Il 26 aprile scorso il dr. Melodia ha tenuto presso la LUIMO una conferenza sulle allergie e la Medicina Omeopatica. Di fatto è stata una chiacchierata tra il dr. Melodia ed il dr. Vincenzo Rocco. Ecco il testo scritto del colloquio.

V. Rocco – La malattia allergica ha assunto nel tempo una importanza sempre crescente e rappresenta una vera e propria calamità sociale; ogni anno aumenta il numero delle persone allergiche e spesso anche in fasce di età più avanzate; tutto ciò a cosa è dovuto?
C. Melodia – Le statistiche a disposizione indicano un aumento costante dei malati di forme allergiche. Riscontriamo una maggiore incidenza progressiva nei bambini, soprattutto per quanto riguarda le allergie stagionali, con una percentuale mondiale, relativa a tutte le età, che si avvicina al 15/20 % della popolazione e va osservato che vi è una incidenza maggiore nel sesso maschile rispetto a quello femminile, con un rapporto di circa di 10 a 8; in particolare in Italia il “popolo” degli allergici supera i 10 milioni. Inoltre ogni anno si scoprono “allergici” anche in fascia di età avanzata!
Va sottolineato che questi dati, in crescita,  sono veramente preoccupanti ed allarmanti dal punto di vista socio sanitario perché legati al cosiddetto progresso o antropizzazione tipici del nostro tempo e per l’aspetto meramente sociale invalidante sul piano scolastico e lavorativo; la controprova è rappresentata dal fatto che statisticamente le forme allergiche risultano direttamente proporzionali al grado di civilizzazione e quindi sono evidentemente collegate a tutte le circostanze proprie di un ambiente antropizzato in senso lato. In particolare va segnalato anche, nella evoluzione della pratica medica, la tendenza ad un approccio medico-specialistico che opera soprattutto in modo settoriale e non unitario con la conseguenza di creare spesso sulla unità biologica del corpo umano, con uno sconsiderato uso di farmaci nella prima infanzia, come vedremo,  più disordine che benefici!    

V. Rocco – Quindi potremmo considerare la malattia allergica come una malattia legata alla evoluzione delle abitudini umane, ad un ambiente cambiato e antropizzato? Ma a quando risalgono le descrizioni delle prime forme allergiche, quando furono descritte la prima volta in medicina ?
C. Melodia – La prima volta che fu usato il termine allergia in letteratura medica fu nel 1906 ed emerse dai lavori di due pediatri di Vienna Béla Schick e Clemens von Pirquet che osservarono per primi come il sistema immunitario, se sollecitato impropriamente, potesse svolgere anche un ruolo dannoso per il proprio organismo; come avveniva dopo la somministrazione di siero eterologo o del vaccino del vaiolo utilizzato a scopo terapeutico nel malato. Comunque anche in precedenza, come si legge in letteratura medica e anche omeopatica Boericke ed altri parlano di riniti stagionali che venivano definite “febbre da fieno” e di asma stagionale. Quindi anche se in percentuale ridotta le forme allergiche ci sono sempre state. Hahnemann, padre della medicina omeopatica, descrisse l’evoluzione delle malattie del genere umano (Filogenesi) nel suo trattato le “Malattie Croniche” come una progressione centripeta e peggiorativa complessiva dello stato di salute dell’uomo, dovuta soprattutto a pratiche mediche o di igiene non appropriate. Osservò che le malattie dell’umanità erano manifestazioni cliniche solo apparentemente diverse ma prodotte da cause comuni  intrinseche all’organismo che chiamò appunto “malattie croniche”. Insomma dimostrò che malattie differenti nello stesso organismo rappresentano l’evoluzione predisponente di quelle che le hanno precedute e che a loro volta hanno una prima causa interna;  quindi non possono essere considerate come fenomeni isolati o casuali : “nulla è causa di se stesso”, Hahnemann!  

