Buongiorno,

abbiamo usufruito di una visita per nostra madre, disabile (85), a domicilio, da parte di un naturopata, esperto anche in omeopatia, che le ha prescritto calcium carbonicum 1lm, 3lm e 6lm, in sequenza di 2O gg l'uno dopo l'altro;

sulla bravura di questo medico non abbiamo dubbi (fa parte di
varie associazioni di medicina naturale) ed anche sulla sua
onestà (ha accettato lo stesso compenso che chiede nella
sua zona, anche se noi ne siamo molto distanti) ed anche è
sempre molto gentile e disponibile per eventuali
chiarimenti; il giorno della visita gli chiesi cosa ne
pensasse di una somministrazione degli stessi e.coli e
enterococco faecalis, come farmaci omeopatici, dato che
attacchi frequenti con successo degli stessi, nonostante i
lavaggi accurati, a nostra madre, credo siano il problema
più importante e mi rispose che non riteneva fosse quella
la giusta terapia... per non volerlo disturbare ancora,
privando indebitamente gli altri suoi pazienti di preziosa
assistenza, mi sono rivolto a voi... per noi profani è
bello capire qualcosa e credo che sia anche utile...


Premesso che sarebbe necessario comprendere il razionale della somministrazione e ciò si può fare solo visitando la paziente, non  è da considerare corretta, secondo la prospettiva omeopatica, la somministrazione dell'agente causante la patologia. In questo caso si parla di isopatia, ma è una pratica solo raramente utile ed utilizzabile. Ritengo pertanto che il collega, valutati i sintomi della vostra congiunta, abbia agito in maniera opportuna. In medicina omeopatica non è importante fornire il rimedio identico, ovvero l'agente patogeno che causa (secondo la prospettiva scientista) il malanno, ma piuttosto il rimedio più simile al quadro evidenziato dagli sperimentatori che hanno assunto il rimedio. Come si sa "Similia similibus curentur".