Uso di Omeopatia in oncologia pediatrica

In questo articolo, vengono analizzati comportamenti dei genitori di pazienti oncologici pediatrici relativamente all’utilizzo di terapie complementari durante i trattamenti oncologici (in Germania). L’analisi si concentra sui trattamenti omeopatici, perché dalla ricerca emerge che la Medicina Omeopatica (MO) è il primo tipo di terapia utilizzata in tale contesto.

Circa il 35% della popolazione analizzata utilizza terapie complementari, di questa parte il 46% utilizzava la MO, mentre l’altra metà è distribuita tra una ventina di terapie complementari. La ricerca è stata realizzata sotto forma di inchiesta inviata per via postale ai genitori dei pazienti. Molti dei pazienti che utilizzavano in modo complementare la MO l’avevano già utilizzata precedentemente, e le motivazioni di utilizzo più frequenti erano per “stabilizzare la forma fisica”,  “migliorare la risposta del sistema immunitario”, “migliorare la tollerabilità dei trattamenti convenzionali”, e per “detossificare l’organismo”. Dalla ricerca emerge che la maggioranza (56%) delle prescrizioni omeopatiche provenivano da heilpraktiker, ma la popolazione “omeopatica” è poco prona a fare dell’automedicazione. Viene evidenziato anche che i piccoli pazienti sono seguiti per molto tempo con la MO dopo le cure oncologiche convenzionali. Altra informazione importante: sembra ci sia un 7% di oncologi che suggeriscono la MO come cura complementare, mentre la grande maggioranza degli altri medici ospedalieri prendono nota dell’uso di questa terapia. Circa un 20% dei medici invece avevano dato un’opinione contraria all’uso di MO. Altro elemento importante, l’attesa relativa all’effetto dei trattamenti omeopatici e la valutazione dei risultati ottenuti, appare allineata, volendo con ciò dire che “soggettivamente” i genitori hanno ottenuto per i loro figli i risultati sperati. Questa coerenza tra i risultati attesi e quelli “soggettivamente” percepiti come ottenuti appare confermata dalla ricerca: più del 98% dei genitori dei pazienti trattati con la MO, consiglierebbe ad un genitore con i figli nelle stesse condizioni di farsi seguire anche da un omeopata. Questo comportamento viene spiegato dagli autori come dipendente dal fatto che il terapeuta omeopata ha una migliore relazione con il paziente che nella medicina convenzionale. La  ricerca non è in grado di asseverare quale sia il motivo della percezione positiva dell’effetto della MO sui pazienti, effetto placebo, efficacia effettiva o altro.

Alfred Längler, Claudia Spix, Friedrich Edelhäuser,Genn Kameda,. Peter Kaatsch, and Georg Seifert. Use of Homeopathy in Pediatric Oncology in Germany.
Evidence-Based Complementary and Alternative Medicine. Volume 2011, doi:10.1155/2011/867151

Caratteristiche dei pazienti oncologici che usano l’Omeopatia a confronto con quelli nelle cure convenzionali: uno studio trasversale.

Lo studio confronta una popolazione di pazienti oncologici trattati con Medicina omeopatica (MO) (clinica specializzata in oncologia del dott. Spinedi, Orselina Svizzera ) assieme a trattamenti convenzionali (TC)  con un gruppo in terapia convenzionale in strutture deputate. Lo studio, durato dal 2004 al 2007, aveva come scopo di studiare se vi fossero differenze significative tra queste due popolazioni di persone sul piano della Qualità della vita, ansietà e depressione ed aspettative rispetto all’efficacia dei trattamenti, mediante questionari valicati, dopo 12 mesi di cura. I pazienti trattati con la MO sono più giovani, meglio educati e più spesso occupati che nel gruppo convenzionale. In larga maggioranza il gruppo MO, ha una più lunga storia clinica (stadi più avanzati) ed è stato sottoposto a trattamenti convenzionali antecedenti la richiesta di cura omeopatica. Molti dei pazienti chiedono l’aiuto della MO per ridurre gli effetti collaterali dei farmaci. Nonostante vi sia una significativa diversità di stato clinico all’inizio dello studio, i risultati indicano non esserci differenze tra i livelli di ansietà, depressione, affaticamento ed aspettative di cura tra i due gruppi.

C. Guethlin, H. Walach, J. Naumann, H.-H. Bartsch & M. Rostock    
Characteristics of cancer patients using homeopathy compared with those in conventional care: a
cross-sectional study
Annals of Oncology 21: 1094–1099, 2010

Il problema della dose in Omeopatia: valutazione dell’effetto di alte diluizioni di Arsenicum album 30CH su ratti intossicati.

In medicina omeopatica spesso si è sottovalutato il problema del dosaggio nell’assunzione del rimedio. Il fatto che i rimedi ultramolecolari non contengano sostanza, ha spesso fatto pensare che la quantità di dose fosse non importante. In contrasto palese con questa assunzione, Hahnemann nell’Organon precisa bene che la quantità di rimedio da somministrare è un elemento importante  da valutare ed utilizzare, perché la quantità di rimedio gioca un ruolo importante nella cura. Per verificare se la dose giochi un ruolo nella somministrazione del rimedio, gli studiosi hanno utilizzato un modello di ormesi consolidato. Topi previamente intossicati con dosi subletali di arsenico, vengono in seguito trattati con dosi diverse di arsenico 30CH. Due quantità sono state utilizzate: 0.1 ml di arsenico 30CH e una diluizione all’1% della 30 CH.
Dopo 30 giorni appare evidente dal lavoro, che i topi trattati con l’Arsenico 30CH (sia la dose superiore che quella inferiore) eliminano molto più arsenico dei controlli non trattati. Eppure la dose all’1% di Arsenico 30CH produce un’eliminazione significativamente minore rispetto alla soluzione 100%.
Da questi risultati si conclude che la quantità di dose, almeno nel caso descritto, è da tenere seriamente in considerazione. L’articolo è accessibile al sito indicato di seguito.

Int J High Dilution Res [online].  2010 [cited YYYY Month dd];  9(33): 128-137
Fontes OL, Farhat FCLG, Cesar AT, Lara MG, Montebelo MIL, Rodrigues GCG, Chaud MV. The
problem of dose in homeopathy: evaluation of the effect of high dilutions of Arsenicum album 30cH on rats intoxicated with arsenic.  
Available from: http://www.feg.unesp.br/~ojs/index.php/ijhdr/article/view/348/449 .