La Dottoressa A. Alma Rodriguez, Fondatrice e Presidente della LUIMO, rientrando in Italia dal Venezuela, scelse Napoli, culla storica della medicina omeopatica e crocevia internazionale della stessa, per organizzare un insegnamento della omeopatia a carattere internazionale.

Nell’aspirazione della Dottoressa Rodriguez ritroviamo il concetto del “Medicus”, ovvero dell’osservatore senza preconcetti secondo il metodo induttivo, capace di tradurre in terapia, con la successiva applicazione del ragionamento deduttivo, la sofferenza del singolo malato secondo il paradigma della dottrina di Ippocrate.
Durante il Forum 2000 “L’insegnamento della Medicina. Il programma universitario per il medico del futuro: l’omeopata” alla presenza del dott. G. Del Barone, invitato in veste di osservatore e allora Presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia di Napoli e poi Presidente della FNOMCeO, la Rodriguez parlò della figura di un medico omeopatico che definì “il due volte medico”.
Da una parte lo studente proveniente dagli studi classici rivisitava la conoscenza degli strumenti di indagine e di valutazione della biochimica e della fisiopatologia per arrivare alla diagnosi nosografica di malattia e anche alla valutazione semeiologica del rischio chirurgico, dall’altra veniva formato a valutare la sofferenza individuale del malato ovvero i suoi sintomi peculiari che lo distinguono dai sintomi comuni della sua malattia per arrivare alla prescrizione omeopatica.
Per questa finalità la Dottoressa Rodriguez dotò la struttura didattica della LUIMO di un Comitato Scientifico Interdisciplinare di docenti della medicina convenzionale (ora presieduto dal professore Goffredo Sciaudone) per aggiornare lo studente sulle conoscenze della scienza nella ricerca medica e per riconoscere la struttura della malattia anche nel suo sviluppo classico.
Tutto ciò risulta finalizzato a riconoscere e a distinguere in ogni momento i sintomi comuni della malattia (allopatia) dai sintomi peculiari del malato (omeopatia).
La valutazione clinica del malato deve essere sempre al centro della attenzione del medico per evitare di delegare la terapia ad indicazioni generiche che non tengono conto della idiosincrasia del singolo o eventualmente del suo stato chirurgico (allopatia).
D’altra parte, anche i sintomi peculiari del malato raccolti senza una diagnosi di malattia (“natura del caso” del Kent) non consentono la scelta di un idoneo rimedio omeopatico che contenga nelle sue proprietà patogenetiche, per similitudine ed analogia, la dinamica di quel caso di malattia. Con il rischio di abbandonare il paziente alla prosecuzione insidiosa della malattia di cui è portatore.
Per queste irrinunciabili considerazioni, la LUIMO persegue l’obiettivo della formazione di un medico unitario e clinico capace di valutare in ogni caso le esigenze specifiche del singolo malato e di guidarlo comunque verso il “suo” percorso terapeutico e se possibile di guarigione!
Carlo Melodia
Presidente della LUIMO