Il Ministero della Salute e AIFA hanno un'unico obiettivo sulla Medicina Omeopatica: eliminarla.

Qualche anno fa ci hanno tentato aumentando incredibilmente e indebitamente le tariffe di primo rinnovo. Adesso provano di nuovo il colpo. Come? Semplice, inventano un secondo rinnovo (cosa che normalmente la legge non prevede) dei medicinali omeopatici. In  questo nuovo tour de main ricompaiono gli stessi schemi dell'altra volta. AIFA, il Ministero, tassano ogni singola diluizione omeopatica, ogni singola forma farmaceutica. Se non riescono a eliminare l'omeopatia ciarlatanando che non funziona, ci provano rendendola economicamente insostenibile, o sostenibile soltanto per quelle industrie farmaceutiche non Italiane che così si vedranno il campo completamente liberato dai competitori italiani. Poi, naturalmente toccherà anche a loro. Di queste strategie ne avevamo già avuto un sentore. Ad esempio AIFA, in questa delicata fase registrativa, spingeva le aziende a presentare poche domande di registrazione dei medicinali adducendo a giustificazione il fatto che le stesse avrebbero fatto bene ad aspettare i commenti alle loro prime domande. In questo modo le domande successive sarebbero arrivate complete. Curiosamente però la stessa AIFA, incontrando i medici omeopatici dichiarava insoddisfatta che le aziende avevano introdotto poche domande di registrazione. Ecco la Politica di AIFA, Iago non avrebbe potuto fare di meglio. Ma non basta: a qualche mese dalla scadenza dell'autorizzazione transitoria AIFA pubblica una serie di FAQ sul proprio sito, sconvolgendo completamente la logica delle registrazioni dei prodotti omeopatici, e probabilmente obbligando le aziende a ripensare la loro strategia di registrazione. il risultato sarà sempre lo stesso, meno libertà di cura, meno aziende che lavorano e tanta felicità dei nostri tecnici AIFA che avranno meno ispezioni da fare a causa delle aziende che verranno chiuse. Ma Gentiloni lo sa questo? Dove li prenderà i tre miliardi e mezzo se lo stesso suo governo chiude le aziende che producono senza chiedere soldi allo stato?