Gent.mi dottori,
ho 32 anni, peso 42 kg e sono alta 1,62 cm.
Da alcuni mesi ho spesso un forte bruciore all'esofago e mi è stato diagnosticato il reflusso gastroesofageo (non mi sono però sottoposta a gastroscopia).
Sono stata da un omotossicologo che, dopo avermi fatto un test di biorisonanza, mi ha detto che secondo lui ho il terzo chakra bloccato, una parassitosi e micosi, e intolleranza alla proteina del latte vaccino.
Mi ha prescritto (segue ricetta medica con diverse sostanze):
- antiacido cps 1 prima di colazione, pranzo, cena
- complesso omeopatico cps 1 dopo colazione e cena
- estratto di semi di pompelmo, 20 gocce dopo colazione, pranzo e cena.
Nel flacone delle gocce di estratto di semi di pompelmo si raccomanda di non superare le 24 gocce giornaliere. Secondo la posologia prescritta, dovrei quasi triplicarle.
Come mi devo comportare?
Nel ringraziarvi, porgo cordiali saluti
Vittoria

 

Gentile Vittoria,
grazie per averci interpellato e per la fiducia. Come sempre le nostre risposte su questo forum servono a dare al cittadino una visione informata relativa alla medicina omeopatica; in modo da consentirgli di sviluppare una capacità discriminante che lo faccia diventare attore della propria scelta terapeutica.
Infatti pensiamo che il motivo per cui Lei ci sottopone il Suo caso è per sapere come il medico omeopatico si regola nell'approccio con il malato; e naturalmente riferirlo al Suo caso.
La finalità della prassi medica omeopatica è finalizzata a fare una diagnosi di malato analoga ad un rimedio sperimentato; rimedio che diventa diagnosi e terapia allo stesso tempo. Questo perchè la medicina omeopatica, unica metodica medica che fa ciò, fa ricerca medica unitaria ed in una unica relazione tra la persona e il suo strumento di cura. Tutto ciò attraverso la sperimentazione di droghe a dosi infinitesimali sull'uomo sano. In pratica il laboratorio uomo fa emergere le proprietà della droga sperimentata da una parte ed allo stesso tempo le proprietà della droga rappresentano dall'altra le modalità con cui l'uomo può ammalare! Tutto ciò è lontano anni luce o meglio dire non esiste nella ricerca convenzionale che studia le malattie dell'uomo da una parte e sperimenta da un'altra, in laboratorio, in vitro o sugli animali. Per questo motivo la medicina convenzionale è in eterno affanno per la provvisorietà della propria impostazione metodologica che non consente mai di trovare unnesso di causalità tra il malato e la terapia; quest'ultima si basa su probabilità statistiche di malattie (non di malato) trattate e guarite essendo il risultato di una ricerca indiretta.
Fatta questa doverosa premessa risulta che la cura delle cause della malattia è quella che emerge da una persona considerata in modo allargato ed unitario piuttosto che relativa solo alle manifestazioni patologiche; esse rappresentano un risultato di un disordine sottostante.
La Sua pirosi ed il Suo reflusso gastrico denunciato non sono, presi isolatamente, elementi diagnostici per la medicina omeopatica in quanto centinaia di rimedi omeopatici hanno procurato nello sperimentatore una sintomatologia artificiale similare ed hanno curato, per similitudine di malato, la stessa. Ma la scelta del rimedio opportuno, tra tanti, avviene dopo aver effettuato una anamnesi storica ed attuale che tenga conto di ogni manfestazione psico fisica peculiare: dal mentale, al generale ed al fisico, che possono correlarsi in modo unitario con la sofferenza lamentata; da qui consegue la diagnosi che è rappresentata dal rimedio omeopatico unitario.
Viceversa l'impostazione che la diagnosi di reflusso di per se possa essere sufficiente a decidere la terapia appartiene al paradigma della medicina allopatica o convenzionale.
Detto ciò è evidente che la terapia che sta seguendo, senza entrare nel merito dell'efficacia clinica, non appartiene alla medicina omeopatica,
cordialmente,
Carlo Melodia