Mario Coltorti, l'uomo, il medico che ha dato lustro alla scienza italiana contribuendo alla conoscenza della fisiopatologia del fegato ed all’identificazione delle transaminasi, è scomparso nella notte tra il venerdì 2 e sabato 3 gennaio.

Mario era un uomo semplice e diretto, e in tutta la sua vita ha combattuto per una medicina più umana ed in grado di implicare tutti gli aspetti dell'esistenza umana nell'analisi di uno specifico stato di malattia. La sua schiettezza ed il suo rigore morale e scientifico, lo hanno portato spesso a prendere posizioni, anche all'interno dell'Università, molto anticonformiste. Negli ultimi anni, il suo interesse alla medicina si era spostato su alcuni aspetti legati all'accanimento diagnostico e terapeutico; il suo ultimo seminario è stato realizzato recentemente  a Napoli, all’interno del Comitato Interuniversitario di Ricerca Bioetica, proprio sull’accanimento terapeutico.
Mario Coltorti era diventato un amico della LUIMO. La sua ricerca di umanizzazione della medicina ed il suo interesse per l’integrazione nella diagnosi degli aspetti socio-culturali e psicologici del paziente lo hanno portato ad interessarsi della Medicina Omeopatica in quanto metodo che guarda alla totalità della persona. Con Mario la relazione è sempre stata di grande comprensione sui fini reali della Medicina e di rispetto reciproco nella differenza di posizioni. Proprio per tali motivi era entrato a far parte del Comitato Scientifico Interdisciplinare della LUIMO. Con lui avevamo progettato per il 2009 una serie di seminari per discutere la relazione tra gli orientamenti attuali della clinica allopatica e la clinica omeopatica nella prospettiva della Medicina della persona. Per la scienza e la Medicina tutta, la perdita di Mario è immensa.
Con il cordoglio di tutta la LUMO, d.ssa Adele Alma Rodriguez