera mattinata (o quasi) con la nausea e spesso evito di fare colazione per non peggiorarla anche se poi ho la giornata piena di impegni (pulire casa, fare spese, ecc.).
Oltre che nauseata mi sento confusa, avvilita e anche un po' disperata.
Dopo tanti miglioramenti per quale motivo la terapia non mi ha dato buoni risultati anche in questo senso ?
Perché il mio corpo, ancora oggi, non si rilassa ?
Forse la terapia che ho seguito non era sufficiente ?
Mi scusi per tutte queste domande che io mi faccio costantemente senza trovare una risposta.
Purtroppo sono disoccupata e pensare di fare un'altra visita dall'omeopata per il momento è da escludere.
La ringrazio in anticipo per la sua eventuale risposta e soprattutto per la pazienza e nell'attesa le invio i miei più Cordiali Saluti.
Risponde il dr. Carlo Melodia
Buona sera Georgya,
i rimedi omeopatici, come dice il significato del termine, non sono terapie a termine ne sono mirate alla malattia ma si tratta di "rimediare", di restituire la salute perduta. Come scrive nella sua mail lei stessa ha verificato nel tempo dei cambiamenti quasi autonomi del proprio organismo, forse anche senza più prendere il rimedio! Questo perché una volta orientato l'organismo dal rimedio stesso man mano ritorna il vecchio equilibrio. Il rimedio quindi diventa necessario per le opportune correzioni quando l'organismo si orienta in un certo modo in termini sintomatologici di sofferenza.
D'altra parte non possiamo dividere l'insonnia da tutto il resto e pensarla come un fatto separato ed assumere un rimedio orientato solo all'insonnia piuttosto che a Georgya che soffre di insonnia.
Si tratta di fare una valutazione complessiva omeopatica che necessita di un incontro. Se si trova a Napoli potrei offrirle un consulto gratuito viste le difficoltà economiche esplicitate nella sua.
Resto in attesa di un suo riscontro,
cordialmente,
dott. Carlo Melodia
- Scritto da anonimo
Salve, ho 34 anni e ho il problema dell'acne che tende a peggiorare nel periodo del ciclo. Ho provato antibiotici ma non ho risolto il problema di fondo mi sapete consigliare qualche rimedio per non continuare a prendere medicine che hanno effetti collaterali? grazie aspetto notizie
risponde il dr. Carlo Melodia
Gentile signora,
come lei saprà, perché si rivolge a noi, la medicina omeopatica usa rimedi che vengono somministrati non per singole patologie ma scelti unitariamente sulle necessità del malato. Questo significa prendersi cura realmente dell'organismo evitando cure palliative spesso pericolose in quanto possono determinare più disturbi di quanti apparentemente curano; come potrà rilevare dai fogli illustrativi allegati alle confezioni dei farmaci. Nel suo caso l'acne non è una alterazione autonoma della pelle ma evidenzia disturbi più profondi che vanno considerati (come ha osservato si aggrava nel periodo del ciclo)complessivamente per prescrivere la cura da parte del medico. Il consiglio è quello di evitare il "fai da te" online e rivolgersi, se pensa di affidarsi ai rimedi omeopatici, ad un medico esperto in questa medicina.
Cordialmente,
dott. Carlo Melodia
- Scritto da lettera firmata
Buonasera dottore, le chiedo gentilmente un parere in merito alla tonsillite di mia figlia, sostenuta da batteri Streptoccocchi gruppo B.
La bimba ha 4 anni, e' sana, non vaccinata, segue un'alimentazione piuttosto semplice e sana con frutta fresca, centrifugati a merenda, legumi e pochi formaggi e rara carne.
Premetto questo per dire che la bimba si ammala come tutti gli altri bambini ma sembra avere una veloce guarigione (senza assumere MAI farmaci, e con mai intendo davvero mai, mai preso una tachipirina ne altro) spontanea, e un buon livello di tolleranza alle malattie e alla febbre.
