le vostre domande
L'omeopatia è sopratutto rapporto umano: in questa rubrica potrete chiedere a un'esperto consigli e suggerimenti su come affrontare e risolvere i vostri problemi con l'omeopatia.
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- Scritto da Medico del Futuro
Buongiorno, ho 42 anni; ho numerose verruche piane sul viso( almeno 70).Le ho da 15 anni e nessuna di queste è mai scomparsa nel corso degli anni, ma anzi si sono via via moltiplicate.
- Scritto da Medico del Futuro
Gentilissimo Dottore,
sono alla ventiseiesima settimana di gravidanza e soffro da sempre di allergia a graminacee e parietaria, posso prendere il ribes nigrum; se sì in che dosi?
La ringrazio in anticipo per la sua disponibilità.
cordiali saluti
Giovanna
Non ci sono controindicazioni all'assunzione di ribes nero in gravidanza, meglio se con la formulazione di fitoemrbioestratti che utilizzano le gemme dela pianta, la parte con la maggior forza vitale. Tuttavia non si tratta di medicina omeopatica, ma di fitoterapia, il che implica l'utilizzo della pianta a mo' di farmaco, in fatti nel caso del ribes si sfruttano le sue proprietà antiedemigene ed antiinfiammatorie, niente di sbagliato in sè, ma non è Omeopatia. In questo sito noi proponiamo la medicina omeopatica come cura, ritenendo che sia una medicina efficace, rapida, dolce e se ben maneggiata, priva di effetti collaterali.
In medicina omeopatica molti rimedi possono fare al caso suo.
Quale condizione migliore della gravidanza per iniziare a curarsi con la medicina omeopatica! Si fa un servizio non solo a sè stessi, ma anche alla creatura che si porta in grembo, attivando quelle risorse vitali che sostengono la crescita e la favoriscono nella sua corretta evoluzione. Con la medicina omeopatica si possono guarire quegli stati profondi dell'essere la cui perturbazione conduce alla malattia e curando anche nel nascituro quelle condizioni perturbanti ereditate lo si aiuta a venire al mondo il più sano possibile.
- Scritto da Medico del Futuro
Gent.mo Dottore,
vorrei sapere se è possibile curare l'anemia con l'omeopatia quando già si fa una terapia cortisonica e antitumorale (urbason, nolvadex ), in questo caso l omeopatia è efficace?
In attesa la ringrazio e la saluto cordialmente
Donatella
La domanda è semplice, ma la risposta è molto complessa.
In ogni caso comunque potrebbe beneficiare della terapia omeopatica ed associare un regime di vita ed alimentazione favorevole (alcalinizzare il sangue, alimentazione con verdure crude, fare uso di antiossidanti naturali come i semi di acai ecc.). Dobbiamo tenere presente che i farmaci, vieppiù i farmaci antitumorali agiscono in senso contrario alla libera espressione dell'energia vitale. In senso teorico, dunque, la terapia omeopatica non avrebbe molto senso quando si fa uso di questi medicinali. La pratica tuttavia, e l'esperienza di molti omeopati nel mondo, ci mostra ogni giorno che l'utilizzo di rimedi ben selezionati può essere d'aiuto in casi come il suo ed aiutare ill senso del benessere generale che la condizione di malattia. C'è da dire, purtroppo che i farmaci di questo tipo sono gravati da effetti collaterali di una certa gravità sia sul piano fisico che psicologico. Purtroppo si è sviluppata la mentalità del tumore come nemico da distruggere; in realtà non c'è alcun nemico, c'è il proprio corpo che per motivi non ben chiari ha creato un cancro. Prendersi cura di sè e del proprio corpo ed effettuare un approfondito esame di sè stessi spesso rappresenta un momento irrinunciabile nel processo di cura: la medicina omeopatica ci insegna da sempre che non dobbiamo curare la malattia, ma noi stessi. Se il rimedio omeopatico viene inserito in questo progetto di vita rinnovata può avere ottimi effetti, malgrado i farmaci.