V. Rocco – Comunque le “allergie” risultano in costante aumento nell’ultimo periodo storico della umanità quindi è fuor di dubbio che, come già accennato, avranno anche una relazione causale con lo stile di vita dei “nostri tempi”. Vogliamo analizzare le cause? Ad esempio: vaccinazioni, alimenti industriali, inquinamento (polveri sottili), circolazione di piante provenienti da altri paesi, ecc.
C. Melodia – Da un punto di vista strettamente descrittivo  bisogna distinguere fra cause determinanti e cause che sostengono ed evidenziano la condizione allergica. Cioè da una parte abbiamo gli stimoli che scatenano la manifestazione allergica o allergeni; risulta chiaro che detti stimoli o allergeni non rappresentano la causa ma sono solo responsabili occasionali della malattia anche perché nella stessa persona variano nel tempo e quelli che vengono aboliti con vaccinazioni mirate lasciano il posto a nuove sensibilità individuali che spesso, dopo dette pratiche, aumentano improvvisamente di numero, o la reazione allergica si tramuta in un’altra forma: da eczema a rinite e ad asma ...
D’altra parte è facile riconoscere nel malato allergico una predisposizione intrinseca o idiosincrasia o disordine immunitario che lo fa reagire biologicamente in modo sconsiderato e disordinato  a sollecitazioni che in altre persone rientrano nella normale omeostasi.  
-    Quindi da un punto di vista della letteratura medica, in particolare per gli ultimi orientamenti in immunologia, si ipotizzano le seguenti cause di aumento della popolazione allergica: la crescente pratica vaccinale, l’eccessivo igiene, l’uso eccessivo di antibiotici nei bambini, l’ambiente inquinato; in particolare l’aria con un contenuto elevato di polveri sottili etc.
-    A tutto ciò si aggiunga uno stravolgimento complessivo delle abitudini alimentari che vanno dalla produzione degli alimenti, anche fuori stagione e con trattamenti chimici inopportuni, al regime alimentare estremamente disordinato e sbilanciato in termini di principi alimentari; il che è un fatto culturale emergente e contrario alle tradizioni.
-    D’altra parte, come vedremo, il medico omeopata, forte della propria conoscenza della sperimentazione pura di droghe sull’uomo sano e della applicazione delle stesse, rimedi, secondo il principio della similitudine (analogia tra sintomi del malato e quelli del rimedio) osserva la relazione ambiente-persona unitariamente. Tutto ciò per trovare e valutare il risultato sintomatologico individuale della persona umana anche relativo ad una implicazione esterna sull’organismo di vario tipo, farmacologico ed altro, e a valutarla complessivamente attraverso “La legge di guarigione di Hering”. In pratica, invece di ricercare nella alterazione biologica un significato clinico e terapeutico, il medico omeopata osserva il divenire dei sintomi, spesso emersi dopo un evento invasivo sull’organismo, come vaccinazioni o  come avviene in particolare con il trattamento esterno di eczemi e successiva soppressione farmacologica. Queste osservazioni minuziose, in termini di sintomi complessivi del malato, portano il medico omeopata a giungere ad una diagnosi unitaria di rimedio omeopatico; esso interverrà sulle vere cause predisponenti della malattia. D’altra parte, al di fuori della sintomatologia complessiva del malato, non si può arrivare alla cura dello stesso con la sola lettura della indagine quantitativa delle alterazioni dosabili; inconoscibilità della malattia a partire dalla lettura dei suoi effetti (immunoglobuline, eosinofilia, allergeni specifici etc.).  

V. Rocco – Quando possiamo parlare di reazione allergica? In pratica cosa è una allergia nella accezione comune e cosa avviene all’organismo?  
C. Melodia – Con il termine generico “allergia” si fa riferimento ad una alterazione del sistema immunitario nel senso di una regolazione alterata e di una risposta reattiva eccessiva e non necessaria a sostanze “allergeni”che in genere sono “tollerate” dall’organismo normale.

V. Rocco – Ma come avviene che un sistema (immunitario) di protezione si scompensa ed, in presenza di alcune sostanze o “allergeni” diventi dannoso per il proprio organismo?
C. Melodia – Da un punto di vista semplicemente descrittivo fisiopatologico possiamo riscontrare che il sistema immunitario nella malattia allergica perde il suo equilibrio e conseguentemente anche il suo ruolo naturale di protezione e crea danni allo stesso organismo; spesso sollecitato da stimoli occasionali a cui mostra una esagerata idiosincrasia.
-    Avviene una vera e propria perdita della regolazione dell’equilibrio funzionale per disordine intrinseco dell’omeostasi. Gli immunologi parlano di risposta eccessiva  o esagerata ad alcuni stimoli. Ma tutto ciò in medicina omeopatica, in assenza di sintomi soggettivi e peculiari del singolo malato, non ha un valore diagnostico; come abbiamo visto!