A fine Marzo, dopo un inverno senza malanni nonostante l'asilo, la bimba ha preso la tonsillite da streptococco (valutata con tampone), ma a parte la febbre alta solo serale e nottura (intorno ai 39.9 ogni notte per 4 giorni consecutivi, solo la notte appunto di giorno stava benone) non ha avuto altri sintomi, mangiava poco ma mangiava ugualmente, deglutiva bene nonostante la gola rossa e infiammata e le placche alle tonsille, giocava e si svegliava cantando al mattino.
Dopo questi 4 giorni di febbre alta serale (non trattata ovviamente ma lasciata sfogare) sono andata dalla pediatra di comunita per un controllo, e da li l'esito post tampone di streptococco.
Il giorno della visita dalla pediatra, la bimba sembrava del tutto guarita: aveva gola rossa e linfonodi ingrossati, ma saltava e rimbalzava per l'ambulatorio come un grillo.
La pediatra le ha "ovviamente" prescritto un antibiotico (Clavulin per 8 gg, 3 volte die).
Io non vorrei proprio darglielo, anche se il tampone e' positivo vedo la bimba in forma, mi sembra stia superando la malattia da sola, deglutisce bene, ha abbastanza appetito, dorme bene e gioca, ha energia.
Come rimedio, le sto dando: Bios K 12 ogni sera, streptococcinum haemoliticus fiale injeel 1 fialetta sublinguale a settimana, echinacea compositum forte injeel 1 fiale sublinguale a settimana, R 1 10 gocce tre volte al gg per due giorni.
In piu, il solito centrifugato a merenda con zenzero mirtillo mela carota, spremuta a colazione di arancia e limone, e acerola da succhiare durante il giorno.
Secondo lei, posso evitare l'antibiotico basandomi sulla buona reazione della bimba alla malattia?
la terapia di sostegno che le sto dando la trova suffiente?
Aggiungo che non ci sono in famiglia casi di problemi al cuore o di artrite reumatoide o febbri remumatiche (almeno che io sappia).
La ringrazio per la disponibilità.
lettera firmata
risponde il dr. Carlo Melodia
- Scritto da Dr. Vincenzo Rocco
Buongiorno.
Sono mamma di una bimba di 5 anni che a breve dovrà sottoporsi al richiamo
del vaccino tetravalente + mpr. Sono da sempre molto combattuta in merito ma ho deciso di seguire la via
"istituzionale" per quanto riguarda i vaccini obbligatori. Mi hanno consigliato una terapia omeopatica con sulfur e thuya alla 30ch per "limitarne i danni", ma sono piuttosto confusa su modi e tempi di
somministrazione. Alcuni consigliano SULFUR prima della vaccinazione (5gr. 24h prima e 1 ora
prima ) e THUYA dopo (5 gr. subito e 5 1 volta a settimana) Altri mi hanno
consigliato THUYA prima e dopo (5gr. 3gg prima e 3gg dopo) e SULFUR dopo (5 gr. x 7 gg dopo thuya) Sono abbastanza confusa. Potrebbe gentilmente consigliarmi in merito?
Grazie
Antonella
Gentile signora Antonella,
fa bene a documentarsi per la tutela della salute di sua figlia. Comunque l'MPR è un vaccino fortemente consigliato dai medici pediatri, ma non obbligatorio. In Internet troverà tutte le specifiche riguardo ai vaccini con distinguo tra quelli obbligatori e non! Per quanto riguarda la relazione tra rimedi omeopatici e prevenzione di eventuali danni da vaccino la sua confusione, e sicuramente ansia di madre scrupolosa, nasce dal fatto che ha raccolto notizie di seconda mano a proposito di rimedi omeopatici da somministrare al bambino in occasione di eventi vaccinali. Mentre sarebbe opportuno rivolgersi ad un medico omeopatico che valuterà, dopo opportuno consulto, quale rimedio omeopatico consigliare in modo specifico tra i tanti, a disposizione nella farmacopea omeopatica, che potrebbero risultare opportuni nel singolo caso! Quindi il mio consiglio, se ha deciso di affidarsi alla medicina omeopatica, è quello di farlo sotto la guida di un medico esperto in medicina omeopatica. Gli Ordini dei medici provinciali hanno elenchi online di medici esperti in medicina omeopatica consultabili online per la tutela dei cittadini,
cordialmente,
dott. Carlo Melodia
- Scritto da Dr. Vincenzo Rocco
Buonasera,
Sono una ragazza di 34 anni, soffro di acne micro cistica sul mento e ai lati delle guance, dopo svariate cure, pillole e quant' altro che non hanno risolto il problema, mi hanno indicato il selenium ch 9 per 60 giorni, 5 granuli 2 volte al giorno. Volevo sapere dopo quanto tempo si vedono i primi risultati e se la cura può essere giusta.