- Scritto da Medico del Futuro
Buonasera dottore
Vorrei sottoporre alla sua attenzione la mia situazione.
Sono un uomo di 42 anni svolgo regolarmente attività fisica tuttavia da ormai luglio 2012 ho accusato un dolore acuto alla spalla dx. Probabilmente a causa di un errato movimento in panca inclinata.
- Scritto da Medico del Futuro
Gentile dottore
buongiorno, sono Gino da Roma.
Mi permetto di scriverle per sottoporle un quesito in merito al mal di montagna, di cui trattò in un post pubblico qualche anno fa.
- Scritto da Medico del Futuro
Buongiorno Dott.reMi sono rivolta ad un medico omeopata per un problema di infezioni ricorrenti da streptococco agalctiae da circa 8 mesi (la cura tradizionale con antibiotici non ha avuto alcun effetto).
- Scritto da Medico del Futuro
Buongiorno Dott.re
Mi sono rivolta ad un medico omeopata per un problema di infezioni ricorrenti da streptococco agalctiae da circa 8 mesi (la cura tradizionale con antibiotici non ha avuto alcun effetto).
La visita è durata circa 1 ora e mezzo e il dott.re mi ha fatto varie domande: poi con un apparecchio collegato ad un computer si toccavano alcuni punti della mano e del piede... . Alla fine della visita mi ha prescritto la seguente cura per lo streptococco e mi ha detto che ci vuole tanto tempo almeno 6 mesi per riuscire ad ottenere dei risultai:
- i primi 10 gg : 10 gocce di Geolamio OTI+LI 13+gINECOTI+OD6 3 volte al gg lontano dai pasti; dopo altri 10 gg devo aggiungere un altro composto preparato dal medico e dal 20 gg si aggiunge PO4 OTI 10 gocce la sera.
Volevo sapere cosa ne pensa della cura e dello svolgimento della visita.
Grazie
Cara amica,
mi fa una domanda a cui è semplice rispondere, non penso nulla, nel senso che non conosco le metodologie adottate dal suo curante. Quello che le posso dire è che non ha utilizzato la medicina omeopatica Hahnemanniana, ma probabilmente dei complessi omeopatici. Come potrà comprendere scorrendo le pagine di questo sito la medicina omeopatica si basa sulla prescrizione di un rimedio unico che risponda a dei criteri clinici che siano sperimentalmente comprovati. Quello che le ha prescritto il medico non ha nulla a che vedere con l'omeopatia classica che teniamo a divulgare in questo sito, pertanto non mi sento di poterlo sostenere.
Il macchinario ritengo che sia una sorta di Vega test, una controversa apparecchiatura per valutare intolleranze ed allergie, ma la medicina omeopatica non necessita di simili diavolerie per fare diagnosi di rimedio.
- Scritto da Medico del Futuro
Gentile dottore,
ho 35 anni e da quando mi sono sposata ( quasi tre anni) soffro di candida recidivante ( dovuta all'inizio all'assunzione di antibiotici per presenza di streptococco beta emolitico A e per la presenza di gardnarella un anno e mezzo fa) e sono stata in cura molto spesso con il diflucan. Dopodicchè un anno fa, rifacendo il tampone vaginale, mi è uscito assenza di candida albicans ma presenza di alcuni cocchi gram + e di diverse colonie di escherechia coli. Siccome, poi, sentivo il bisogno di urinare spesso ho fatto anche l'urinocultura e mi è uscito una carica di 100.000 unità di escherechia coli. Per questo sono andata dall'urologo il quale, visto la concentrazione bassa del batterio, non mi ha voluto prescrivere l'antibiotico ( anche per non far ritornare la candida) e mi ha dato il prodotto cistiflux plus a cui sono risultata allergica ( forse per la forte presenza di cranberry ( anche se l'urologo è stato titubante), visto che poi ho assunto per una ventina di giorni il d-mannosio senza farmi nulla e precedentemnente un alytro prodotto a base di cranberry e d- mannosio a concentrazioni più basse).In particolare, anche il ginecologo mi ha detto di non preoccuparmi per questo batterio e mi ha