V. Rocco – Quali organi e funzioni vengono coinvolti in una reazione “allergica” e cosa succede?
C. Melodia – Sempre da un punto di vista descrittivo fisiopatologico si può affermare che le manifestazioni allergiche possono coinvolgere vari organi o apparati e relative funzioni. Ciò dipende dalla predisposizione dell’organismo del momento. Ma come abbiamo detto lo stesso individuo può manifestare nel tempo una compromissione organica differente, di solito seguendo tappe peggiorativa in termini di economia generale dell’organismo; specialmente se viene trattato in modo inappropriato.
-    Le manifestazioni allergiche possono essere: congiuntivite, rinite, prurito (sine materia), eczema (atopia), dermatiti da contatto, asma (anche laringospasma e croup), orticaria ( edemi, anche di Quincke) fino allo shock anafilattico. A tutto ciò aggiungiamo anche le malattie autoimmuni che hanno i propri allergeni insiti nello stesso organismo come strutture irriconoscibili biologicamente al proprio sistema immunitario o colpite come elementi biologici estranei (non “self”).

V. Rocco – La malattia allergica è dovuta anche a cause predisponenti o genetiche !?
C. Melodia – Naturalmente c’è un rapporto di tipo predisponente genetico che emerge in genere dalle storie familiari del malato. Queste, mentre evidenziano un aumento della incidenza di allergia in figli di entrambi i genitori allergici, pur non risultando determinanti, presentano  una probabilità del 40/60%. Inoltre si evidenzia che non si eredita la idiosincrasia mirata verso lo stesso allergene! Per esempio il tipo di rinite può scatenarsi con un allergene inalante differente o per assunzione di cibo diverso; o la stessa natura dell’allergia può essere differente rispetto al proprio genitore o genitori.

V. Rocco – Il fatto che “l’allergico” non erediti la sensibilità ad un certo allergene ma eventualmente l’allergia e che lo stesso allergene vari nell’arco della vita, come il tipo di reazione, fa riflettere su causa ed effetto!
C. Melodia – Risulta evidente che la reazione allergica, come dice il termine reazione, viene apparentemente (vedi in precedenza) scatenata da un qualcosa di esterno che prende il nome di “allergene” all’organismo mentre la causa è insita nell’organismo e viene solo svelata da uno stimolo (allergene) opportuno! Perché la causa è insita in una alterata capacità reattiva dell’organismo come descritto da Hahnemann nelle “Malattie Croniche”.

V. Rocco – Quali sono gli allergeni o cause scatenanti la reazione allergica?  
C. Melodia – Solo per una mera descrizione analitica, ma che in Medicina Omeopatica non ha significato diagnostico, va detto che l’allergene o stimolo scatenante la reazione allergica può essere di diversa natura: di tipo biologico, chimico, fisico ed alle volte in conseguenza a stati psicologici che scatenano un reazione intrinseca indiretta. In pratica ogni allergico potrebbe essere allergico ad una sostanza peculiare e reagire con modalità peculiare.  
-    Biologico: inalanti organici, acari della polvere, alimenti, punture di insetti o inoculazione di sostanze organiche; sieri ed altro etc.
-    Chimico: farmaci, nichel solfato (introdotto anche con alimenti), metabisolfito, coloranti alimentari e altre sostanze strettamente individuali.
-    Fisico: stimolazione pressoria, luce solare, calore etc.
-    Conseguenza di stati emozionali: come piangere, ridere, cantare, gridare etc. (asma intrinseco!)

V. Rocco – Allora gli stimoli o “allergeni” hanno sempre un carattere di individualità?
C. Melodia – Sia gli stimoli o allergeni o il tipo di reazione hanno sempre carattere di individualità per cui uno stimolo è efficace solo se il malato è reattivo a quel tipo di stimolo indipendentemente dalla categoria dello stesso (esempio: inalanti o veleno di insetti etc.) e la sensibilità può variare nel tempo nello stesso individuo sia per tipo di allergene che per tipo di reazione e quindi, come vi farò vedere con degli esempi, presentarsi in modo peculiare in ogni persona!

V. Rocco – Allergie e intolleranze alimentari sono la stessa cosa?
C. Melodia – Siamo nell’ambito delle definizioni. In definitiva i meccanismi di attivazione sono immediati nell’allergia e ritardati nella intolleranza in quanto seguono strade reattive differenti.

