Con l’emblematico titolo “Omeopatia Qualità Senza Tempo”, il 64° Congresso della LMHI sarà celebrato a Varsavia, Polonia, dal 26 al 30 agosto. Il Congresso è organizzato dalla Società Polacca di Omeopatia, stabilita nel 1892. In modo di offrire alla nostra comunità in rete e ai visitatori del nostro sito notizie circa l’omeopatia nel paese ospitante il Congresso, intervistiamo il dottore Tomasz Kokoszczynski, vice-presidente per la Polonia della LIGA, da dieci anni.

Stimato dottore Kokoszczynski, l’omeopatia è stata fortemente promossa nei paesi dell’Europa dell’Est negli anni recenti. Questa è una delle ragioni del perché la LIGA ha deciso di celebrare il suo prossimo congresso in Polonia. Potrebbe, Lei, spiegare alla nostra comunità e ai visitatori del nostro sito qual è la situazione in Polonia riguardante l’omeopatia?

L’omeopatia in Polonia vanta una lunga tradizione. La prima Materia Medica in lingua polacca fu pubblicata nel 1876 da Antoni Kaczkowski e il primo ospedale omeopatico fu stabilito nel 1830. Infatti, l’Associazione Polacca di Omeopatia che organizza il 64° Congresso della LMHI è stata fondata a Varsavia nel 1892, per cui essa è più anziana della LIGA stessa. Due grandi guerre hanno attraversato la Polonia nel frattempo. Dopo la Prima Guerra Mondiale, l’omeopatia ritornò a svilupparsi con molta facilità nella Polonia libera. Va ricordato che prima di questa guerra la Polonia era stata spartita in tre in modo di farla scomparire dalla mappa geografica, ma mai dal cuore del popolo polacco. Dopo la Seconda Guerra Mondiale sotto le regole del regime comunista la situazione dell’omeopatia divenne difficile. Era certamente tollerata ma non riusciva a sviluppare il suo pieno potenziale. Sebbene l’Associazione polacca di Omeopatia viene ri-registrata in Varsavia nel 1946, con la conseguente apertura di una farmacia per i rimedi omeopatici, sino al 1978 non vi si impartivano corsi regolari di omeopatia. Il quell’anno, infatti, il dr. Jerzy Lozowsky, mentore dell’omeopatia polacca, che aveva iniziato la sua formazione in omeopatia oltre i 60 anni, decise di insegnare omeopatia a un gruppo di medici. Da allora l’omeopatia in Polonia inizia a crescere. Con corsi regolari condotti dai successori del dottore Lozowsky in Poznań, con parecchi seminari tenuti da prominenti omeopati provenienti da tutto il mondo, con diverse associazioni regionali di omeopatia e con i laboratori locali, sempre più medici furono attratti ad essa. Tutto ciò però ha provocato lo scontento e l’opposizione tra i medici accademici. Svalutano l’omeopatia nella stampa medica e popolare, in modo particolare dopo l’infame meta-analisi pubblicata da Lancet nel 2005, la quale, come oggi sappiamo, è stata condotta con seri preconcetti. Il punto culminante è stato la dichiarazione che negava all’omeopatia lo statuto di atto medico emessa dal Consiglio Superiore di Medicina il 4 aprile 2008. Il documento è l’effetto di un’opposizione all’omeopatia di lunga data coltivata in alcuni circoli medici di tutto il mondo. Paradossalmente si è rivelato un bene che una tale lettera sia stata finalmente scritta e adottata perché ciò ha mobilitato la gente e ci ha aiutato a chiarire la situazione dell’omeopatia in Polonia e a organizzare la comunità omeopatica in Polonia. In questo senso sono state svolte azioni per arginare l’attacco e ciò ha costituito un’eccellente occasione per confermare non solo la disponibilità a celebrare il 64° Congresso della LMHI in Varsavia ma anche per comprendere che il successo del Congresso dipende della partecipazione di ciascuno. Sappiamo che è difficile spendere denaro extra per assistere ad un congresso in tempo di crisi ma ciò costituisce una decisione del singolo medico che ritiene necessario contribuire, con la sua presenza, ad affrontare la situazione dell’omeopatia nel mondo d’oggi. Adesso si tratta di una dichiarazione in Polonia, domani di una risoluzione contro l’omeopatia adottata nel tuo paese. Noi non demordiamo, e prometto che il 64° Congresso della LMHI in Varsavia sarà in qualche modo speciale e molto interessante – è chiaro che, al momento, non possiamo svelare i particolari. Ricordatevi che il movimento Solidarietà contro l’egemonia del comunismo si sviluppò in Polonia. Ora è l’occasione per mostrare la tua solidarietà con l’omeopatia. Sono certo che noi assieme costruiamo la storia dei nostri giorni – in modo particolare la storia dell’omeopatia.


