autore: Giorgio Cosmacini
editore: Raffaello Cortina
Questo breve saggio si conclude con una frase significativa "... perché la medicina non è una scienza. Essa è di più".
Con una capacità di sintesi davvero notevole Cosmacini, che insegna Storia del pensiero medico nella facoltà di Filosofia dell'università Vita-Salute San Raffaele di Milano, elenca molti dei contributi che fisica, chimica, biologia, ecologia ed economia hanno portato all'attuale stato della medicina.
A partire da Pitagora, passando per Ippocrate ci fa vedere come la medicina alterni il suo statuto da teoria "mistica" intrisa della concezione geometrico-matematica Pitagorica, a teoria fisica, quella Ippocatrica, che diventa disciplina anatomo-fisiologica dell'uomo, fino a Galileo che torna a matematizzare il corpo umano, a Cartesio che separa l'anima ed il corpo dando vita al meccanicismo, ed infine scoprendo il corpo come "struttura in movimento" (dinamica). Da queste premesse filosofico-scientifiche si sviluppano gli studi meccanicistici ed i contributi della fisica alla creazione di macchine per la misura dei parametri vitali, come lo sfigmomanometro, fino alla scoperta ed all'utilizzo dei raggi X, la risonanza magnetica, l'ecografia, fino ad arrivare alla bionica. La chimica invece, che si sviluppa dall'alchimia porta il suo studio progressivamente all'utilizzo farmacologico così come influenza altre scienze come la biologia orientando verso la chimica biologica e la genetica molecolare.
La biologia porta invece lo sguardo della medicina sulla teoria cellulare e microbica essenzialmente e successivamente sulla genetica, per orientare la medicina verso una sorta di capacità di predire, su base genetica le malattie (medicina costituzionalista), e permettere quindi la realizzazione della medicina su base individuale, pur non dimenticando l'influenza dell'ambiente (Labriola).
La teoria evoluzionistica, è invece correttamente integrata nel capitolo "ecologia e medicina". Di fatto le teorie adattative darwiniane permettono di integrare la persona nel suo contesto ambientale e hanno dato vita ad una interessante, ma a giudizio di chi scrive presa ancora poco in considerazione, medicina dell'evoluzione, in grado di misurare l'interazione dell'individuo e delle sue malattie con il suo ambiente sul piano adattativo, spiegando come alcuni tipi di malattie sono strumento di sopravvivenza nell'ambiente. Infine economia e medicina racconta il difficile rapporto tra efficacia dei trattamenti ed efficienza dei servizi sanitari.
Un libro molto informato, un tentativo di mostrare a base di informazioni che la medicina è qualcos'altro che solo tecnica o tecnologia, a cui se l'aspetto antropologico manca, se mancano gli aspetti sociali ed economici che tendono a creare "il giusto mezzo" tra l'uomo e la tecnica, perde la propria finalità di cura della persona. Ci dispiace che un libro tanto informato non citi Hahnemann, che è stato il primo a provare a realizzare pienamente la medicina come specifico in grado di pesare e valutare, attraverso la sperimentazione pura, l'aspetto esistenziale della malattia nella persona. Ma tanto vale, il pensiero dominante è anche tentativo di scrivere la propria storia come unica.
Vincenzo Rocco
Giorgio Cosmacini
La medicina non è una scienza
Breve storia delle sue scienze di base
Raffaello Cortina Editore