autore: Dana Ullman
editore: North Atlantic Books

Minuzioso lavoro di ricerca scritto per il pubblico vasto o specialistico, il libro documenta l'apprezzamento, l'utilizzo e la sponsorizzazione della Medicina Omeopatica di molti dei personaggi di rilievo e di idoli culturali degli ultimi 200 anni, includendo 11 presidenti americani, 7 pontefici romani, Darwin, Goethe, Beethoven, Schumann, Chopin, Marlene Dietrich, Madre Teresa, Tony Blair, Martina Navrátilová, Boris Becker e Tina Turner.

Andando oltre la possibile obiezione dell'AMA, American Medical Association, che sostiene che il paziente non è qualificato per valutare il trattamento che riceve, Ullman documenta riferimenti positivi espressi da personaggi del mondo della scienza come Sir William Osler, ritenuto da molti padre della medicina moderna convenzionale, August Bier, pioniere dell'anestesia spinale, e Emil von Behring, considerato uno dei fondatori dell'immunologia.

Una delle storie più suggestive è quella relativa ai trattamenti omeopatici che Charles Darwin ricevette dal suo dottore Gully basata sulle stesse lettere di Darwin.

Il libro, utilizzando l'espediente delle figure storiche, dei fondatori della moderna medicina e delle celebrità, è scritto nello style di ricerca detective, caratteristico dell'autore, che mette in discussioni gli assunti del discorso scientifico e del modo di pensare convenzionale.

Leggendo, ad esempio, le confessioni dei medici associati all'Università di Harvard relative all'affidamento alla cura omeopatica di familiari, parenti e amici, medici e ricercatori di casa nostra, che vivono le stesse situazioni o che nutrono delle perplessità sul proprio operato, possono realizzare che non sono da soli.

Come suggerisce la prima parte del titolo del libro "The homeopathic revolution", il lavoro di Ullman colloca la Medicina Omeopatica, per le sue stesse basi scientifiche, nello scenario della medicina del futuro.

Il sottotitolo del libro è legato alla figura del suo autore, uno tra i più noti divulgatori della Medicina Omeopatica nell'ambito culturale della società statunitense. La prefazione è opera del medico personale della regina Elizabetta II, l'omeopata Peter Fisher. Ullman è anche coautore, insieme al dottore Stephen Cumminings, di un altro best-seller della letteratura di divulgazione circa la Medicina Omeopatica: Everybody's Guide to Homeopathic Medicines.

Darwin e la Medicina Omeopatica

Una delle storie più suggestive è quella relativa ai trattamenti omeopatici che Charles Darwin ricevette dal suo dottore James Manby Gully basata sulle stesse lettere di Darwin. Darwin riceveva cure idroterapiche ed omeopatiche allo stesso tempo per un eczema cronico, dichiarando  di prendere diligentemente i rimedi omeopatici "senza un grano di fede". E'interessante però notare che, una volta il dr. Gully andato in pensione, Darwin si rivolse ad un secondo medico omeopata per continuare le sue cure...senza un grano di fede...L'interpretazione di Ulman, relativo a questo atteggiamento apparentemente scettico di Darvwin verso la Medicina Omeopatica, è che lo stesso, dovendo combattere la sua propria "battaglia" per l'affermazione della teoria evoluzionista, non volesse esporsi pubblicamente alla critica su altre teorie emergenti e criticate. Ma l'interesse di Darwin per la Medicina Omeopatica tuttavia non si limita necessariamente né esclusivamente al fatto di aversi affidato alle cure del dottore Gully, membro della British Homeopathic Siciety dell'epoca. Darwin, colossale monumento intellettuale al potere della razionalità sulla superstizione e icona della scienza occidentale, infatti, nel suo libro "Insectivorous Plants", D. Appleton&Co., 1875, New York [http://www.gutenberg.org/etext/5765], relaziona i suoi esperimenti condotti sulla drosera rotundifolia utilizzando soluzioni di sale di ammonio progressivamente diluito all'infinitesimale.

Questi esperimenti documentarono a Darwin il fenomeno dell'effetto di tali diluizioni, cioè che i tentacoli della pianta si stimolano e la pianta ripiega verso se stessa. In una lettera sua al rinomato fisiologo C. Donders, egli gli fa notare "che ¼,000,000 di un grano di sale di ammonio continuava a stimolare [pur se utilizzato in minime dosi] un effetto sulla drosera e che una 1/20, 000,000 frazione del grano di sale di ammonio continua a fare lo stesso".

Meravigliato di questa manifestazione, Darwin la riferisce al fenomeno del cane che percepisce l'odore di un altro animale ad una distanza di ¼ di miglia, segnalando che le "particelle che materializzano questo fenomeno devono essere infinitamente più piccole dalla ventimilionesima particella di un grano di fosfato di ammonio". Per aiutare alla mente comune a farsi un'idea del significato di tali osservazioni sulle diluizioni infinitesimali, Darwin la sollecita di ricordare che la traccia di questa ventimilionesima particella di sale, che continua a esercitare un effetto sulla drosera, si trova diluita in un volume di acqua paragonabile al contenuto di una botte di più di trentun galloni [1 gallone = litri 4,5459], cioè di 140,9229 litri. Nonostante ciò, si stupisce Darwin, tale residuo è sufficiente a causare una flessione in ciascun tentacolo della pianta.

Darwin eseguì i suoi esperimenti per diversi anni alla ricerca di conferma o di errore e comparò le sue osservazioni con quelle condotte da due dei suoi figli sullo stesso soggetto, i quali, dopo aver comparato quantità di foglie immerse simultaneamente nell'acqua della diluizione e in acqua normale, verificarono una modifica nelle fogli sottoposte all'effetto della diluizione.