Dr. Tomasz Kokoszczynski, alcuni esperti hanno espresso la loro preoccupazione riguardo il modo in cui una certa omeopatia semplificata sta crescendo. Cosa pensa Lei circa questo indirizzo che l’omeopatia sta inseguendo?

La ricerca di scorciatoie forma parte della natura umana, tuttavia dobbiamo essere attenti a questo. Nel Mercante di Venezia, Shakespeare ci insegna che “Non è tutto oro quello che luccica” – non tutte le semplificazioni, come non tutte le complicazioni, sono benefiche come si potrebbe comunemente pensare. La prima questione da fare è capire ciò che stiamo facendo con l’omeopatia. Domandarci cosa, realmente, intendiamo per omeo-patia?  Dobbiamo ricordare, come segnalato nel § 63 [1] dell’Organon, che è il nostro corpo ad eseguire il processo della cura. Il rimedio è un maestro che ci indica una strada. La gente è stata abituata a pensare che i medicinali – innanzitutto quelli di sintesi – lavorerebbero invece al loro posto. Certamente, questo si può fare per un breve periodo, in quanto i medicinali possono richiedere la ripetizione della somministrazione. Trasferire questa pratica all’omeopatia, potrebbe confondere nella scelta dei rimedi. Molti omeopati dimenticano che vi è uno sforzo da fare e vanno alla ricerca continua di scorciatoie nel trattamento, alla ricerca di sintomi presumibilmente mancanti nella repertorizzazione oppure evitando aggravamenti. Un cambiamento veloce è soltanto un cambiamento. Ciò che noi ricerchiamo non è un cambiamento ma una profonda trasformazione e questo non è possibile con una omeopatia semplificata. Dalla parte dell’omeopatia classica la questione diventa più complicata, con montagne di rimedi e sintomi. L’utilizzo di repertorio e pure di repertorizzazione computerizzata porta all’individuazione meccanica del rimedio. Inoltre, la Materia Medica distrae la nostra attenzione dai particolari e per di più non vi si trova il Simillimum ideale. Forse vi è un’altra strada e dobbiamo ridefinire il Simillimum stesso. Una cosa è certa: solo una più approfondita comprensione dell’omeopatia può aiutare. Anche il Maestro sarebbe ostacolo nella difesa di Aude Sapere!

Dr. Tomasz Kokoszczynski, lei ha scritto recentemente un articolo che ha titolato “Medicina & Salute”, circa i modi in cui la medicina combatte i sintomi, circa l’omeopatia ed altre sue idee. Molto interessante argomento e associazione: medicina e salute. I medici in genere, anche medici omeopati, tendono ad associare la medicina con la malattia! Come Lei spiega la sua associazione di medicina con salute?

