Homeopathy vol 98 N. 2, 2009
Cardigno P. Homeopathy for the treatment of menstrual irregularities: a case series. Il dr. Cardigno riporta la descrizione di 18 casi di irregolarità mestruali, amenorrea (AM), oligo-amenorrea (OL-AM) ed oligomenorrea (OL), trattati con la Medicina Omeopatica.

A parte i risultati riportati che in buona parte sono positivi, quello che ci è particolarmente piaciuto è che l’analisi non è limitata a riportare l’andamento relativo ai problemi mestruali, ma evidenzia anche il miglioramento di altre sub-diagnosi associate, sottolineando il valore complessivo sulla persona della cura omeopatica. 4 casi sono descritti con maggiori particolari e ci è anche piaciuto che affiancati ai sintomi repertoriali, correttamente, è riportata la storia dei pazienti anche con le loro stesse frasi. E’ infatti la parte più difficile dell’esercizio diagnostico del medico omeopata quella trasporre le parole del paziente in riferimenti della materia medica o del repertorio, ed è necessario che in un report i sintomi del paziente e quelli del repertorio siano affiancati, lasciando le valutazioni dell’appropriatezza della diagnosi di rimedio al lettore.

 
Thompson TD, Thompson EA. In at the deep end": an intensive foundation training in homeopathy for medical students. Questo articolo riporta i risultati di un training di approfondimento di 1 mese in Medicina Omeopatica realizzato in associazione tra l’ospedale omeopatico di Bristol e l’unità accademica di medicina ambulatoriale dell’Università di Bristol. In Inghilterra il 25% del programma universitario in Medicina può essere liberamente scelto dagli studenti. Uno dei moduli a scelta era caratterizzato da un training continuativo di un mese in Medicina Omeopatica. I docenti si sono ispirati, per realizzare il modulo, al paragrafo 3 di Hahnemann. In questo paragrafo Hahnemann identifica cosa il medico deve sapere: 1) conoscere cosa sia necessario guarire nei singoli casi di malattia, 2) conoscere le proprietà dei rimedi; 3) sapere scegliere il rimedio più opportuno in ogni caso.  Sulla base di questo “triangolo” pedagogico hanno costruito il modulo mensile. Il modulo comprendeva, oltre alle lezioni teoriche, anche training nell’ospedale di Bristol, casi clinici in video conferenza, materia medica e sperimentazione pura. Secondo gli autori, i risultati sono stati eccellenti, soprattutto perché gli studenti del III anno di medicina hanno avuto la netta percezione della clinica della persona considerandola essenziale per l’esercizio della Medicina in generale, ed hanno apprezzato l’idea che un medico debba conoscere direttamente l’effetto delle sostanze.

European  Journal of Clinical  Nutrition.  2009 Feb;63(2):183-90.
Zhou SJ, Gibson RA, Crowther CA, Makrides M. “Should we lower the dose of iron when treating anaemia in pregnancy? A randomized dose-response trial”.
Con un po’ di ritardo citiamo questo ottimo trial relativo alla somministrazione di ferro nelle donne anemiche in gravidanza. E’ esperienza dei medici LUIMO che i dosaggi di ferro somministrati alle donne anemiche in “dolce attesa”,  appaiono avere più controindicazioni che effetti positivi, e spesso, consigliando una buona alimentazione e la terapia omeopatica, si può far a meno del ferro (vedi anche qui) . Zhou et al. hanno confrontato l’efficacia e gli effetti collaterali di bassi contro alti dosaggi di ferro per correggere l’anemia in gravidanza. Le conclusioni dello studio sono che dosaggi bassi di ferro (20mg/die) sono efficaci nel trattare l’anemia con meno problemi gastro-intestinali quando messi a confronto con alti dosaggi (80mg/die). Prendiamo spunto dall’articolo per qualche commento. Innanzitutto l’articolo ci fa scoprire che fino ad oggi nessuno aveva mai verificato il rapporto danno/beneficio del dosaggio di ferro e che le indicazioni di 80 mg al giorno erano soprattutto provenienti da expert report, il che potrebbe voler dire che in realtà, i protocolli “quasi - standard amministrati” a donne anemiche in gravidanza sono il risultato di una forma di “prudenza per eccesso” in relazione al reale stato clinico della persona. In secondo luogo, se il dosaggio di 20mg al giorno di ferro è tanto efficace per il risultato della gravidanza (parto normale e madre e figlio in buone condizioni di salute), è interessante notare che si tratta di circa 3 volte la quantità giornaliera necessaria (RDA di 7 mg/die), e che forse una buona dieta e cura della persona durante questo straordinario periodo di vita della donna, potrebbero, anche in condizioni di anemia leggera, essere più che sufficienti.

e-CAM. 2009 Apr 1
Basili A, Lagona F, Roberti di Sarsina P, Basili C, Valeria Paterna T. Allopathic Versus Homeopathic Strategies and the Recurrence of Prescriptions: Results from a Pharmacoeconomic Study in Italy.
Secondo questo studio, l’utilizzo di medicinali omeopatici (non meglio definiti) per raffreddamento, riduce la probabilità di ri-assunzione in un arco temporale di 40 mesi, cosa che non accade nella popolazione di soggetti che assumono medicinali allopatici per la stessa causa.

International Journal of High dilution research. Vol 8, No 26 (2009).
Vogliamo citare l’insieme di questa rivista che ha come scopo la ricerca e diffusione della cultura delle “alte diluizioni”. Non è una rivista strettamente medica, come non lo è strettamente di Medicina Omeopatica hahhnemanniana. Vi si trovano invece spesso articoli di chimica fisica, ma anche di Medicina Omeopatica o di terapeutica basata sulle alte diluizioni. Di questa rivista, unicamente online, ci piace invece il modus operandi: 1) E’ gratuita, basta registrarsi; 2) Tutti gli articoli, così come per gli articoli LUIMO sono riproducibili e citabili secondo il sistema Creative Commons 3.0., quindi posso essere utilizzati, ripubblicati e basta citarne l’autore e la provenienza; 3) Ha una veste grafica molto semplice ed efficace. Il link è qui.