V. Rocco – Come è possibile che sostanze naturali come gli alimenti possano creare  risposte dannose all’organismo che le introduce?  
C. Melodia – Come emerge dalle precedenti argomentazioni si comprende come in definitiva la responsabilità della idiosincrasia non sia a carico della sostanza introdotta (o inalata) ma risiede in una predisposizione intrinseca all’organismo che “rigetta” in qualche modo quell’alimento o altro. Il fatto osservato che gli alimenti più usati o abusati da quella persona siano quelli più incriminati a determinare sofferenza la dice lunga sulla alterata sensibilità predisponente che si orienta nella direzione del rifiuto o della incapacità metabolica con sofferenze di varia natura! Infatti spesso basta, se si tratta di alimenti, alleggerire le sofferenze con una dieta di esclusione e di rotazione. Ma va sottolineato che detta pratica non guarisce dalla tendenza alla idiosincrasia ma toglie solo l’occasione. Infatti se si incomincia ad introdurre un nuovo alimento, che prima per lo stesso paziente non era “allergizzante o tossico”, e lo si introduce con assiduità, l’organismo allergico a breve o medio termine manifesterà un idiosincrasia, nuova, verso suddetto alimento. Basta leggere con arguzia le analisi delle IgE specifiche e osservare come nel tempo, l’esclusione degli alimenti incriminati con positività, porti successivamente alla comparsa di positività degli alimenti che hanno sostituito i precedenti; come in un circolo vizioso senza apparente via di uscita (come abbiamo visto per la vaccinazione orientata).

V. Rocco – Da quanto emerge allora quali sono le cure convenzionali previste per le allergie in generale?
C. Melodia – Le cure, come abbiamo accennato sono orientate proprio ad impedire i “meccanismi” della allergia piuttosto che alla persona allergica in quella sua forma peculiare ed unitamente a tutte le sue circostanze fisiopatologiche che emergono dalla sua storia clinica o biopatografica.
L’orientamento terapeutico convenzionale si propone:    
-    1) di impedire il contatto con l’allergene evitando se possibile che ciò avvenga (possibile solo con gli alimenti e sostanze conosciute. Impossibile o quasi con gli inalanti)!
-    2) di utilizzare presidi farmacologici che agiscono sui meccanismi della reazione allergica preventivi e acuti (antistaminici, broncodilatatori, cortisonici e cardiotonici nelle situazioni di reazioni istaminiche gravi).
-    3) di utilizzare una terapia (vaccini) mirata a desensibilizzare l’organismo verso un certo allergene in modo orientato.

V. Rocco – Con la cura desensibilizzante quindi possiamo guarire dall’allergia?
C. Melodia – Come ho riferito precedentemente la risposta è assolutamente no! In quanto, ammesso che si assumano vaccini per tutti gli allergeni sensibili, e si desensibilizzi l’organismo dai suddetti, la desensibilizzazione non toglie la predisposizione del soggetto allergico che continuerà a sensibilizzarsi vero nuovi soggetti allergizzanti!

V. Rocco – La Medicina Omeopatica di fronte alla malattia allergica come si comporta?  
C. Melodia – La Medicina Omeopatica parla di “malato” di quella “forma” allergica e non di malattia. Ciò sta ad indicare un diverso approccio che non si serve dei parametri della malattia ma della sintomatologia singolare del malato!
Inoltre il medico omeopatico studia la vita del paziente o storia biopatografica ed osserva l’andamento della malattia intesa come evoluzione della stessa. È interessante notare che l’ontogenesi della malattia di un malato o sviluppo della malattia nello stesso soggetto sia coerente con la filogenesi delle malattie ( o storia della evoluzione) del genere umano e quindi con la legge di guarigione. Hahnemann raccolse i dati della letteratura medica esistente alla sua epoca e notò che le malattie del genere umano avevano avuto un andamento dall’esterno verso l’interno, ovvero storicamente il primo apparato colpito era stato essenzialmente quello tegumentario (pelle) con manifestazioni come la lebbra e la scabbia nei riguardi dell’aspetto cronico. Notò anche che dal XVI secolo in poi con l’introduzione di sostanze e di unguenti farmacologici queste manifestazioni esterne andarono via via sparendo ma allo stesso tempo le malattie del genere umano si diversificarono e si insediarono più all’interno, apparato respiratorio (TBC), secretore come reni ed intestino con l’aggiunta delle malattie veneree ed implicazioni neurologiche ed altro. Hahnemann, in definitiva trovò una relazione tra la storia delle malattie del genere umano con la storia della evoluzione clinica di un singolo malato dalla nascita; trovò un parallelismo tra filogenesi (storia dell’evoluzione) delle malattie ed l’ontogenesi (sviluppo) della malattia individuale. Ovvero osservò che le prime manifestazioni morbose dell’infanzia sono proprio implicazioni dell’apparato tegumentario (crosta lattea, eczemi, esantemi). La soppressione (farmacologica, vaccinale ed altro. NDA) di queste manifestazioni, che rappresenterebbero un tentativo ontogenetico di recuperare un equilibrio primitivo, comporterebbe un successivo tentativo dell’organismo che, in accordo con il secondo principio della termodinamica avrebbe implicazioni peggiori del primo in tema di gravità della malattia  interessando organi via via più vitali. Tutto ciò è in accordo con il fatto che gli eczemi atopici sono percentualmente più presenti in età pediatrica e a questi seguono poi implicazioni più invalidanti come manifestazioni respiratorie fino a patologie degenerative e lesionali più probabili nella seconda e terza età!    

