Dai report dell’Epicentro dell’Istituto Superiore di Sanità si evince:

"18/1/2018 - Influenza stagionale: su FluNews i dati della sorveglianza virologica

Dai dati di InfluNet-Vir emerge che, durante la settimana 02/2018 sono stati segnalati, attraverso il portale InfluNet, 1211 campioni clinici ricevuti dai diversi laboratori afferenti alla rete Influnet e di questi, 528 (43,6%) sono risultati positivi al virus influenzale. In particolare, 166 sono risultati di tipo A (141 di sottotipo H1N1pdm09, 10 di sottotipo H3N2 e 15 non ancora sottotipizzati) e 362 di tipo B. Vengono segnalate 3 ulteriori co-infezioni, una da virus A/H1N1pdm09+H3N2 e 2 da virus A/H1N1pdm09+B. Rimangono dunque, nel complesso, dominanti i ceppi di tipo B, mentre nell’ambito dei virus A prevalgono i ceppi H1N1pdm09.

"Influenza stagionale 2017-2018: quasi raggiunto il picco stagionale

Continua il trend di crescita della curva epidemica dei casi di influenza nel nostro Paese, che si avvicina sempre di più al picco stagionale. Sono infatti 802 mila i casi registrati nella prima settimana del 2018, per un totale dall’inizio della sorveglianza di circa 3.000.000 di casi. Lo stesso si osserva anche attraverso la sorveglianza dei casi gravi confermati di influenza, ricoverati in terapia intensiva, che dall’inizio della sorveglianza (settembre 2017) sono in totale 170 di cui 30 deceduti."

Tutto questo porta a numerose valutazioni, tra cui:

- perchè quest’anno l’influenza è così virulenta?

- perché, nonostante sia aumentata la copertura vaccinica, ci sono moltissime persone affette?

- perchè continuare ad usare farmaci quali antibiotici se l’influenza è di natura virale?

- ecc…

Come sempre la medicina omeopatica offre una valida e risolutiva soluzione a questa epidemia, spesso senza ricorrere a farmaci.

L’omeopatia ha sempre mostrato i suoi muscoli, anche in passato, in casi di epidemia (ad esempio in quella di colera ai primi del secolo) dove i sintomi venivano gestiti meglio coi rimedi che con i farmaci di quel tempo, riducendo drasticamente la mortalità.

Ma vediamo in che modo il rimedio omeopatico ben scelto può offrirci i suoi servizi.

Come sempre in omeopatia, il medico ricerca quelle modalità con cui il paziente manifesta la sindrome influenzale.

In effetti, ad un’attenta osservazione, si noterà che non tutti la manifestano alla stessa maniera.

C’è chi manifesta più sintomi a carico dell’apparato gastro-enterico (nausea, vomito e diarrea), chi maggiormente a livello dell’ORL (sinusite, tonsillite, faringo-laringite), chi a livello dell’apparato respiratorio (bronchite, polmonite), chi con dolorabilità ossea marcata, ecc…

Bene, in ogni caso, si prescriverà, a quel determinato paziente, quel rimedio specifico per quel determinato quadro morboso affinché, come ci dice il Principio della Sperimentazione pura sull’Uomo sano, lo stesso rimedio se viene somministrato ad una persona sana, sviluppa lo stesso aspetto sintomatologico. In definitiva, curo il paziente con un rimedio che, se somministrato ad una persona sana, sviluppa gli stessi sintomi. Da qui il concetto della similitudine “Similia similibus curentur".

Spesso, in queste malattie stagionali, epidemiche, si riscontrano più spesso quadri sintomatologici uguali in diversi gruppi di pazienti, da cui si può dedurre il o i rimedi che più frequentemente coprono i sintomi influenzali invernali. Nasce cioè il "genio epidemico”, cioè quel/quei quadri morbosi che caratterizzano l’influenza di un gran numero di pazienti.