Acutamente, Darwin osserva che ogni volta che noi percepiamo un odore, noi abbiamo evidenza che particelle estremamente piccole agiscono sul nostro sistema nervoso. Egli osserva che è ancora più significativo il fenomeno della sensibilità della drosera alla dose infinitesimale di sale di ammonio, in quanto, diversamente a quanto accade nel corpo umano, questo effetto di alterazione della pianta si era realizza senza l'intervento di un sistema nervoso.

Il contributo della Medicina Omeopatica alla scienza - o il loro vicendevole sviluppo speculare - si apprezza anche nel fatto che Darwin documenta che la drosera non è sensibile a qualunque sostanza. Testando vari alcaloidi e sostanze che attuano fortemente sia negli umani che negli animali dotati da sistemi nervosi, ma che non producono un effetto alcuno sulla drosera, Darwin conclude che la capacità di esercitare un influsso su una parte della foglia, causando un suo movimento o modificando la sua aggregazione o secrezione, non dipende dalla presenza di un qualunque elemento che fungerebbe sempre da stimolo, ma dall'idiosincrasia sia dello stimolo che del suo tessuto. Darwin, infatti, documenta, in questo modo, un'importante osservazione avanzata dalla Medicina Omeopatica: i sistemi viventi sono sensibile soltanto a certe sostanze. Il metodo omeopatico di individualizzazione del rimedio (la sostanza similare) costituisce, precisamente, un raffinato metodo di trovare la sostanza a cui il singolo soggetto è sensibile. Darwin, accuratamente, documenta, euristicamente, il principio dell'individualità medicamentosa.

L'efficacia delle alte diluizioni a livello cellulare è stata documentata di recente nel nostro paese, attraverso modelli controllati in vitro, dai ricercatori italiani Paolo Bellavite, Anita Conforti, Francesco Pontarollo e Ricardo Ortolani [http://ecam.oxfordjournals.org/cgi/content/full/3/1/13]. Infatti, l'affidabilità dei principi della Medicina Omeopatica è verificabile mediante diversi approcci teoretici e sperimentali.

von Behring e la Medicina Omeopatica

Un altro capitolo della storia della medicina svelato al vasto pubblico dal lavoro di Ullman è quello relativo al rapporto tra von Behring Premio Nobel per le sue scoperte nel campo dell'immunologia, e la Medicina Omeopatica, rapporto documentato con il minuzioso lavoro di Harris Coulter "Divided Legacy". Von Behring non solo sperimentò con serie di diluizioni omeopatiche nella sua ricerca e documentazione dell'immunologia ma, dopo aver meritato il Nobel, ruppe con la tradizione medica ortodossa di condanna dogmatica circa il contributo di Hahnemann e della Medicina Omeopatica, riconoscendo pubblicamente il valore della legge dei simili e richiedendo che il mondo medico riconoscesse il diritto dei medici ad esercitare la Medicina Omeopatica. von Behring richiama l'attenzione circa il contributo che per la medicina e la farmacologia significa il concetto di idiosincrasia e individualità morbosa e medicamentosa documentato da Hahnemann per via sperimentale. La documentazione di Coulter, riferita da Ullman, si spinge sino alla dichiarazione di von Behring circa la sua convinzione di far ricorso alla medicina omeopatica qualora avesse bisogno senza lasciarsi più sopraffare dalle minacce e considerazioni dogmatiche della tradizione medica ortodossa.

Osler e la Medicina Omeopatica

Seguendo il lavoro biografico circa la vita di Osler del celebre neurochirurgo Harvey Williams Cushing, Ullman riporta alla conoscenza del grande pubblico, le considerazioni di Osler circa Hahnemann e la Medicina Omeopatica. Secondo Osler l'accanimento farmacologico è stato uno degli errori della medicina moderna. In questo ordine di riconoscimento privato Osler riteneva che nessun individuo avesse fatto più bene alla professione medica di Hahnemann. Life of Sir William Osler, Oxford University Press, 1940, p.171

Bier e la Medicina Omeopatica

Ullman, riportando il lavoro di M.E. Dean, "The Trials of Homeopathy. Essen, KVC, 2004" fa conoscere un significativo particolare relativo al precursore dell'anestisia spinale, August Bier. Conosciuto per il suo contributo all'anestesiologia, Bier nella sua prassi clinica come dermatologo condusse sperimentazioni circa il trattamento omeopatico con Sulphur Iodatum di determinate condizioni dermatologiche. La conclusione di Bier circa l'utilizzo del trattamento con medicinali omeopatici è stata che questo era migliore, semplice e più economico di quanto meglio la medicina convenzionale possa offrire.

La prima parte del libro, dedicata ad un riassunto delle evidenze scientifiche sulla Medicina Omeopatica, secondo noi è un po' approssimativa. Ci ha sorpreso anche la citazione di Oscillococcinum come di un medicinale omeopatico. A parte queste piccole imprecisioni, che sembrano dovute alla diffusione per il grande pubblico, il libro è ben scritto, divertente, e molto documentato.
Forse varrebbe la pena che qualcuno traducesse il testo in italiano per coloro che non conoscono l'inglese.

Rinaldo Ottavio Vargas

Sociologo

The Homeopathic Revolution: Why Famous People and Cultural Heroes Choose Homeopathy
Autore: Dana Ullman con prefazione di Peter Fisher, 2007
Casa editrice: North Atlantic Books
Distribuito da: Random House e Amazon.com