Mi è già successo un’altra volta. Avevo immaginato che il tizio che rispondeva, non so quale professore universitario esperto di virus, non avesse compreso l’oggetto della discussione.

Poi, a distanza di qualche anno si è ripresentata. In un blog di commento della lettera che il dr. Roberto Gava, assieme a molti altri medici, ha inviato al Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità. In questa lettera, in cui sostiene che il medico agisce in scienza e coscienza e che se decide di non far vaccinare un bambino è consapevole di quello che fa, comunica anche che l’osservazione clinica di bambini, in seguito a vaccinazione, indica alterazioni fisiologiche e del comportamento. Nel blog di commento, la s.ra Emanuela Rossi dell’Università di Bologna afferma: “E' specificato che è solo osservazione clinica, quindi scientificità ZERO. Stanno parlando di dati non dimostrabili, non ripetibili, che sostengono solo loro”.
Ecco è la seconda volta. L’aveva detto anche quel virologo. Loro, i professori delle Università, quelli che hanno laureato i medici che osservano i loro pazienti, sostengono che l’osservazione clinica sia priva di scientificità.

E’ oramai mia convinzione che la parola “scientifico, scienza” sia un oggetto di marketing. Certe persone, lo usano, lo consumano, associano il termine scienza a quello di verità assoluta, scientifico come companatico di qualsiasi azione umana. “Attenzione, non è scientifico!” è un po’ come dire che si sta facendo peccato, si andrà all’inferno. Quello che ci aspetta, se non siamo scientifici, è gravissimo. Non fa nulla se la civiltà è vissuta senza la scienza per decine di migliaia di anni. Gli egizi, i greci, i Romani, gli Incas, i Maya vivevano senza la scienza. L’homo sapiens sapiens non ha avuto bisogno di scienza per ottantamila anni. Noi invece massa damnationem, dopo l’avvento di Galileo nuovo Salvatore, moriremo fra orribili fiamme, nel girone di quelli che osano pronunciare frasi non scientifiche, osano dire e vedere cose che la scienza (ma quale scienza?, alcuni scienziati!) non sa o non vuole spiegare. Perché proviamo a osservare il mondo senza filtri, senza preconcetti, provando a mettere tutta la nostra intelligenza e se del caso, l’umanità. Non per aggiungere ma quando mi sono ritrovato mio figlio vaccinato, ho visto anch’io che ha iniziato a essere irritabile, agitato, ha cambiato comportamento.

Ora ho confessato, andrò sicuramente all’inferno. E nel girone dei genitori colpevoli due volte perché non sono scientifici e neppure medici. Cari genitori, fate outing anche voi, siate solidali con me, ci terremo stretti tra le fiamme dell’inferno!

E’ un nuovo bigottismo scientista. A tal punto che dimenticano a cosa serva la scienza, cos’è l’evidenza e cosa sia l’osservazione. E soprattutto non capiscono a cosa serva la vigilanza sui farmaci o la vaccinovigilanza.

Allora, solo per ripetere una solfa, un abc dello scienziato:

a. E’ vero la scienza ha bisogno di modelli, ma è necessario che questi ultimi spieghino, cosa? L’osservazione di fatti e di fenomeni.

b. Quando un modello è contraddetto dall’osservazione dei fatti è utile che cada o venga riformulato, cosa che, mi si conceda, in medicina non succede quasi mai.

c. L’osservazione è osservazione, la scienza serve a spiegarla. L’osservazione clinica è un fatto, “a data” così magari in inglese si capisce meglio. Dire che l’osservazione clinica non è scientifica non significa nulla. E’ una vera e propria sciocchezza terminologica. A meno che, nel caso di specie, non ci si riferisca al fatto che l’osservazione non è realizzata in laboratorio. A mia conoscenza soltanto i nazisti e più tardi gli ospedali ebraici degli USA negli anni cinquanta hanno usato persone come cavie. Tra noi e quegli episodi è passato un po’ di tempo e molta etica medica.

d. La farmacovigilanza, serve a segnalare reazioni avverse al farmaco che sono individuali e di popolazione, come ad esempio nel caso del Vioxx che ha ucciso decine di migliaia di persone. Chi segnala le reazioni avverse sono proprio quei medici e quei farmacisti che sono a contatto con il paziente e fanno quello che fa il dr. Gava. Segnalare che esistono casi di ipersensibilità alle vaccinazioni, di reazioni avverse che sono molto o poco frequenti è solo meritorio e permette di far avanzare la conoscenza. Che non è scienza ma è molto, molto meglio.

e. In un momento in cui, attraverso la genetica si scopre che è necessario orientare la medicina verso la cura individuale, non avere gli occhi per queste reazioni individuali significa solo essere banalmente ideologici, se non disinformati.

Si può non essere d’accordo con certe posizioni e personalmente ritengo che il dubbio sia un elemento necessario alla comprensione umana, ma a mio parere è vietato, soprattutto a quelli che stanno nell’Università e che dovrebbero formare la classe dirigente del paese, dire sciocchezze.