Questo è il punto, molto importante nella nostra ricerca omeopatica, cioè quando dobbiamo andare oltre a ciò che Hahnemann realizzò. Per lunghi evi l’umanità combatte contro la malattia. Se qualcuno soffre il dolore, egli cercherà sollievo. Non sorprende allora che Hahnemann abbia scritto nel § 2 circa la guarigione come “la restaurazione permanente … della salute ossia la rimozione del male nella sua totalità …”. Questo però dovrebbe essere soltanto il punto di partenza per costruire la salute e non soltanto per la sua restaurazione. Dobbiamo infatti comprendere che la salute non è solo assenza di malattia, assenza di sintomi. Cosa è allora la salute? Nella medicina domina l’assunto che la malattia viene dal mondo esterno, ci attacca – dunque dobbiamo combatterla, difenderci. Questo risulta vero, in buona misura, nelle malattie acute. La medicina tuttavia estende quest’idea anche alle malattie croniche. La stessa cosa è asserita da Hahnemann nel § 72 Hahnemann: “Queste sono le malattie ‘croniche’ e sono originate da infezioni con miasma cronico”. E non importa pure cosa noi intendiamo per miasma – un’infezione è un’infezione – dal mondo esterno. Di conseguenza, si assume che combattendo una malattia si ristabilisce la salute. Ciò, tuttavia, non si verifica nella mia esperienza. Pure quando vi è un’assenza di sintomi patologici, la gente soffre perché loro interpretano erroneamente il mondo esterno. Ad esempio se qualcuno ha paura, la gente non avrà una buona opinione su di lui, la sua pressione sanguigna potrebbe salire, ed egli potrebbe sentirsi infelice a causa di ciò. Quindi la soluzione sembra facile – vediamo, andiamo a cercare degli esempi nella rubrica:
MIND - FEAR - opinion of others, of : nux-v, puls.
or
MIND - DELUSIONS - criticized, she is : bar-c, cocain, hydrog, hyos, ign, laur, lyss, marb-w, pall, plb, rhus-r, staph.
or
MIND - SENSITIVE - opinion of others; to the : stann, staph.
or
MIND - DELUSIONS - laughed at and mocked at; being : BAR-C, ign, lach, nux-v, ph-ac, sep.

Prendiamo ad esempio, qualcosa di simile, andiamo a cercare i tratti costituzionali e cerchiamo di dargli un rimedio giusto. A volte ciò funziona. La gente cambia ed è felice. Noi, tuttavia, dobbiamo essere cauti. Noi, sappiamo individuare chi non ha nessun problema riguardante l’opinione degli altri? Chi è che non teme né ha paura? Gli Psicopatici! Voi potete leggere circa questo profilo in un libro scritto dal PhD Robert D. Hare, esperto nella materia, “Without Conscience. The Disturbing World of the Psychopaths Among Us”, 1993. E visto che non provano paura, possiamo pensare che siano sani? Loro non si sentono mai colpevoli pur se commettono dei crimini. La vita accanto ad essi costituirebbe un incubo e qualcuno di loro potrebbe essere chi gestisce il tuo patrimonio in banca. Come finisce questa storia, lo sapremo più avanti. Il loro problema è che loro non sentono paura, che loro non provano empatia. Loro non sentono! E cosa ha questo a che vedere con l’omeopatia, vi chiedereste? Oppure con la salute? Il rimedio non dovrebbe diminuire la tua paura – esso dovrebbe aiutarti a sentirti te stesso, a comprendere la propria situazione e realizzare che per meritarsi una buona opinione da parte degli altri uno deve essere un uomo corretto, che per star bene con te stesso devi trovare un lavoro che ti soddisfi e convivere con la gente, ed essere onesto. Allora inizi a non aver paura della gente a non sentirti impaurito. Queste sono due cose totalmente diverse! Quale rimedio ti cambia i sentimenti di paura e quale ti aiuta a trasformali. La salute è un constante e armonioso sviluppo, trasformandoti in un’unità senza contraddizioni interne. Nel mio articolo ho voluto mostrare che la medicina contemporanea ha poco a che vedere con la salute. Essa non aiuta alla trasformazione – essa soltanto manipola (cambia) i tuoi sentimenti e i tuoi sintomi. E’ come un credito bancario, in questo caso dalla Banca Natura – tu ottieni denaro, ma poi, tu devi renderlo. La medicina cura ma non guarisce e ciò può essere realizzato con chiarezza quando si guadagna esperienza e gli omeopati debbono guardarsi dal non ripercorrere la stessa via senza cercare le scorciatoie.

