Gentile Dottore, scrivo per mio padre che ha 73 anni e gli hanno diagnosticato 3 formazioni cancerose al fegato di cui la più grande di 12cm e varie metastasi. Ha anche scompenso cardiaco. Hanno detto che non si può trattare in alcun modo. L'unico palliativo attualmente è l'albumina ogni mese, però l'epatologo dice che l'anasarca è resistente.

Avevo letto di alcuni rimedi omeopatici utili per l'anasarca, però, siccome i liquidi immagino che siamo aggravati anche dal cuore, avrei bisogno di consigli professionali e non conosco degli omeopati in zona da noi ( siamo in provincia di salerno)  Di notte non riesce a dormire a causa di un dolore al centro dell'addome. Le feci sono dure e scure. Ha freddo ai piedi. Non ha perdita di memoria. Fa 5 minuti di cyclette ogni giorno. E' stato un tipo sempre resistente fisicamente. E' di statura bassa e muscolosa ( adesso però i muscoli si stanno sgonfiando).Ha un carattere mite, non ama le competizioni. E' un tipo che sopporta molto ma quando poi incamera molta rabbia esplode, anche effettivamente non ha mai fatto del male a nessuno, odia la violenza e l'aggressività.Cosa mi consigierebbe per farlo dormire la notte e fargli perdere i liquidi localizzati dal ginocchio in giù? I medici no nhanno dato alcun farmaco. Ha l'epatite B. Ha il diabete che ultimamente è diventato farmaco resistente e quindi adesso fa l’insulina. Nb: ci siamo accorti del tumore da un mese, cioè da quando ha iniziato ad avere i piedi gonfi. Se avete bisogno di altre notizie chiedete. Attendo sue, grazie mille, Tonia


Cara amica,
capirà che la gestione di una situazione come quella che lei descrive non è possibile per email.
E' chiaro che in una condizione come quella del suo papà dobbiamo pensare ad una palliazione dei sintomi più che al ripristino di una condizione di salute, anche se nulla si può escludere in via preventiva.
Nel repertorio della medicina omeopatica esistono rimedi che possono intervenire attivamente per moderare e ridurre i sintomi e so che a Salerno ci sono omeopati seri ed affidabili ai quali ci si può rivolgere (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.). Purtroppo in questi casi, invero non rari, la medicina omeopatica risente della mancanza di strutture cliniche dove il malato potrebbe essere adeguatamente seguito con una terapia non solo medica, ma anche dietetica, artistica e spirituale. E' triste dirlo, ma siamo molto lontani dalle esigenze del paziente, che invece di essere considerato come una persona unica e speciale, ed aiutato in senso lato a vivere la vita ampliando il più possibile le sue capacità relazionali e le sue possibilità espressive, il più delle volte viene ancora considerato esclusivamente in funzione della patologia da cui è affetto. Stanti queste difficoltà oggettive, sia logistiche che strutturali, in questo caso le consiglio pragmaticamente di operare delle scelte esclusivamente in funzione della sintomatologia presentata da suo padre e, nel caso malaugurato non riuscisse a trovare un omeopata, cerchi di intervenire innanzitutto per cercare di sedare il dolore, eventualmente (e solo per il dolore) anche ricorrendo a farmaci specifici. Mi sento di offrirle questo consiglio perchè la prima cosa che fa perdere il controllo, aumenta la paura, ed inibisce la capacità di un pensiero chiaro è proprio il dolore e dobbiamo impedirci di cadere nel buio della paura e della disperazione. Dobbiamo morire, questo lo sappiamo, ma facciamo in modo che il distacco sia il più lieve possibile. Sperando che la medicina omeopatica possa diffondersi sempre di più.