consigliato di bere molto ( 2 litri di acqua al giorno). Ora, a novembre 2013 mi è ritornata la candida che è stata curata di nuovo con il diflucan e intanto ho dovuto cominciare anche una cura con ovuli di progesterone per una diagnosticata iperplasia endometriale complessa con atipie. Da un tampone fatto, poi, un mese fa è emerso che la candida è andata via ma che c'era ancora l'escherechia coli che mi porta sempre bruciore dopo i rapporti. E' come se non riuscissi ad avere una vita sessuale normale e ciò mi consegue anche a non riuscire a provare per un'eventuale bambino. In particolare, per vedere se dovessi avere le tube occluse il ginecologo mi ha consigliato di fare una isterosalpingografia, ma per farla devo essere completamente senza batteri per cui ho deciso di andare da un omeopata il quale mi ha prescritto una prima volta:
- Enneaphyt 4
1 compressa dopo colazione
-Fortakehl D5
1 compressa almeno 15 minuti prima del pranzo
- R18
tre compresse distribuite nell'arco della giornata prima di mangiare
- Biodren gi gocce
15 minuti dopo pranzo
-Alkimo polvere
un cucchiaino 2 ore dopo i pasti principali
Dopo due settimane, invece, mi ha prescritto la stessa terapia solo che il Fortakel D5 lo dovrei prendere solo il sabato e la domenica, mentre, invece, negli altri giorni della settimana dovrei assumere Sankombi D5.Inoltre, mi ha consigliato di non assumere lieviti, latte e derivati e zuccheri.
Ora le chiedo se questa cura va già bene così o se c'è qualcosa di più specifico per questa vaginite batterica da escherechia coli, visto che dopo i rapporti continuo ad avere bruciori che poi restano costanti, anche se a dirle la verità dopo l'assunzione di questi farmaci e senza avere rapporti sembrava andasse meglio.La mia preoccupazione ora è poter andare a fare quanto prima l'esame delle tube. Inoltre, le chiedo se è possibile curare e con quali farmaci l'iperplasia endometriale e la sindrome dell'ovaio micropolicistico ( per cui assumo inofert a base di acido folico e inulina) e se è possibile associare ( secondo quali modalità e posologia) ai mecidinali omeopatici i prebiotici Candinorm ( a base di Saccharomyces boulardi, Lactobacillus acidophilus, selenio e biotina) e Dicoflor elle ( a base di Lactobacillus rhamnosus GR-1 e Lactobacillus reuteri RC-14), visto che assumendoli prima della cura omeopatica mi sono ricomparsi i preziosi bacilli di Doderlin nella flora batterica vaginale.
La ringrazio infinitamente dell'aiuto
Cara Melania,
quando ho letto la sua lunga mail, mi sono un po' perso, nel senso che non ci ho capito un granchè.
Quello che ho capito è che il medico che la cura non usa la medicina omeopatica, ma un sistema che personalmente non conosco e non approvo e che anzi giudico confuso.
In ogni caso rileggendo il tutto mi sono domandato dove fosse Melania in tutta questa sequela di malattie, bacilli e farmaci.
Ecco cara amica, il punto è proprio questo, chi è Lei?
La medicina omeopatica cura la persona e non la malattia fornendole, si badi bene, CON UN SOLO RIMEDIO, lo stimolo necessario a ripristinare la forza vitale e dunque la salute. Non contano nè le malattie, nè l'Escherichia coli, conta la risposta individuale agli stimoli. Come lei certamente saprà in ognuno di noi vivono centinaia di miliardi di Escherichia coli che non provocano danno alcuno, sono anzi utili. Il problema non è debellarli, ma ripristinare lo stato di salute, cosa che si può fare solo conoscendola un po', sapendo chi è Lei, quali sono le sue caratteristiche personali, la sua storia familiare e le sue emozioni che la rendono unica come persona e che quindi richiederanno una cura specifica per Lei, e non per i microbi.
Tutto il resto, mi creda, sono parole
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