Lei associa anche omeopatia e salute. Poiché ciò potrebbe risultare curioso i visitatori non omeopati di questo sito, potrebbe Lei, per cortesia, spiegare loro la sua idea di “un rimedio consistente con la salute”?

Come ho detto precedentemente, i rimedi possono aiutare nella trasformazione. Dobbiamo ricercare rimedi che intensifichino lo stato attuale del corpo e della mente – aiutando il paziente a vedere se stesso e stimolandolo ad agire. In questo senso dobbiamo ricercare dei rimedi che ci consentano l’aggravamento omeopatico (i vecchi sintomi di ritorno) e questo aggravamento, che diventa più mite col tempo del trattamento e i rimedi somministrati, nella mia opinione, è una parte inevitabile del trattamento profondo perché soltanto intensificando lo stato di malato one può farselo vedere e lavorarci sopra. Il problema reale è che noi non vediamo noi stessi – siamo troppo sommersi nell’auto-delusione. Ciò viene ben illustrato nel meraviglioso libro di Daniel Goleman, Ph.D.: “Vital lies, simple truths”, 1985, e pure in uno più recente “Mistakes were made (but not by me)” di Carol Tavris and Elliot Aronson, 2007. Ciascun omeopata deve leggerli a rifletterci. E cosa avrebbe questo a che vedere con infezioni? Sinceramente, non lo so. Per me niente. Poiché la causa reale delle malattie croniche originano in noi e giacciono nel profondo di noi, esse sono chiamate auto-delusione (rifiuto o incapacità di riconoscere i veri propri sentimenti). Utilizzati in modo appropriato i rimedi omeopatici, intensificando i nostri stati ci aiutano a vederci ad ogni livello e ci aiutano a superare i nostri stati. Il problema con i sintomi cronici è che il corpo (e la mente) possono non vedere che essi originano nel proprio interno. Quando uno non è in grado di vedere qualcosa, uno non può reagire a ciò. Il rimedio, in qualità di maestro, ci aiuta a realizzare ciò. Anche Hahnemann ha osservato che noi possiamo anche aiutare “gli sperimentatori sani” a guadagnare più salute:
“… l’esperienza insegna, che l’organismo [dello sperimentatore], attraverso i molteplici attacchi contro lo stato di salute, diventa più esercitato nel combattere le cause morbose provenienti dal mondo esterno, sia artificiali che naturali ed anche più di fronte ai danni provenienti dai rimedi adoperati nelle prove. La sua salute diventa più salda; l’individuo più robusto. Questo insegna l’esperienza”. (§ 141).
 
Sembra però che egli non abbia tratto conclusione alcuna da ciò, nonostante che egli stesso ne abbia tratto beneficio. Ma noi, per quanto ci riguarda, è possibile che ci comportiamo in modo così piccolo, accontentandoci unicamente di prescrivere i nostri rimedi, malgrado ciò che la vita e l’esperienza del Maestro ci insegna? Dovremo stare ad aspettare sintomi di una malattia per combatterli senza aiutare la persona nel suo sviluppo armonioso? Dovremo soltanto restituire la salute oppure anche contribuire a crearla? Non sarebbe meglio per l’omeopatia aiutare l’essere umano a sviluppare la sua piena potenza? Questo è ciò che io chiamo l’approccio Salutogenetico (verso la salute) e non solo Patogenetico (contro la malattia). Questo ci mostra eccellentemente la differenza tra omeopatia e medicina accademica.
 
Dr. Tomasz Kokoszczynski, cosa ne pensa Lei circa la tendenza di ricercare nuovi prodotti in omeopatia?
 