Grazie e distinti saluti
Francesca
Cortese Francesca,
l'indicazione del Selenium 9ch è stata prescritta da un medico omeopata? Nel qual caso il medico avrà seguito una corretta procedura metodologica ed adeguato alle sue esigenze espresse sintomatologicamente un rimedio similare; il Selenium appunto da cui dovrebbe aspettarsi i miglioramenti sperati. D'altra parte se invece detta indicazione è la conseguenza di un "passa-parola", come mi verrebbe da pensare dalla Sua esposizione in cui parla solo di acne e non di altri sintomi correlati come mestruazioni ed altro, eviti di assumerlo e si faccia visitare da un medico omeopata. Tenga presente che in medicina omeopatica i rimedi che hanno curato l'acne, quando prescritti sull'intero gruppo di sintomi del malato, sono oltre 130. Quelli più usati sono circa una quarantina. Selenium non è nel gruppo di quelli più usati ma potrebbe essere anche il suo rimedio se emergesse la sua l'indicazione dopo una corretta indagine omeopatica!
Cordialmente,
dott. Carlo Melodia
- Scritto da Dr. Vincenzo Rocco
Buonasera,
Mi chiamo Alessandro,da sei mesi circa soffro di una fastidiosa fascite plantare.Ho provato di tutto e di più,tecarterapia,sedute osteopatiche,onde d' urto,visita omeopatica(mi era stato somministrato ribes nigrum e phitolacca 5 ch per 2 mesi),ultrasuoni e da ultimo plantari su misura ma ad oggi il dolore persiste. Aggiungo che questo disturbo mi si era presentato altre due volte nel 2005 e nel 2010 sempre al piede dx e lo risolsi sempre con le onde d' urto(non ho piedi né cavi né piatti ma sovraccarico a dx in quanto ebbi un incidente con perdita di sostanza gamba sx senza peraltro né lesioni osse né tendinee. Tra altri due mesi tenterò forse un altro ciclo di onde d'urto.Vorrei gentilmente chiedere un consiglio in merito al mio caso,se esiste qualche altro farmaco omeopatico che èposssa aiutarmi(ho assunto di mia iniziativa pure arnica e rua graveolens ma niente risultati).
Cordiali saluti, Alessandro
Gentile Alessandro,
naturalmente può sottoporsi ad una terapia omeopatica con vantaggio per la sua sofferenza. Tenga presente che la sua diagnosi clinica di per se non è determinante per la scelta del rimedio di cura. Mi spiego. Ia diagnosi di fascite plantare non è sufficiente in omepatia per scegliere il rimedio corretto come avviene nella medicina convenzionale che si serve di anti infiammatori e anti dolorifici. Nel nostro caso l'indagine omeopatica si serve di una semeiotica articolata che si basa essenzialmente su percezioni, sensazioni, reazioni individuali che rappresentano la chiave di lettura del caso clinico; da qui la diagnosi e la scelta del rimedio opportuno corrispondente al caso specifico. Questo modo di procedere risulta conseguente alla metodologia omeopatica in quanto la lettura della azione dei rimedi emerge dalla sperimentazione sull'uomo sano; lo sperimentatore manifesta sintomi nuovi, per lui, in conseguenza alle caratteristiche del rimedio sperimentato. Tutto ciò fa emergere la differenza di impostazione dell'omeopatia rispetto al metodo convenzionale.
Le consiglio quindi, se lo ritenesse opportuno, di affidarsi ad un omeopata esperto; intendendo con ciò un professionista che si lasci guidare dalla peculiarità delle sensazioni del malato, per la scelta dei rimedi opportuni, piuttosto che affidarsi a miscugli di più farmaci (anche omeopatici) orientati sulla diagnosi organica!!
Cordialmente,
dott. Carlo Melodia