V. Rocco – Quindi esiste una relazione tra problemi della pelle e allergia respiratoria. Come interpreta questa relazione il medico omeopata?
C. Melodia – La più volte citata “legge di guarigione di Hering” rappresenta un presidio di valutazione prognostico indispensabile per il medico omeopatico. La legge è in accordo con il secondo principio della termodinamica; come abbiamo visto con la filogenesi delle malattie. La legge infatti evidenzia come i processi morbosi nel processo di guarigione seguano una direzione inversa alla ontogenesi della malattia e vadano dall’interno all’esterno, dall’alto verso in basso e con una temporalità inversa al loro apparire; ovvero gli ultimi sintomi saranno i primi a sparire mentre i primi lo faranno in ultimo. Tutto ciò è in accordo con l’ontogenesi ( sviluppo) della malattia . Infatti abbiamo visto come le malattie allergiche della prima infanzia sono strettamente eczemi e spesso sono seguite da rinite o asma negli anni successivi o per qualche tempo le due condizioni si alternano; come avviene anche nella psoriasi. Il medico omeopata verifica, in accordo con la legge citata, che la cura dell’asma è seguita dal “ritorno” della eruzione cutanea anche se di vecchia data. Questo “ritorno” o effetto centrifugo indica una potenziale reversibilità dell’organismo in tema di recupero della propria salute; che altrimenti andrebbe in direzione centripeta con implicazioni prognostiche peggiori. Inoltre il ritorno dell’eczema “primitivo” , sempre presente nelle storie delle allergie, favorisce un ulteriore passo terapeutico che porterà, con la guarigione (non soppressiva) dell’eczema stesso, ad un equilibrio iniziale dell’organismo!

V. Rocco – Quindi il medico omeopatico non ha bisogno di conoscere a cosa si è allergici per somministrare un farmaco omeopatico desensibilizzante?  
C. Melodia – No! Anche se il Lancet riportò un esperimento compiuto dal dott. Reilly su un gruppo di pazienti allergici a sostanze inalanti con le quali furono preparati farmaci omeopatici ed ottenne effetti considerati positivamente. Questo esperimento in verità era basato con un principio di identità senza seguire la prassi omeopatica! Come tutti gli esperimenti descritti dal Lancet in tema di Medicina Omeopatica.  

V. Rocco – Allora il metodo Omeopatico quali ricerche fa per curare il malato di allergia?
C. Melodia – Lo studio della sperimentazione omeopatica fa emergere “l’inconoscibilità della malattia” a partire dalle evidenze; come ho detto in precedenza. Ovvero le cause della stessa non vanno confuse con le evidenze quantificabili. Di conseguenza ogni malato è portatore di una sintomatologia specifica che non dipende dal tipo di allergene!!

V. Rocco – Significa quindi che il medico omeopatico non dispone del farmaco per curare l’asma sensibile alle graminacee piuttosto che alla  parietaria o all’ulivo?
C. Melodia – Il medico omeopatico dispone di una banca dati di sintomi sperimentali prodotti da rimedi che possono essere analogici ai sintomi del malato allergico, non solo in relazione alla unicità della sua reazione allergica, ma anche a tutto l’individuo unitariamente!

V. Rocco – Ma di quale meccanismo di azione è fornito il rimedio omeopatico per agire sulla reazione allergica?  
C. Melodia – Piuttosto che di meccanismo di azione, improbabile in un rimedio infinitesimale e la maggior parte delle volte immateriale, parliamo di proprietà del rimedio che esso manifesta nella sperimentazione di produrre sintomi che cureranno per analogia il malato.

V. Rocco -  Quindi la cura ha una impostazione differente rispetto alla cura convenzionale; in medicina omeopatica non parliamo di rimedi omeopatici sostitutivi degli antistaminici, cortisonici, vaccini?
C. Melodia – Assolutamente no!
-    L’approccio omeopatico è di tipo Ippocratico ed esclusivamente sintomatologico, per cui un rimedio può essere efficace in più forme di malattia ed una forma di malattia può essere curata scegliendo un rimedio adatto che può rivelarsi diverso da persona a persona anche se portatrici della stessa malattia.

