Napoli 25-10-2014, Antisala dei Baroni, Maschio Angioino
il Medico del Futuro oggi: la sperimentazione di dosi infinitesimali sull’uomo sano amplia la conoscenza medica della fisiologia e della fisiopatologia dei viventi, il ruolo di Napoli nelle prime prove di efficacia della medicina omeopatica

di Carlo Melodia

Il Seminario è stato organizzato dalla LUIMO e dal Comune di Napoli e presieduto dalla dottoressa A. Alma Rodriguez[1] e dal prof. Goffredo Sciaudone[2] ed ha visto la partecipazione attiva del Sindaco di Napoli dott. Luigi de Magistris e del Consigliere Comunale Metropolitano, Carmine Attanasio.

Le finalità del Seminario sono quelle intrinseche al progetto LUIMO; che nel suo Statuto prevede momenti culturali divulgativi in tema di Medicina Omeopatica.

In particolare il Seminario del 25 Ottobre raccoglieva molte premesse:

sia il punto di vista normativo relativo a medici e rimedi, sia da quello sociale e in ultimo, ma di primaria importanza il punto di vista scientifico; come vedremo.

In apertura del Convegno, il Consigliere Attanasio, che ha fortemente voluto e sostenuto questa giornata di lavori, ha esposto il proprio interessamento, di politico, di cittadino e di paziente omeopatico, nei riguardi della salvaguardia del rimedio omeopatico, con chiare parole di denunzia verso gli ostacoli che crea L'AIFA in tema della produzione del "farmaco omeopatico". Ricorda di essersi attivato in prima persona, ed esposto, con la presentazione del documento finalizzato a chiedere al Sindaco di Napoli un intervento presso le Istituzioni Sanitarie a tutela proprio del farmaco omeopatico! Con riferimento al documento del 3/6/2013 prot. 407, del CONSIGLIO COMUNALE DI NAPOLI.

In relazione agli sviluppi normativi, che regolano l'esercizio della professione medico omeopatica e la produzione del rimedio omeopatico, il prof. G. Sciaudone, ripercorre le tappe storiche che lo hanno visto, sempre presente, e al fianco della dottoressa A.A. Rodriguez, nonostante la sua posizione di medico legale, nelle sedi di Forum e Congressi! Ha sottolineato la validità dei paragrafi dell'Organon 9,10,11, dal punto di vista dottrinario e mai superati scientificamente. Ha ricordato i vari momenti significativi con un riferimento storico alla "passione" di M.T. Di Lascia[3] alla fine degli anni '80 per ottenere un riconoscimento ufficiale del rimedio omeopatico, come avvenuto nel 1994. Fa riferimento al primo rapporto ISTISAN dell'85, sulla medicina Omeopatica, al primo convegno FNOMCeO 1996 di Roma sulle MNC, sino a Terni 2002 a cui seguirono le PDL e le direttive FNMCeO dell'ottobre 2010, con la creazione degli elenchi per i praticanti le medicine non convenzionali presso gli Ordini professionali! Ed ancora fa cenno alle indicazioni della Conferenza Stato Regione, relative alla Formazione in Medicina Omeopatica, ritenendola una grande conquista! Infine accenna al disagio della Medicina Convenzionale di fronte alle richieste del cittadino di terapie dolci e non invasive, disagio che culmina con le richieste di alcuni cattedratici, a prevedere, nelle loro scuole di specializzazione, iter di formazione in Medicina Omeopatica, come a lui espressamente richiesto!

