Nelle società terziarizzate la vista è l’organo umano più utilizzato. Stiamo seduti ore al lavoro, usiamo poco le mani persino nelle catene di montaggio.

Dove un tempo braccia e mani venivano utilizzate intensivamente, ora l’occhio umano controlla i movimenti automatizzati mediante strumenti digitali, video, software. Impiegati, imprenditori, segretari/e, studenti, insegnanti, conducenti d’autobus, non esiste mestiere dove l’accesso al video non sia previsto, dove i muscoli preferenzialmente utilizzati non siano quelli degli occhi… certo, anche le dita per alcuni mestieri fanno la loro parte premendo sui tasti, ma questa è un’altra storia. Ai nostri giorni avere anche un leggero fastidio della vista può avere un effetto molto invalidante. Alcuni sintomi oculari stanno prendendo piede in modo molto serio nelle nostre società. Annebbiamento visivo, arrossamento oculare, bruciore oculare, difficoltà di apertura delle palpebre, specialmente al risveglio, in alcuni casi dolore, fotofobia e sensazione di corpo estraneo sono sintomi comuni a molte persone e vengono spesso identificate come la sindrome dell’occhio secco (Dry-eye syndrome). Un sempre maggior numero di persone ne soffre, nelle donne circa il dieci per cento presenta uno o più sintomi. Le cause più comuni di questi sintomi possono essere l’allergia, l’eccessiva esposizione all’aria condizionata calda o fredda, il fumo, un utilizzo prolungato di computer tablet smartphone, oltre ad una serie di condizioni più specifiche come l’assunzione di alcuni farmaci antiipertensivi, congiuntiviti, patologie autoimmuni, a cui naturalmente potremmo aggiungere l’invecchiamento e la menopausa.

La materia medica omeopatica, questa splendida raccolta di informazioni sperimentali e cliniche, ci racconta di due piccoli rimedi omeopatici specifici per questi sintomi.

La Materia medica di Boericke[1] indica per Ruta i seguenti: Affaticamento oculare seguito da mal di testa. Occhi rossi, caldi e dolenti dall’aver cucito o letto caratteri piccoli, disturbi dell’accomodazione. Stanchezza dolente durante la lettura. Pressione profonda nelle orbite. Sensazione di contusione nella cartilagine tarsale. Pressione sopra il sopracciglio. Astenopia.

Quella di Henry Clay Allen[2]:  Dolore violento sugli occhi, annebbiamento della vista, come se fossero stati sforzati. Dopo aver sforzato la vista in lavori di precisione come riparazione di orologi, incisioni, guardando intensamente. Dolore o Bruciore negli occhi e sensazione di sovraffaticamento agli occhi; occhi bollenti come palle di fuoco, spasmi alle palpebre inferiori.

Ruta copre praticamente l’intero quadro dell’occhio secco. L’interesse per questo rimedio è, che, oltre ad essere presente in granuli e gocce nelle farmacie, si trova anche in forma di collirio e può così essere usato direttamente sulla parte. Gli omeopati spesso usano i medicinali in impacco quando vogliono un’azione anche molto locale. Nel caso dell’occhio la sterilità è un’esigenza che i colliri garantiscono.  

Al contrario di Ruta, il quadro di Euphrasia è quello dell’allergia classica. Così ci dice Allen: gli occhi si bagnano di lacrime tutto il tempo, e sono agglutinati al mattino; i margini delle palpebre sono rossi gonfi e brucianti. Boericke allarga il quadro a patologie più specifiche: congiuntivite catarrale, secrezione acre. Ptosi. Anche per Euphrasia, oltre ai granuli e le gocce omeopatiche esistono i colliri

Entrambi i rimedi sono in grado di coprire la maggior parte dei fastidi oculari. Da un lato, l’occhio secco, dall’altro l’occhio che lacrima.  Due supporti terapeutici naturali indispensabili in un mondo sempre più videodipendente.

 

[1] William Boericke, Materia Medica Omeopatica, 1917. Trad. italiana dr. Roberto Petrucci

[2] Henry Clay Allem, Keynotes e caratteristiche di alcuni principali rimedi della materia medica e di alcuni importanti nosodi, 1898. Trad. italiana dr. Pietro Federico. CeMON editore, terza edizione 2003.