V. Rocco – Da tutto ciò si evince che il medico omeopatico dirige la sua azione terapeutica sulla predisposizione del malato e non della malattia. Ma rispetto all’ambiente inteso come igiene ambientale come si regola il medico omeopatico fornisce indicazioni e quali?
C. Melodia – Il medico omeopatico ha una impostazione metodologica di tipo umanistico e vitalistico neoippocratico per cui è attento ad ogni relazione ambientale del malato a partire da quella psichica a finire a quella alimentare.
-    Naturalmente il medico consiglia un regime alimentare mirato a supportare la terapia e con esclusioni che si consigliano caso per caso!

V. Rocco – Infine, c’è differenza tra intervento acuto e cronico nella cura della malattia allergica?         
C. Melodia – Naturalmente essendo la medicina omeopatica soprattutto preventiva in quanto agisce sulla “pre”disposizione del malato o cause, la cura migliore è proprio quella cronica da effettuare in un periodo di quiescenza della sintomatologia!
-    La cura cronica avviene con rimedi specifici a lunga azione ma anche la cura acuta può essere effettuata usando rimedi specifici corrispondenti come negli esempi che seguono volutamente limitati a patologie clinicamente semplici visto lo scopo divulgativo del nostro incontro odierno.

V. Rocco – Si dice che in omeopatia contano molto i sintomi mentali, il carattere della persona. Che relazione c’è tra questi sintomi e le allergie?
C. Melodia – La sperimentazione dei rimedi omeopatici su sperimentatori sani ha fatto emergere un cambio sintomatologico che ha interessato il piano mentale, generale e fisico in modo unitario. Il successo della prescrizione del rimedio quindi soggiace ad una necessaria scelta analogica e speculare tra i sintomi del malato e quelli che il rimedio ha prodotto nella sperimentazione; i sintomi mentali quindi rappresentano un indispensabile contributo di caratterizzazione peculiare irrinunciabile per la prescrizione del rimedio come vedremo negli esempi che seguono.

Alcuni esempi a titolo esemplificativo di rimedi omeopatici relativi solo alla cura acuta di parossismi di riniti e congiuntiviti allergiche. NB. la prescrizione di questi presidi è di competenza del medico!  


RIMEDI ACUTI CORIZZA E CONGIUNTIVITI ALLERGICHE  (COSIDDETTA FEBBRE DA FIENO)
ESEMPI DI QUADRI SINTOMATOLOGICI CARATTERISTICI
 Dott. Carlo Melodia

Allium cepa
Caratteristiche: sonnolenza e sbadigli, profusa lacrimazione non escoriante, scolo nasale escoriante (il contrario di Euphrasia).
Generali:
Il paziente è l’immagine della allergia (lacrimazione e scolo nasale).
Peggiora in una stanza calda e migliora all’aria aperta.
Sensazione di bruciore nel naso, gola, vescica e pelle.
Sensazione di calore ardente su diverse parti del corpo.
Mente:
Negli stati di sofferenza acuta vi è sonnolenza, sbadigli, malinconia.
Occhi:
Arrossamento e bruciore. Profusa lacrimazione acquosa e non escoriante (scolo nasale escoriante). (il contrario di Euphrasia). Di solito l’occhio sinistro è più infiammato. Sensibilità alla luce.
Naso – respiratorio:
Starnuti, specialmente entrando in una stanza calda. Rinorrea profusa, di tipo acquoso, estremamente corrosiva (escoriante), contemporanea profusione di lacrimazione acquosa e non irritante o escoriante.
In aggiunta ci può essere: corizza fluente con cefalea, tosse e raucedine.

Aralia racemosa
Caratteristiche: sensibilità alle correnti d’aria, rinite retro nasale, scolo nasale che produce escoriazione e fissurazione ali del naso.
Generali:
Soggetto con grande sensibilità alle correnti d’aria.
Mente:
Paura della malattia polmonare.
Naso:
Starnuti frequenti. Bruciore retro nasale (rinite retronasale) causato da muco acre. Scolo nasale acquoso, abbondante, escoriante e fissurante le ali del naso, di sapore salato, acre, aggravato dalle correnti d’aria.

Apis mellifica
Caratteristiche: gonfiori > applicazioni fredde, sensazione di trafitture, acute ed improvvise.
Generali:
I sintomi sono caratterizzati da sensazione di gonfiore, bruciore, puntura e sono irritanti, migliorano con il fresco e le applicazioni fredde.
Mente:
Irritabile e scontento di tutto oppure scoraggiato con lacrime (isteria).
I bambini lanciano grida improvvise e acute durante il sonno.
Occhi:
Palpebre gonfie, edematose, infiammate: bruciano e pungono. Congiuntiva rosso brillante, gonfia. Lacrimazione, calda, bollente. Fotofobia. Dolori improvvisi trafiggenti.
Naso:
Punta del naso fredda, gonfiore, rossore, edematoso con dolori taglienti; corizza peggiorata dal caldo e migliorata dal fresco.

