Abbiamo recentemente segnalato l'articolo "  Believing in order to understand: Hahnemann's hierarchisation of values », del prof.  JM Schmidt, Dipartimento di storia della Medicina, Università di Monaco, Germania, pubblicato su Homeopathy vol. 97 N. 3, luglio 2008.

L'interesse che questo studio ha suscitato ci ha spinti a chiedere al prof. Schmidt, l'autorizzazione alla pubblicazione della la sua relazione, "La dimensione dimenticata nella comprensione di Hahnemann - la relazione tra medicina,filosofia ed etica »,  presentata al 62° congresso della LMHI, e preludio al suo articolo su Homeopathy.  A nostro avviso, Hahnemann, ponendo la medicina come un'attività di natura morale, così come il medico un'entità morale, ha identificato il valore portante della Medicina Omeopatica, il rispetto, la cura ed il rafforzamento della persona in un contesto etico. Il testo inglese è stato efficacemente tradotto dal dr. Rinaldo Octavio Vargas, sociologo, impegnato come noi nel migliorare sempre di più la teoria, la pratica e le prestazioni della Medicina Omeopatica,  in collaborazione col prof. Schmidt.

Noi pensiamo che il valore di questi due studi vada al di là della Medicina Omeopatica, e debba invece essere considerato un importante riferimento per la medicina tutta. Siamo sempre meno convinti dell'adagio medicina = scienza e che per proprietà transitiva scienza = etica, che in soldoni, ad esempio, può voler dire "io faccio anche soffrire le persone quando sperimento un nuovo farmaco, ma poiché mi aspetto che un giorno queste mie ricerche avranno un esito positivo, sono autorizzato a farlo". Da qui la valutazione danno/beneficio in cui sono impegnati i comitati etici. Dal nostro punto di vista, l'idea che la persona malata possa soffrire per
sperimentare una nuova cura, e di fatto soffra, dovrebbe essere attentamente valutata. Il nostro timore, è che uno schema etico così predisposto, può diventare un elemento giustificativo di molti interventi di tipo sperimentale, diagnostico e terapeutico, potenzialmente ingiustificati. Ora, noi invece crediamo che solo se è chiaro fin dall'inizio che il paziente deve soffrire il meno possibile,  che sia possibile pensare ad una medicina sempre più orientata eticamente alla persona, e, come ha fatto Hahnemann, cercare  piste scientifiche per curare - ad esempio, l'iniziale verifica approfondita sul volontario sano. Per tali ragioni pubblichiamo con piacere la relazione del prof. Schmidt, nella consapevolezza che la diffusione della riflessione etica come elemento determinante della prassi medica, permetterà una visione più chiara degli scopi e delle metodologie scientifiche necessarie alla Medicina tutta.

LUIMOweb