Sulle tematiche, di valutazione scientifica e metodologica, Il dott. C. Melodia[4] nel suo intervento, inizia mostrando statistiche che indicano un forte incremento, più che quadruplicato, da 2milioni di cittadini a 9milioni di cittadini, dalla fine degli anni '80 ad oggi, che in Italia si rivolgono alla Medicina Omeopatica e con 20mila medici che a fine anni '80 erano circa 2mila! Il dott. C. Melodia, commentando questi dati, fa osservare che la Medicina Omeopatica incrementa i suoi seguaci proprio in un periodo in cui parallelamente la Medicina Convenzionale si affida alla tecnologia ed alla specialistica ed alla medicina dell'evidenza e in un periodo in cui la Medicina Omeopatica è vittima di attacchi preordinati ma disordinati, nel metodo, dal mondo scientifico dominante. Usare la tecnologia nella ricerca analitica ed utilizzare i risultati come somma e senza un metodo di conoscenza precisa della fisiologia e della omeostasi, non è scientifico, sostiene il dott. C. Melodia. In quanto le premesse basate su affermazioni di principio non spiegate, come il concetto di omeostasi della metodologia dominante, rappresentano una negazione della logica scientifica Aristotelica, che prevede che tutte le affermazioni di principio (tranne i concetti universali) debbano essere spiegati secondo logica; dove vanno evidenziate le cause efficienti che sostengono causa ed effetto. In assenza di ciò è insostenibile che la malattia sia contemporaneamente causa ed effetto di una omeostasi che si definisce come una "attitudine" imprecisata ed intrinseca al sistema biologico. Mentre afferma il dott. C. Melodia: Hahnemann, attraverso la sperimentazione, di droghe immateriali effettuate sull'uomo sano, arriva ad evidenziare l'esistenza della omeostasi (energia vitale) e a poterla regolare. Le recenti acquisizioni del premio Nobel Luc Montagnier, sulle cause di malattia e sulla fisiologia dei viventi, regolata da onde di energia a bassa frequenza, attraverso la memoria dell'acqua, avvicinano, queste moderne acquisizioni, al paradigma concettuale della Medicina Omeopatica; quella delle cause efficienti.

In tema del ruolo di Napoli, come crocevia internazionale storico della Medicina Omeopatica, il dott. Alfredo Lubrano,[5] in maniera dotta, articolata e documentata, espone tutte le tappe, casuali, che portarono la Scienza Omeopatica a Napoli. Ripercorre i moti rivoluzionari, per ottenere una Carta Costituzionale del 1821 con alla testa Guglielmo Pepe, e le successive repressioni e la richiesta di Ferdinando I di richiedere l'intervento delle truppe austriache a Napoli. Il dott. A. Lubrano fa notare che per questa coincidenza storica, essendo i medici militari austriaci, medici omeopatici, la medicina Omeopatica arriva a Napoli. Però già nel 1801, l'Osservatore Medico Napoletano, si era interessato di Medicina Omeopatica in particolare dell'uso della Belladonna nelle epidemie di Scarlattina, in cui si evidenziò una notevole efficacia. Inoltre il dott. A. Lubrano illustra l'incontro presso l'Accademia delle Scienze di medici austriaci e napoletani che sancisce una sorta di scambio culturale apprezzato dalle autorità mediche di Napoli. Il dott. A. Lubrano parla anche delle circostanze, attraverso note storiche, che vedranno come da Napoli la Medicina Omeopatica arriverà in Francia attraverso il dott. De Guidi e da qui nel resto del mondo. Inoltre racconta delle sperimentazioni omeopatiche effettuate presso gli ospedali napoletani e mostra prove di efficacia della Medicina Omeopatica nelle epidemie di colera che si susseguirono in quegli anni.

Il primo contributo della Scienza, in termini di ricerca,in questa mattinata è venuto dal dott. Roberto Germano[6], storico analizzatore del rimedio omeopatico e delle tematiche connesse alla sua lettura fisico - chimica. Autore di saggi come AQUA e FUSIONE FREDDA che si sono avvalsi dell'illuminato supporto scientifico del compianto Emilio Del Giudice[7], a cui il dott. Roberto Germano fa cenno all'inizio del suo intervento. Lo scopo del lavoro del dott. R. Germano è quello di spiegare, in termini di evidenza scientifica, tutti i fenomeni, che pur evidenti, non hanno ancora una vera e propria dimensione scientifica; intesa come relazione unitaria, per poterli farli rientrare in un solo paradigma di pensiero. Sarebbe come svelare di volta in volta le dinamiche incomprese e riportarle nell'ambito di un unico disegno concettuale. Come dimostra, il dott. R. Germano, nell'analisi dei fenomeni connessi con l'acqua omeopatica!