Arsenicum album
Caratteristiche: agitazione psico – fisica, bruciori > dal caldo, lacrimazione escoriante, calda e bruciante.
Generali:
Pazienti agitati mentalmente ma stanchi fisicamente, con desiderio di cambiare posizione continuamente. I dolori sono avvertiti come brucianti e paradossalmente migliorano con le applicazioni calde o bollenti (Apis con applicazioni fredde).
Mente:
Ogni sintomatologia fisica è vissuta con ansietà fino all’angoscia, agitazione spesso con paura di morire; alle volte scoraggiato con sfiducia verso le medicine che pensa siano inutili.
Occhi:
Bruciore, dolenzia, con lacrimazione acre ed escoriante, calda e bruciante. Occhi arrossati. Edema attorno agli occhi.
Naso:
Scolo nasale, scarso, acquoso, escoriante. Il naso sembra ostruito. Starnuti che non migliorano. La corizza allergica è peggiorata all’aria aperta; migliorata al chiuso.

Arsenicum iodatum
Caratteristiche: scolo nasale persistente, irritante, corrosivo; mucosa: rossa, infiammata, irritata, gonfia; pizzica e brucia.
Generali:
Il rimedio è adatto quando lo scolo nasale è persistente, irritante, corrosivo. Lo scolo irrita la membrana da cui esce ed i tessuti su cui scorre. Lo scolo può essere fetido, acquoso e la membrana mucosa è sempre rossa, infiammata, irritata, gonfia; pizzica e brucia. Aggravato dal freddo con desiderio di aria aperta.
Mente:
Irritabilità, impazienza, avversione ed incapacità per il lavoro.
Occhi:
Dolenzia degli occhi; irritazione, rossore. Palpebre superiori dolenti e gonfie. Lacrimazione aggravata all’aria aperta.
Naso:
Corizza e raucedine peggiorata al mattino con occhi arrossati, lacrime escorianti, naso gonfio, sente la testa gonfia. Scolo liquido acquoso, escoriante, dalle narici posteriori ed anteriori, che bruciano ed irradiazione del bruciore agli occhi; starnuti. Irritazione e solletico del naso con costante desiderio di starnutire.

Euphrasia
Caratteristiche: lacrimazione acre ed escoriante, scolo nasale non irritante (contrario di Allium c.).
Generali:
Utile soprattutto nella infiammazione delle membrane congiuntivali dove si produce abbondante lacrimazione. Il paziente migliora all’aria aperta. Cura affezioni catarrali dell’occhio e del naso. La lacrimazione è acre mentre lo scolo nasale non è escoriante (il contrario di Allium Cepa).
Mente:
Taciturno con avversione per la conversazione; distrazione. Indifferenza, indolenza, malinconia.
Occhi:
Lacrimazione di secrezione acre. Gli occhi lacrimano continuamente. La lacrimazione è corrosiva e lo scolo nasale non escoriante. Scolo spesso ed escoriante che esce liberamente. Bruciore e gonfiore delle palpebre; con tendenza a batterle continuamente.
Naso:
Corizza, fluente, profusa, non escoriante, con tosse violenta ed abbondante espettorazione.

Dulcamara
Caratteristiche: < con i cambi di tempo improvvisi, corizza asciutta con cefalea che migliora con lo scolo.
Generali:
Le manifestazioni catarrali si manifestano con i cambi di tempo improvvisi. Raffreddori estivi soprattutto quelli da fieno tardivi. La corizza può essere asciutta o secernente. La corizza asciutta è accompagnata da cefalea che migliora con il presentarsi dello scolo.
Mente:
Molto impaziente ed agitato senza sapere cosa vuole e rifiuto di cose che si erano chieste. Irritabilità con confusione e difficoltà a trovare la parola giusta.
Occhi:
In estate: profusa lacrimazione, acquosa, peggiorata all’aria aperta.
Naso:
Corizza secca. Completa ostruzione del naso. Si tappa durante il tempo freddo umido.