I rimedi che più spesso ho usato con vantaggio, a dicembre e a gennaio, in ordine di frequenza, sono:

Bryonia alba 6ch

Cefalea congestizia, occipitale, con sensazione come se il cervello stesse per scoppiare. Esasperato dal minimo movimento (movimento dei globi oculari, del respiro, tossendo, starnutendo, abbassandosi, defecando) e dopo aver mangiato, deve restare perfettamente tranquillo nell'oscurità

  • Bocca secca, labbra secche; lingua secca, che si incolla al palato, ricoperta da una patina spessa, biancastra
  • Desiderio di grandi quantità di acqua fredda
  • Tosse secca, cupa, peggiorata dal minimo movimento, andando dal freddo al caldo, entrando in una stanza calda, respirando profondamente, migliora col riposo assoluto. Si accompagna a dolori acuti, lancinanti nel petto e nella testa, migliora con la pressione forte. Il paziente si tiene fortemente il petto con le mani quando tossisce o cerca di tenersi la testa per diminuire le scosse date dalla tosse

Eupatorium perfoliatum 6ch

Sensazione di rottura e di indolenzimento generalizzato con dolori intensi nelle ossa come se fossero rotte.

Dolori ossei acuti e violenti con rigidità e lombalgie intense, con dolori articolari e muscolari, peggiorati dal minimo movimento e migliorati dal riposo.

Globi oculari sensibili e dolorosi, con dolori intorno al globo oculare con sensazione di ammaccatura.

Vomiti biliosi preceduti da una sete intensa

Tosse secca che peggiora restando coricati sul dorso con dolori intercostali

Febbre che compare al mattino presto (ore 7-9) con brividi e sete intensi.

Aconitum napellus 6ch

  • Paziente agitato e ansioso
  • Insorgenza della febbre verso le ore 23
  • La pelle è calda e non suda
  • Esordio improvviso, brutale, dopo un colpo di freddo
  • Si gira da una parte all’altra, geme, soffre
  • Ha una sensazione di freddo con brividi che durano poco ed appare subito lo stadio del calore
  • Congiuntivite acuta con rossore, fotofobia, dolori brucianti e lacrimazione dopo esposizione al vento freddo e secco
  • talgia (mal di orecchie) brusca dopo un colpo di freddo. Ipersensibilità al minimo rumore
  • Angina acuta (mal di gola): rossore, dolore bruciante, agitazione, ansietà e paura di morire
  • Sete intensa d’acqua fredda, gusto amaro; tutto ha un gusto amaro, meno l’acqua.
  • Coliche brusche dopo esposizione al vento freddo
  • Diarrea schiumosa
  • Dopo un’esposizione al vento freddo e secco: raucedine con tosse secca, croupale, che compare prima di mezzanotte, con dolori intercostali intensi peggiorati respirando
  • Nevralgie con dolori acuti e intollerabili
  • Quando arriva il sudore sparisce l’ansia e necessita un altro rimedio, in genere Belladonna atropa

Belladonna atropa 6ch

  • Abbattimento e sudorazione
  • Il viso è rosso e caldo
  • Temperatura elevata
  • Piedi freddi durante il brivido
  • La pelle è calda, raggiante di un calore che si percepisce a distanza
  • Suda molto nelle parti coperte
  • Il polso è rapido, frequente
  • Può avere il delirio della febbre
  • Infiammazione acuta, brusca e violenta con secchezza delle mucose
  • Facilita' estrema a prendere freddo
  • Profondamente abbattute quando sono malate. Brusca prostrazione con stupore, faccia rossa,

midriasi (pupille dilatate), febbre

  • Allucinazioni: paura di cose immaginarie, vede intorno a lui dei mostri, delle facce orride. Il

paziente cerca di scappare dal suo letto, vede i mostri e le facce

  • Ipersensibilita' e ipereccitabilita' di tutti i sensi, alla luce, al rumore, al tocco, al minimo choc. Non

puo' sopportare la minima scossa

  • Cefalea congestizia: dolore acuto, lancinante, con battiti e pulsazioni nel cervello e nelle

carotidi

  • Testa pesante molto calda con faccia rossa, occhi iniettati
  • Occhi rossi, congestionati, iniettati, prominenti, tumefatti. Pupille dilatate e fisse.