Il dott. Luca Scotto di Vettimo[8], espone il metodo di preparazione del rimedio omeopatico, dalla individuazione della sostanza di partenza, secondo gli standard e le indicazioni della farmacopea di riferimento, nel caso specifico quella tedesca. E da qui, sino a tutti quei passaggi di produzione, che dalla tintura madre porteranno alla preparazione del rimedio omeopatico, fino ad essere ultramolecolare, e nelle sue forme farmaceutiche: granuli, globuli e gocce. Ciò che risulta interessante da questa esposizione è rilevare che i metodi di preparazione dei rimedi non sono unificati. Infatti si parla di metodo francese, che non è sovrapponibile, naturalmente, in tema di passaggi di produzione, a quello tedesco. Ciò fa sorgere un interrogativo terapeutico al medico! Se la "password" energetica racchiusa in una dose 30 ch, preparata con metodi differenti, possa essere sovrapponibile in termini terapeutici; tenendo anche conto che la maggior parte delle sperimentazioni, riferibili ai vecchi rimedi, sono state effettuate con il metodo tedesco (!?NDA).

Segue la relazione del Prof. Vittorio Elia[9]. Il professore, agli albori della nascita della diatriba "sull'acqua fresca" delle soluzioni omeopatiche infinitesimali, affrontò, da vero uomo di scienza e senza pregiudizi, l'analisi scientifica del fenomeno. Quindi non si affidò alle sue conoscenze pregresse, di tipo chimico, per valutare l'acqua pura omeopatica, con evidenti risultati di assenza di molecole relative alla sostanza di partenza, ma iniziò una ricerca diretta del fenomeno, valutando tutti i parametri, anche fisici, sensibili, in parallelo tra acqua pura omeopatica, ed acqua pura non omeopatica. Si accorse, dai primi esperimenti, che alcune caratteristiche fisiche dell'acqua pura omeopatica risultavano differenti dall'acqua pura non omeopatica, e queste differenze erano considerevoli, e per l'acqua omeopatica si presentavano variazioni delle proprie caratteristiche fisiche che crescevano nel tempo, senza apparente causa. Il prof. V. Elia ogni giorno, con i suoi esperimenti aggiunge sempre di più fattori di conoscenza sulla proprietà dell'acqua pura in generale e oggi, in contatto con il prof. Luc Montagnier, che sta indagando sul ruolo fisiologico della memoria dell'acqua, sta nascendo un concetto nuovo di fisiologia (NDA).

Prende la parola il Sindaco di Napoli dott. Luigi De Magistris, si rallegra della nutrita partecipazione al Congresso e ripercorre il ruolo di Napoli, dal 1822, per la Medicina Omeopatica, culla storica dell'omeopatia, e prende atto del lavoro svolto dai medici nell'attualità, ringraziando la dottoressa A.A. Rodriguez ed il prof. G. Sciaudone. Dice di essersi avvicinato anche lui in passato a cure omeopatiche e di ritenere importante appoggiare una medicina dolce e non invasiva. Prospetta una sua disponibilità ad adoperarsi per la tutela di quei cittadini, sempre in crescita, che si rivolgono al metodo omeopatico, in accordo con l'articolo 32 della Costituzione che tutela il diritto alla salute.

Il sindaco ha rilasciato, in tal senso, le interviste televisive relative all'evento!

