L’anno 2009 sarà per l’OMS l’anno del respiro. L’aumento di anidride carbonica (CO2), polveri sottili, smog in generale, sono elementi determinanti una nuova altissima incidenza di malattie respiratorie, e di decessi, soprattutto nei bambini. Non è solo la sigaretta, anche se parrebbe fattore scatenante.

Il corriere della sera il 24 novembre fa un terrificante resoconto dei problemi legati allo smog. Secondo le stime dell’OMS ci sarebbero 600 milioni di persone affette da BPCO, 150 milioni di asmatici (di cui 3 milioni in Italia).Tra i fattori di rischio segnalati per le allergie e le complicazioni respiratorie i prodotti chimici per l’igiene in casa, e opiniamo noi, molti cosmetici e vaccini.
Quello che manca a questo articolo, che dovrebbe invece essere trattato seriamente in ambito medico, è il legame che esiste sempre più importante con le malattie vascolari e i disturbi cardiocircolatori, che sono considerati il più grande flagello della nostra epoca (1-8).

A suo tempo, applaudimmo al fatto che finalmente sono state pubblicate le misurazioni del livello di polluzione dell’aria in Italia, ma pur tuttavia non sentiamo né commenti né sappiamo di decisioni, tranne che l’industria italiana sta cercando di rinegoziare verso il basso le decisioni relative al programma europeo della riduzione delle emissioni (il famoso programma 20-20-20).

Cosa fare a livello medico
Il medico omeopata, da buon igienista sa che la guarigione di molte malattie può essere impedita da condizioni ambientali sfavorevoli. A che vale prescrivere un broncodilatatore in condizioni non estreme, se il risultato sarà l’intossicazione sempre più profonda dell’organismo, se non dal broncodilatatore stesso, dalle polveri sottili che entreranno in maggior quantità nell’organismo? In fondo i muchi tendono a limitare la quantità di tossici che arrivano dentro ai polmoni e bloccano gli alveoli o entrano nel sangue. A cosa vale dare un rimedio omeopatico da solo, pur nel momentaneo benessere, sapendo che la persona vive in condizioni adattative difficili? L’unica scelta sensata che un buon medico di famiglia, omeopata o non, può e dovrebbe fare è, assieme al trattamento, di ridurre il rischio consigliando al paziente di modificare il luogo in cui vive. Forse sarebbe il momento di pensare a sistemi di assicurazione malattia in grado di finanziare trasferimenti, un trasloco, o una “vacanza salutistica” al paziente. Nell’attesa che i grandi della terra decidano che forse davvero costa troppo alla politica, cioè a noi cittadini, la sopravvivenza in queste condizioni.

1 Hoek G, Brunekreef B, Fischer P, et al. The association between air pollution and heart failure, arrhythmia, embolism, thrombosis and other cardiovascular causes of death in a times series study. Epidemiology 2001;12:355–7.
2 Dockery DW, Pope CA III, Xu X, et al. An association between air pollution and mortality in six US cities. N Engl J Med 1993;329:1753–9.
3 Pope CA, Thun MJ, Namnboodri MM, et al. Particulate air pollution as a predictor of mortality in a prospective study of U.S. adults. Am J Respir Crit Care Med 1995;151:669–74.
4 Samet JM, Dominici F, Curriero FC, et al. Fine particulate air pollution and mortality in 20 U.S. cities. N Engl J Med 2000;343:1742–9.
5 Pope CA III, Burnett RT, Thun MJ, et al. Lung cancer, cardiopulmonary mortality and long-term exposure to fine particulate air pollution. JAMA 2002;287:1132–41.
6 Laden F, Schwartz J, Speizer FE, et al. Reduction in fine particulate air pollution and mortality. Extended follow-up of the Harward six cities study. Am J Crit Care Med 2006;173:667–72.
7 Hong YC, Lee JT, Kim H, et al. Air pollution: A new risk factor in ischemic stroke mortality. Stroke 2002;33:2165–9.
8 Brook RD. Why physicians who treat hypertension should know more about air pollution.. J Clin Hypertens (Greenwich). 2007 Aug;9(8):629-35.