Antimonium tartaricum 6ch

Questo in genere è un rimedio che si prescrive in seconda battuta, quando il paziente sta maturando il catarro, lo si sente scoppiettare a livello dello sterno  e della gabbia toracica manon riesce a produrlo fuori ed è profondamente prostarato a forza di tossire.

Grande stanchezza con tendenza al sonno.

Debolezza con tremori

Vertigini quando il paziente cerca di alzarsi

Grande accumulo di catarro, molti rantoli ma poca espettorazione con difficoltà a respirare

Tosse spasmodica, soffocante che obbliga il paziente a sedersi nel letto

Gelsemium sempervirens 6ch

A volte l’influenza può iniziare con debolezza fisica e mentale

Desiderio di essere lasciato in pace

Occhi pesanti

Cattivi effetti dopo una cattiva notizia, dopo uno spavento, una paura forte, ecc…

Cefalea con sensazione di pesante che si estende dalla nuca alla fronte

Debolezza degli arti e tremori

In alcuni bambini, soprattutto quando il quadro dominante era l’apparato digerente, ho trovato utile:

Antimonium crudum 6ch

Paziente nervoso che non vuole essere toccato

Lingua ricoperta da una patina bianca come il latte, spessa con eruttazioni che hanno odore e gusto del cibo.

Peggiora col freddo in tutte le sue forme.

Diarrea semi-solida e semi-liquida.

Ecc…

Come si può notare, ogni quadro morboso che manifesta il paziente, necessita del rimedio corrispondente. Chiaramente non ho citato tutti i rimedi che utilizzo nella pratica medica invernale, ma sicuramente questi sono stati i più frequenti ed hanno portato a risoluzione la quasi totalità dei pazienti in pochi giorni, recedendo la febbre in 2-3 giorni massimo e la tosse in 4-6 giorni. 

Tenuto conto della virulenza della sindrome influenzale di quest’anno, mi pare un risultato degno di nota in quanto, altri pazienti, anche trattati in modo farmacologico, a volte protraevano i sintomi per 10-15-20 giorni.

Nei casi di tosse associo uno sciroppo per la tosse a base di bava di lumaca per “ammorbidire” le prime vie aeree respiratorie e per fluidificare le mucosità in ragione di 4-5 cucchiai al giorno.

Un altro consiglio che dò ai miei pazienti è quello che, durante il periodo di malattia, seguano un’alimentazione il più possibile semplice, del tipo:

frutta, verdura, pesce bollito (se proprio hanno fame), 1,5 l di acqua con 2 limoni spremuti dentro e 1 cucchiaio di miele da bere durante il giorno al fine di mantenere idratato l’organismo.

Come convalescenza, spesso prescrivo:

Bluetonic (alga Klamat) che è un multivitaminico, ricco di oligoelementi, acidi grassi omega 3 e 6, aminoacidi essenziali, naturale e non di sintesi in ragione di 2 capsule a colazione per 20-30 giorni.

Una volta solo, con un bambino di 4 mesi, si è fatto ricorso alla farmacologia classica.

Tutti gli altri hanno tratto vantaggio dalla cura omeopatica in tempi brevi, con un ritorno alla normalità in modo stupefacente. Infatti, la malattia è un momento risanatore per l’organismo dove, attraverso le eliminazioni (diarrea, nausea, vomito, sudore, catarro) l’organismo mette in moto i suoi sistemi di “pulizia”, quindi è meglio assecondare queste eliminazioni che la Natura mette in opera per un riequilibrio in toto del paziente. Naturalmente il tutto deve essere sotto controllo del medico omeopatico curante ed è assolutamente sconsigliato la terapia “fai da te”.