Il dott. Andrea A. Aversa[10], a conclusione degli eventi programmati ripercorre il paradigma omeopatico nella operatività dell'arte medica. Puntualizza i principii di riferimento a cui il medico si deve attenere. Partendo dal senso della sperimentazione e del suo impatto visibile sulla energia vitale dell'uomo sano. Invita i presenti ad osservarsi per entrare nella percezione del proprio mondo di sensi e reazioni che sembra non appartenergli per il conformismo di ipotesi preconcette di riferimento. Evidenzia che la malattia si presenta con sintomi dapprima sensoriali legati alle cause e solo dopo si evidenziano gli effetti con i sintomi comuni della malattia. Con molta sagacia fa emergere l'arte del medico omeopatico, impiegata per dipanare il quadro morboso; che fa evidenziare la vera sofferenza del malato. Sofferenza riconoscibile implicitamente nella sperimentazione di droghe immateriali sull'uomo sano e rimedi analogici per la cura del malato. Da qui arriva alla natura della malattia che, per l'assonanza con la droga immateriale sperimentale ed il rimedio di cura, deve anch'essa appartenere alla dimensione della fisica, piuttosto che della chimica, come Hahnemann definisce la "forza vitale".

A conclusione di questa giornata, la tavola rotonda. Prende la parola il dott. Francesco Marino [11]ringrazia di essere stato invitato al Convegno e ricorda che la Medicina Omeopatica, nel suo paradigma metodologico, segue un iter scientifico di verifica, che parte dalla sperimentazione e attraverso il principio di similitudine con la sofferenza del malato, viene prescritto dal medico: la guarigione conferma tutti i passaggi e la bontà del metodo. Ricorda l'efficacia della medicina Omeopatica nelle epidemie importanti in ogni parte del mondo. A conclusione ha parole di stima verso la dottoressa A.A. Rodriguez.

Il professore G. Sciaudone interviene per raccogliere dai relatori le conclusioni del Convegno. Ma prima non può che ricordare, insieme al dott. C. Melodia, che la storia della medicina omeopatica a Napoli non si è mai esaurita ma si arricchisce nel 1970 di una nuova energia con la costituzione da parte della dottoressa A. Alma Rodriguez della LUIMO a Napoli, con l'obiettivo di salvaguardare la conoscenza della dottrina di Hahnemann attraverso un insegnamento plurale fatto da medici di nazioni diverse: prof. Antonio Negro (Italia), dott. Proceso Sanchez Ortega (Messico), dott. Tommaso Pablo Paschero(Argentina), dottoressa Adele Alma Rodriguez (Venezuela).

Tutti i medici e relatori convergono in questo riconoscimento e la tavola Rotonda termina con un applauso di stima ed affetto, seguito da quello del pubblico in sala, diretto alla dottoressa Adele Alma Rodriguez

[1]Presidente LUIMO, Associazione per la Libera Università Internazionale di Medicina Omepatica.

[2] Professore Emerito di Medicina Legale della SUN e Presidente dell'Accademia Medico Chirurgica della Società Nazionale delle Scienze, Lettere ed Arti in Napoli

[3] Onorevole Radicale, vincitrice del Premio Strega 1995, prematuramente scomparsa nel 1994.

[4]Medico Chirurgo – Biologo Segretario della LUIMO

[5]Medico chirurgo direttore ADOCH, Accademia omeopatia classica Hahnemanniana, Follonica

[6]Fisico, autore di numerosi saggi pubblicati da Bibliopolis, CEO di PROMETE S.R.L. CNR Spin off

[7] Emilio Del Giudice (Napoli, 1º gennaio 1940 – Milano, 31 gennaio 2014) è stato un fisico italiano che ha lavorato nel campo della materia condensata. Fisico teorico e pioniere della teoria delle stringhe nei primi anni settanta, in seguito divenne noto per i suoi studi con Giuliano Preparata all'Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN). È anche noto per le sue qualità di divulgatore, in particolare sulla meccanica quantistica.

[8]Farmacista, direttore farmaceutico C.E.M.O.N. s.r.l.

[9]Professore Associato di Chimica-Fisica, Dipartimento di Scienze Chimiche, Università Federico II di Napoli

[10]Andrea Antonio Aversa, medico chirurgo, docente LUIMO

[11]Medico chirurgo, Presidente per l'Italia della LIGA e Vice Presidente della FIAMO