Nux vomica
Caratteristiche: dolori prementi, insopportabilità e ipersensibilità a tutto, prurito.
Generali:
Grande sensibilità agli stimoli esterni, luce, rumori, musica, odori; durante la malattia ipersensibilità a tutti i sintomi anche di poco conto. Il paziente non sopporta nulla. Si aggrava con il freddo, il vento, con i cambiamenti di tempo, con i cibi freddi, lavandosi con acqua fredda.
Mente:
Irritabile, sgarbato spesso con linguaggio offensivo. Se la prendono con chi sta loro vicino come se fossero la causa della propria malattia.
Occhi:
Congiuntiviti primaverili. Occhi cerchiati e lacrimosi. Dolori prementi e tensione negli occhi, specialmente aprendoli e guardando la luce. Occhi infiammati con rossore o tumefazione della sclerotica ovvero della congiuntiva.
Naso:
Prurito insopportabile nel naso. Sensibilità e rossore infiammatorio dell’interno del naso. Otturamento del naso, talvolta da un lato solo, e spesso con prurito delle narici e scolo di muco. Corizza, specialmente la mattina o la notte e corizza secco, con calore e peso alla fronte, ed otturamento delle narici. Corizza fluente il giorno o la mattina, con aridità ed otturamento, notturno del naso. Raspio nel naso o nella gola, calore nelle narici e starnuto frequente durante la corizza.

Ranunculus bulbosus
Caratteristiche: gonfiore, infiammazione, rossore, sensazione di escoriazione.
Generali:
Aggravamento con i cambi di tempo e di temperatura; il freddo umido, passando da un posto caldo ed uno freddo; con le correnti d’aria; con il movimento, il tatto.
Mente:
Pusillanimità ed inquietudine alla sera, collerico al mattino al risveglio, paura della solitudine.
Occhi:
Prurito negli occhi, infiammazione degli occhi e lacrimazione. Bruciore, sofferenza e dolore acuto nelle palpebre. Dolore acuto e bruciore all’angolo dell’occhio come da escoriazione. Dolore acuto nell’occhio come da fumo.
Naso:
Febbre da fieno. Naso gonfio, rosso ed infiammato con dolori tensivi e molte croste all’interno. Ostruzione del naso soprattutto in una stanza con dolori come da escoriazione. Copioso scolo di muco viscido dal naso.

Sabadilla
Caratteristiche: parossismi spasmodici seguiti da lacrimazione, starnuti violenti.
Generali:
Il rimedio ha una forte elettività per le prime vie aeree e le mucose digestive. La pratica clinica ha evidenziato che agisce bene su persone con costituzione debole, pelle chiara, capelli chiari e muscoli atonici. La rinite stagionale si presenta con starnuti in parossismi spasmodici seguiti da lacrimazione; scolo abbondante da naso di tipo acquoso; viso molto caldo e palpebre rosee e brucianti.
Mente:
Nervoso, timido con facili sussulti. Ogni sforzo mentale provoca mal di testa e tendenza al sonno.
Occhi:
Dolore acuto bruciante negli occhi. Rossore del lembo delle palpebre. Lacrimazione, soprattutto camminando all’aria aperta, guardando il chiarore, tossendo, sbadigliando.
Naso:
Starnuti violenti, spasmodici, scuotono l’addome e segue lacrimazione. Corizza fluente con lineamenti alterati e testa confusa. Ostruzione delle narici alternativamente.

Sanguinaria
Caratteristiche: alternativamente fluente e secca, bruciore, pressione, sensazione di screpolatura delle mucosse
Generalità:
Nelle fasi acute le guance sembrano verniciate di rosso e sono brucianti; pupille dilatate. Il paziente avverte sensazioni brucianti delle mucose come da acqua bollente. Sensazione che le mucose siano molto secche e si screpolino.
Mente:
Inquieti, agitati, ansiosi, irritabili, di cattivo umore e diminuzione della memoria.
Occhi:
Bruciore e secchezza negli occhi seguita da lacrimazione copiosa. Rossore degli occhi al mattino.
Naso:
Corizza fluente con frequenti starnuti peggio nella narice destra. Corizza, acquosa, acre; con pizzicori; con dolore da pressione alla radice del naso e punture nel naso. Corizza alternativamente fluente e secca. Perdita dell’odorato e del gusto.

Sticta pulmonaria
Caratteristiche: bruciore, pesantezza, secchezza.
Generali:
Il malato peggiora di notte, all’inizio della primavera, coi cambi di tempo, con il movimento. Irritazione del faringe con mucosità che provengono dalle narici posteriori. Secchezza del naso, del velo del palato. Si soffia il naso senza risultato. Mal di testa da corizza secca.
Mente:
Desiderio di parlare, di chiacchierare con difficoltà di concentrare la mente.
Occhi:
Dolore come se gli occhi fossero infiammati. Congiuntivite catarrale. Bruciore delle palpebre e pesantezza dei bulbi chiudendo gli occhi o ruotandoli, che aumenta durante l’intero giorno.
Naso:
Sensazione di pesantezza alla radice del naso, secchezza estrema del naso, senza secrezione ed incessanti starnuti.