Noi dovremo mantenere una proporzione tra I rimedi e io penso che ciò sia difficile e che ancora non abbiamo giunto un equilibrio. Noi abbiamo parecchi rimedi che sono sovrastimati – come ad esempio nella mia esperienza il Sulphur. Tanti altri sono invece sottovalutati. E’ chiaro che nuovi rimedi verranno scoperti ma non dobbiamo deporre più fede in loro che in un miglior e più intensivo utilizzo dei rimedi di cui già disponiamo. Possiamo arrivare a nuovi rimedi, ad esempio, dalla mia esperienza Zizia (alla C200 o alla C1000) è un magnifico rimedio per ustioni della pelle dovute al sole o a fonti di calore. Quando esso viene applicato intensivamente e sufficientemente agisce in modo miracoloso (e non bisogna spaventarsi quando esso svilupperà l’ombra dell’aggravamento in un primo momento). Dalla mia esperienza vedo che ancora un rimedio come Tuberculinum è sottovalutato. Somministrato con frequenza in alte potenze in situazioni di stress può aiutare a risolvere, passo dopo passo, paure profonde radicate in ciascuno di noi. Come ne faccio uso e con quali risultati, ciò è quello che vi dirò durante il 64° Congresso della LMHI in Varsavia, al quale voi e tutti i vostri lettori siete cordialmente invitati.

La ringraziamo e ci partecipi le notizie relative all’omeopatia in Polonia che Lei voglia far conoscere attraverso il nostro web site.
Grazie a Lei.
 
 
 
 
Chi è Tomasz Kokoszczynski
Da dieci anni, il dr. Tomasz Kokoszczynski, vice-presidente della LMHI per la Polonia, esercita la professione di medico omeopata nel proprio studio. Dopo gli studi in medicina, la residenza medica e la specializzazione, periodo di tempo in cui in contemporanea insegnava fondamenti di genetica nel Dipartimento di Biologia at Nicolaus Copernicus University, si trovo deluso con ciò che la medicina poteva offrire ai pazienti. Particolarmente penoso per lui era l’omissione del lato psichico dell’essere umano. Di conseguenza, ha abbandonato la medicina per alcuni anni. Nel frattempo ha lavorato come capo-redattore di una rivista che egli aveva creato mentre stava terminando gli studi di medicina. Non essendo tale lavoro sufficiente per la sua ricerca interiore, quando gli si presenta l’occasione, va a lavorare all’Istituto di Psicologia nel Dipartimento di Psico-fisiologia at Kazimierz Wielki University, in Bydgoszcz, dove ha insegnato fondamenti di psico-fisiologia e partecipato in ricerche relative alle neuroscienze. In questo periodo, un suo amico lo inizia nel reame dell’omeopatia. Dopo i primi momenti di scetticismo essa si dimostra essere la sua passione. Ha frequentato corsi A-F regolari della scuola tedesca presso la Great Poland Homeopathic Physicians’ and  Pharmacist’ Association a Poznan. Successivamente alla LFHom della facoltà britannica in Polonia. In questo periodo apre uno spazio web dove l’omeopatia polacca svolge discussioni di gruppi. Durante i primi anni, entusiasta della dottrina omeopatica costituzionalista, cerca i rimedi costituzionali sia per i suoi pazienti che per se stesso. Dopo molti seminari e laboratori di repertorizzazione e di conferenze circa la Materia Medica, partecipa al bando di concorso „Homöopathische Arznei in der Praxis“ indetto da Homöopathie Aktuell.  Viene premiato per il suo articolo: “Medice, cura te ipsum”. Ciò ha costituito il punto di svolta della sua carriera come omeopata. Egli confessa di essersi reso conto ad un punto che forse vi è un costituzionale per tutti ma che nella pratica vi sono tanti altri rimedi omeopatici per ciascuno/a che possono aiutare alla costruzione della salute. D’allora egli considera di aver iniziato, passo dopo passo, ad esercitare l’omeopatia in un modo più assennato. Il tempo gli ha portato esperienza, dice, discernimento e un modo migliore di gestire il trattamento omeopatico. Ora, dopo il passo del tempo, l’omeopatia per lui acquista nuova luce. Tomasz Kokoszczynski è l’attuale vice-presidente per la Polonia della LIGA.