Homeopathy vol. 97 N. 3, luglio 2008

Ci è particolarmente piaciuto: Believing in order to understand: Hahnemann’s hierarchisation of values.  Di JM Schmidt, Dipartimento di storia della Medicina, Università di Monaco, Germania .

In questo breve saggio, nato dal controverso dibattito “la Medicina Omeopatica è scienza?” l’autore riposiziona il pensiero di Hahnemann attraverso una lettura retrospettiva delle motivazioni che lo hanno spinto alla realizzazione di questo monumento del sapere che è la Medicina Omeopatica. L’autore conclude che nel pensiero di Hahnemann il primo vero valore cui dare forza nella ricerca della medicina è la certezza che l’uomo sia un essere spirituale e che lo scopo del medico è quello di valutare il modo migliore per fargli riguadagnare la salute.  Il medico è visto dal Maestro quindi anch’esso come essere spirituale e morale. Il medico deve comprendere la dimensione interna del malato e la sua vocazione spirituale. E’ da questa concezione filosofica che scaturisce anche la metodologia scientifica, cui Hahnemann era profondamente interessato, ma come risultato della posizione filosofica precedente. Questo modello del mondo, che contrasta con la visione strettamente “riduzionista” della medicina, dal XVII secolo ad oggi, riconduce anche la sua visione della scienza alla spazio conoscitivo che ha, senza idealizzarla. Un articolo da leggere.

Con il numero di luglio è allegata la newsletter della Facoltà di Omeopatia di Londra, interessante il focus sullo statuto legale della Medicina Omeopatica in Sud Africa. South Africa Faculty achieves statutory accreditation, di David Lilley.

The Homeopathic Heritage international, vol 33 N.8, 2008

Il numero è quasi tutto dedicato alla pelle, al suo significato per la medicina omeopatica, all’approccio terapeutico in caso di disordini in cui la pelle è coinvolta.
Segnaliamo il bel contributo del dr. Mariano Spiezia “ The role of the skin in the Homeopathic healing process” che ha raccolto un notevole numero di dati sulle sostanze che compongono moltissimi cosmetici e prodotti di uso domestico, e che possono interferire con le cure omeopatiche (includendo anche I cosiddetti prodotti naturali).
Segnaliamo anche una riflessione dei dr. P.R. e Mridula Anand, sulla possibilità di standardizzare le procedure per I trials patogenetici. Sperando che il dibattito si allarghi a molti….”Views on how to conduct Modern day human pathogenetic trials on directions given by the European Committee of Homeopathy”.