La crisi economica ha raggiunto l’Europa ed in particolare l’Italia. Ansietà, insicurezza, alcune volte paura possono essere reazioni comuni in questi periodi. Lei esercita a Milano, che in qualche modo è un’antenna del comportamento degli Italiani. Ha osservato l’apparizione di nuovi sintomi che può ascrivere alla crisi, sui suoi pazienti?

Sicuramente in molte persone è cresciuta l’ansia per il futuro, per la mancanza di denaro, per il posto di lavoro ma nella maggior parte dei casi è un’ansia assolutamente giustificata e quindi non possiamo dare a questi sintomi una valenza omeopatica. Negli ultimi due anni è senza dubbio aumentato il numero dei pazienti che ha deciso di abbandonare la terapia omeopatica per motivi economici. In realtà andrebbe fatta una divisione tra due categorie di pazienti: coloro che hanno problemi cronici e pazienti, soprattutto bambini, che utilizzano l’omeopatia quasi esclusivamente per problemi acuti. Nel primo gruppo molto spesso il costo della terapia è inferiore utilizzando l’omeopatia e quindi questi pazienti, se in passato hanno usato terapie tradizionali, soprattutto non elargite dal Sistema Sanitario, continuano a seguire la terapia omeopatica; nel secondo gruppo, a volte, i genitori hanno preferito tornare all’utilizzo degli antibiotici, distribuiti dal Sistema Sanitario e risparmiare, quanto meno sul costo delle visite.

Lei gira l’Europa ed il mondo per insegnare la Medicina Omeopatica, ci può dire se in Europa le persone hanno sentimenti comuni agli italiani?
L’ultimo seminario che ho tenuto all’estero nel 2011 è stato a Buenos Aires all’inizio di novembre, ancora nell’era Berlusconi e fino ad allora, in qualsiasi parte del mondo, i commenti erano sempre rivolti al “Cavaliere” e a come gli italiani avessero potuto sceglierlo per guidare il paese; i commenti erano spesso barzellette che non facevano altro che ridicolizzare il nostro paese. Quando ho cominciato ad insegnare all’estero i commenti sull’Italia erano legati a pizza, mafia e mandolino, ultimamente non si erano elevati di molto … Comunque, per rispondere alla domanda, devo dire che i sentimenti in Europa sono molto diversi tra loro in quanto i problemi attuali vanno sempre ad inserirsi sulla storia passata di un paese e quindi i commenti che ho sentito in Lettonia, Repubblica Ceca, Serbia, Bulgaria e Romania sono naturalmente diversi rispetto a quelli tedeschi, belgi, svedesi o inglesi.

Nel prossimo futuro lei intende tenere un seminario su Amore ed Odio. Questa scelta è in qualche modo in relazione con l’attuale condizione del mondo?
Amore e odio sono sempre esistiti; non credo che l’attuale condizione del mondo, da questo punto di vista, sia peggiore rispetto ad epoche passate. Spesso scelgo i seminari sulla base del materiale che ho a disposizione dalla materia medica più significativa che ho a disposizione, cioè i miei pazienti. Negli ultimi anni ho raccolto casi molto significativi da questo punto di vista e per questo motivo ho deciso che “Amore e odio” potesse essere un buon seminario da tenere in Italia e all’estero nel 2012.

Quale incidenza può avere una crisi di sistema economico-sociale e politico sulla salute delle persone? E’ secondo lei possibile parlare di una specie di “genio epidemico”?
In questo momento non credo si possa parlare di “genio epidemico” ma semplicemente di una maggior sensibilità da parte di alcune costituzioni, che sicuramente sono più preoccupate rispetto ad altre.

In Argentina in occasione della grande crisi economica che l’ha colpita qualche anno fa, il compianto dr. Zalman Jaime Bronfman, aveva scritto un libro sulla relazione dell’uomo con il denaro nella Materia Medica Omeopatica. Si ritrova con l’analisi oppure pensa che alcune caratteristiche possano cambiare tra popolazioni diverse?
Mito era un caro amico e il suo libro è davvero interessante in quanto ha fuso informazioni note con la sua esperienza clinica. Argentini e italiani non sono molto diversi, mentre altri popoli possono effettivamente vivere il rapporto con il denaro in modo differente. Questo non porta un rimedio a vivere in altro modo il problema ma gli aspetti culturali possono sfumare o evidenziare alcune caratteristiche. Alla fine dobbiamo sempre chiederci se quel sintomo sia davvero peculiare e di conseguenza decidere quale peso attribuirgli.

Il Governo Italiano sembra aver dichiarato guerra all’evasione fiscale. Secondo stime statistiche circa ¼ del prodotto interno lordo dell’Italia è sottratto al controllo fiscale. Quella di evadere il fisco sembra una delle caratteristiche salienti di una buona parte della popolazione Italiana, come se esistesse un rifiuto diffuso della legalità e dell’onestà. Su un piano strettamente omeopatico, come valuta questi comportamenti? Sono un tratto costituzionale, miasmatico oppure culturale?
Credo che sia fondamentalmente un tratto culturale; la costituzione entra nell’esatto opposto, cioè in quelle persone che per costituzione sono talmente lige al senso del dovere che non pagare le tasse sarebbe insopportabile, ma queste costituzioni sono sempre più rare …

Cosa consiglierebbe ai suoi concittadini per affrontare serenamente questi momenti di difficoltà oggettiva?
A saperlo ci si potrebbe proporre per entrare in Parlamento … A parte gli scherzi, credo che il sostegno del proprio rimedio sia sempre benvenuto e quindi consiglio di fissare una visita con un omeopata. Agli omeopati consiglio invece di studiare e impegnarsi al meglio per alleviare le sofferenze del Paese …